I brevetti in Italia dureranno vent'anni

I brevetti in Italia dureranno vent'anni Cambiata tutta la legislazione I brevetti in Italia dureranno vent'anni ROMA — D'ora in poi il brevetto durerà in Italia 20 anni mentre finora la sua validità era limitata a 15. E' la principale novità del decreto del Presidente della Repubblica, che ha revisionato tutta la legislazione nazionale in materia di brevetti in modo da adeguarla ai recenti accordi internazionali. «Il brevetto — è detto nel decreto — dura vent'anni a decorrere dalla data di deposito della domanda e non può essere rinnovato né può esserne prorogata la durata». Il brevetto non si estende «agli atti compiuti in ambito privato e ai fini non commerciali, ovvero in via sperimentale» e «alla preparazione estemporanea, e per unità, di medicinali nelle farmacie su ricetta medica e ai medicinali così preparati». Non sono considerate invenzioni (e quindi non sono brevettabili) «le scoperte, le teorie scientifiche e i metodi ìnatematìci», «i piani, i principi ed i metodi per attività intellettuali, per gioco o per attività commerciali e i programmi di elaboratori», «le presentazioni di invenzioni». Non sono, inoltre, considerate invenzioni «i metodi per il trattamento chirurgico o terapeutico del corpo umano o animale e i metodi di diagnosi applicati al corpo umano o animale». Si possono però brevettare i prodotti da usare in queste occasioni. Un'altra novità riguarda la possibilità di brevettare «un procedimento microbiologico o un prodotto ottenuto secondo tale procedimento». Nel decreto è specificato che la domanda può essere presentata quando una coltura del microorganismo sia stata presentata «presso un centro di raccolta di tali colture», se la domanda contiene «le informazioni pertinenti di cui il richiedente dispone sulle caratteristiche del microorganismo» e se la domanda è completata con l'indicazione del centro di coltura abilitato e la data del deposito. «Si considerano — è detto nel decreto — centri abilitati quelli riconosciuti ai fini dell'ottenimento di un brevetto europeo o una autorizzazione internazionale riconosciuta in forza dì convenzione ratificata dall'Italia».

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