Iraniano si crede ambasciatore e aggredisce il vero incaricato

Iraniano si crede ambasciatore e aggredisce il vero incaricato Sembrava un attentato anti-Khomeini a Roma, era una rissa Iraniano si crede ambasciatore e aggredisce il vero incaricato ROMA — Dalle prime concitate segnalazioni telefoniche al 113 sembrava trattarsi di un rapimento o dell'azione di un commando anti-Khomeini nella residenza dell'incaricato di affari della Repubblica islamica dell'Iran a Roma, Parviz Zahedi, il quale da alcuni mesi fa le funzioni dell'ambasciatore. E' scattato l'allarme e la polizia si è presentata in forze in via della CamiU uccia 657, con giubbotti anti-proiettile e fucili di precisione come prescrive il dispositivo anti-com-' mando. Si trattava, invece, molto più semplicemente, di una furibonda lite, forse violenta — qualche schiaffo — ma non certo tragica tra il diplomatico iraniano, colto mentre stava per recarsi in ambasciata, e un mezzo squilibrato — cosi lo definisce la polizia — suo connazionale che si è introdotto in casa gridando di essere egli stesso «il vero ambasciatore» abbandonato lo Scià sposando la causa dell'ayatollah Khomeini. L'intruso, un architetto iraniano che vive da tempo a Roma in via Siila 21. K. Khamenei, di 51 anni, è stato arrestato per violazione di domicilio, violenza su persone e cose L'allarme al 113 è stato dato ieri mattina, poco dopo le 8.45. Con voce concitata, l'autista di casa Zahedi, Carlo Pedicini, avvertiva che stava succedendo qualcosa di grave al diplomatico, ha parlato di irruzione e accennato ad armi. In effetti, l'architetto Khamenei si è introdotto nella residenza di Zahedi liberando il cancello dalla catena che lo chiudeva e dirigendosi verso l'ingresso di corsa, urlando a squarciagola di essere l'ambasciatore. La cameriera, Giuseppa Cesarini, ha avvertito il vero diplomatico di quello che stava accadendo, ma quando Zahedi è uscito è stato aggredito prima verbalmente e poi fisicamente dal suo connazionale: un paio di ceffoni, una spinta (e gli sono caduti gli occhiali a terra), come corollario di una furibonda discussione imposta dall'esagitato iraniano su temi soprattutto politici e legati alla strada scelta dall'incaricato di affari quando in Iran è maturata la sconfitta dello Scià. Poi la conclusione. L'architetto è stato immobilizzato e accompagnato al commissa- riato di Monte Mario dal diri- gente. dr. Vecchi, che lo ha interrogato, denunciato e arrestato.

Persone citate: Carlo Pedicini, Cesarini, Khamenei, Khomeini, Zahedi

Luoghi citati: Iran, Roma