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Arrembaggi e amori di moderni pirati Torna Fautore de «Lo squalo » Arrembaggi e amori di moderni pirati Peter Benchley: «L'isola», ed. Mondadori, pag. 271. lire 6000. Benchley è l'autore di un grosso successo, Lo squalo. Un romanzo ottimo nel suo genere, che si leggeva avidamente e si consigliava agli amici. Purtroppo questo nuovo romanzo di mare e di avventura non è paragonabile al primo. Gli è troppo inferiore. C'è un giornalista che vuole indagare su un mistero: in tre anni, a Sud-Ovest delle Bahamas. 610 imbarcazioni con duemila persone sono scomparse senza lasciare traccia. Va sul posto col figlio di dodici anni e capita su un'isola fuori delle rotte e sconosciuta. E' un covo di pirati. Sono, alcuni di loro, discendenti dei bucanieri e pirati che tre secoli fa infestarono queste acque. Il capo discende dal famigerato Jean-David Nau detto l'Olonese. che atterri gli spagnoli più di Morgan. Questi pirati odierni vivono, si comportano, combattono esattamente come gli antenati. Bevono rum, le loro armi sono accette e daghe e fucili Kentucky a pietra focaia. Attaccano imbarcazioni, perfino navi della marina militare americana: arrembaggio, battaglia, tagliano le teste ai prigionieri recitando, chissà perché, versetti biblici, fanno bottino e poi un'orgia nella loro isola. Qui hanno delle donne che assicurano la conservazione della specie. Giornalista e figlio sono fatti prigionieri. Il padre non viene subito ammazzato perché una piratessa vedova vuole avere un figlio da lui. Affinché non scappi, gli fissa una catena al collo. Il ragazzino di dodici anni, uno studente tutto perbenino, è affascinato dall'Olonese e dalla pirateria, entra nei ranghi e comincia a uccidere, anche lui con frenesia, vorrebbe uccidere perfino il padre. Finché accade qualcosa e il piccolo mostro torna a essere un bravo ragazzo, e lui e il padre si salvano. Fine dell'avventura. Chiuso il libro, il lettore si chiede: ma è davvero il Benchley che ha scritto Lo squalo? |,^.