L'ex «Valle Susa» deve 100 milioni

L'ex «Valle Susa» deve 100 milioni Ad alct li Comuni montani L'ex «Valle Susa» deve 100 milioni Si tratta della tassa che non venne pagata per lo sfruttamento di quattro salti d'acqua Gli amministratori dei Comuni del bacino imbrifero della Stura di Lanzo, riuniti presso la sede della Comunità montana di Ceres, hanno approvato una transazione che frutterà alle casse comunali un centinaio di milioni quale sovraccanone dovuto per lo sfruttamento di quattro salti d'acqua di Ceres e Pessinetto dal «Cotonificio Valle Susa» o dalla società ad esso subentrata dopo il fallimento. L'azienda tessile non aveva versato i sovraccanoni. ma una sentenza della Cassazione dichiarò illegittima la prima perimetrazione dei bacini, ed a causa di ciò il tribunale delle acque di Torino aveva ritenuto non dovuti i sovraccanoni per il periodo 1954-73. Ma contro tale sentenza è stato opposto ricorso e si ritiene che un versamento almeno parziale debba aver luogo. Il consigliere provinciale Sartoris ha interessato l'Uncem (Unione comuni montani) e la Federbim (Federazione consorzi bacini imbriferi) che hanno raggiunto col curatore del fallimento e con la società subentrata la transazione. I Comuni dovranno prendere apposite deliberazioni, e poi riceveranno i cento milioni di arretrati, ripartiti fra 1 vari paesi. Negli anni futuri le somme saranno versate alle scadenze. lazione. Il letto melmoso del fiume, non più coperto dallo specchio d'acqua, emana odori nauseabondi che si diffondono nel paese. L'abbassamento delle acque mette inoltre a nudo le decine di scarichi che l'abitato riversa nel fiume; la mancanza di idonea corrente fa ristagnare i liquami. Contemporaneamente migliaia di pesci si trovano imprigionati in grosse pozzanghere che prosciugandosi progressivamente procurano una vera e propria strage ittica.

Persone citate: Sartoris

Luoghi citati: Ceres, Lanzo, Pessinetto, Torino