«Questa legge sulla caccia è peggiore di quella precedente» accusa il Cia di Lepri

«Questa legge sulla caccia è peggiore di quella precedente» accusa il Cia «Questa legge sulla caccia è peggiore di quella precedente» accusa il Cia Secondo il Comitato anticaccia la Regione ha voluto accontentare in concreto i centomila cacciatori e a parole i protezionisti La nuova legge regionale sulla caccia, approvata due giorni fa, non è piaciuta, com'era ovvio, al Cia (il Comitato internazionale anticaccia, nulla a che vedere, malgrado la sigla, con 1 servizi segreti americani), che la considera «un passo indietro» rispetto a quella precedente, del 1973. In un volantino, vivace quanto violento, il Cia accusa la Regione, e in particolare l'assessore Moretti, di «machiavellica furbastreria tipicamente italiana» per aver cercato di soddisfare in concreto i centomila cacciatori ' della federcaccia (che rappresentano, insinua malignamente il volantino. 100 mila voti) e, a parole, 1 protezionisti. «Questa legge — scrive il presidente del Cia, Elio Carlo Ferrerò — non salva né la capra (uccisa magari a frecciate), né i cavoli (calpestati dagli stivali dei cacciatori)». E' evidente il riferimento alla concessione della caccia con l'arco che, secondo Ferrerò, è ridicolo definire «un miglioramento»: «Un animale trafitto da una freccia soffre e subisce un'agonia molto più atroce e lenta ed una morte assai più straziante e dolorosa. In fondo se si deve morire, tanto vale essere stroncati netti da una fucilata bencentrata». Il Cia non è tenero: la legge è tra l'altro ..assurda, falsa e fari¬ saica». Perché vietare di uccidere le femmine (camoscio, fagiano, ecc.) e non 1 maschi? E chi dovrà perpetuare la specie? Si proteggono orsi e lupi: «Sfidiamo l'assessore a indicarci dove esistano questi animali in Piemonte». Dunque, secondo il Comitato anticaccia, una legge «tutta da rifare., anche per il fatto che lo scopo dell'associazione è l'abolizione, pura e semplice, dell'attività venatoria. Avanti, quindi, verso il referendum patrocinato dai radicali. Lepri, pernici, camosci, ma anche passeri e galline (preda dei cacciatori più miopi), delusi dalla legge regionale, continuano a sperare.

Persone citate: Elio Carlo, Moretti

Luoghi citati: Piemonte