Giovane donna è ustionata da uno scoppio nella soffitta dove aveva trovato rifugio

Giovane donna è ustionata da uno scoppio nella soffitta dove aveva trovato rifugio Giovane donna è ustionata da uno scoppio nella soffitta dove aveva trovato rifugio Ha 22 anni, ancora minorenne era scappata di casa ed era finita tra le mani di ignobili sfruttatori - Non si sa come sia avvenuto l'incidente: «Ho solo acceso una sigaretta» Una giovane donna è rimasta gravemente ustionata ieri mattina per uno scoppio in una soffitta di via Accademia Albertina 36. Nessuno è riuscito a capire cosa stesse facendo, forse armeggiava con un fornellino a spirito, forse stava lavorando con del solvente. Ha solo mormorato: *Ho acceso una sigaretta, c'è stata l'esplosione*. SI chiama Rosa Marletta. 22 anni. Un nome conosciuto in questura e dai carabinieri, già venuto alla ribalta alcune volte, per tristi vicende, nella cronaca cittadina. Una vita sbagliata, piena di miseria e di tristezze. Dicono i carabinieri: - Abitava con i genitori ad Alpignano, in via Provana 8. Giovanissima cominciò a fuggire da casa. Una giovane irrequieta, con troppa esuberanza. Nel giugno 73 l'ennesima fuga: fu ritrovata nei boschetti di Stupinigi con donne di un certo "giro". Lei stessa, in quei giorni, si èva adeguata al loro modello di vita: una minigonna in finta pelle di capra, una camicetta blu, capelli corvini, lunghi sulle spalle*. I genitori tentarono in tutti i j modi di aiutarla. .Ma tutto è\ sempre stato inutile* ripetevaj sconsolato ai carabinieri il pa¬ dre Compiuti i 18 anni è scomparsa definitivamente. Sovente veniva fermata durante le «retate», compiute di notte dalla' polizia e dai carabinieri. «Sono maggiorenne, voglio fare la mia vita. Non debbo nulla a nessuno* . diceva con spavalderia. Ma soffriva. Quella vita, quel modello di vita che recitava, l'ha distrutta. Ha tentato di ribellarsi nel luglio del '75. Con un gesto drammatico. Il 18 di quel mese tentò di gettarsi in Po, dal ponte di corso Vittorio. Fu salvata da un vigile urbano: « Voglio morire, sono malata, non resisto più*. gridò disperata. In questura raccontò la sua triste storia. Aveva conosciuto un giovane di 19 anni. Tante promesse, tante illusioni. Poi, lui. le disse: .Devi cercarti un lavoro, sei molto bella, hai molte possibilità*. Sognò una vita normale, magari un posto come commessa, una casa, una famiglia. Invece fu costretta a continuare la sua triste attività. SI ribellò: .Mi ha tenuta, con l'aiuto di una amica, una settimana in una cantina, a pane e acqua*, disse in lacrime ai poliziotti. Tre persone furono arrestate, dopo quella sua denuncia. Ma lei. Rosa Marletta. cotinuò la sua vita allo sbando. Sola nella grande citta, senza amici, senza un aiuto. E' finita In quella soffitta di via Accademia Albertina pochi giorni fa, due o tre, dicono i vicini. Un ambiente cupo e infelice: un lungo corridoio con cinque soffitte, le porte aperte su una squallida realta: un materasso, qualche «poster» alle pareti tinteggiate in rosso o con carta da parati da quattro soldi. I vicini dicono: .Qui alla sera vengono molti giovani per drogarsi o per incontri frettolosi*. Rosa Marletta non ha voluto dire come e con chi è finita in quella soffitta. .Basta, lasciatemi in pace* — ha mormorato ai medici del Centro grandi ustioni, dove è ricoverata —. Sono maggiorenne, voglio vivere la mia vita, non debbo nulla a nessuno*. Le stesse parole di tanti anni fa. e.masc. , Citi i 18 i è

Persone citate: Marletta

Luoghi citati: Alpignano