Un bimbo con due madri e nessun padre

Un bimbo con due madri e nessun padre Che cosa può succedere in una famiglia quando un genitore è transessuale Un bimbo con due madri e nessun padre «Arrivederci Marta. Questo pomeriggio io vado a trovare la mamma». «D'accordo» risponde Marta, «vieni a tempo per cena, che ti ho preparato il tuo piatto preferito e anche una crostata di mele». Colloquio dal significato piuttosto oscuro, che viene chiarito dal fatto che Marta è il padre, che. quando il bambino aveva 8 anni, ha preferito essere donna piuttosto che uomo. Si è fatto operare, ha fatto ormoni femminili, veste da donna, ecc.. svolge verso il figlio che coabita con lui (o lei?) funzioni materne, mentre la madre, che il bambino va a trovare, è la madre biologica. La situazione psicologica del bambino, che è stato osservato quando aveva 11 anni, appare davvero singolare con due madri e nessun padre. Si è voluto qui dare una certa coloritura giornalistica ad una interessante recente ricerca di Green pubblicala sul/'«American Journal of Psychiatry». Green ha esaminato 37 bambini nati da genitori di cui uno dei due era omosessuale o transessuale. La ricerca considera soprattutto l'identificazione sessuale di questi bambini e diremo subito che sembra non presentassero alterazioni di sorta. L'indagine sull'inclinazione sessuale si è svolta al di sopra degli 11 anni, mentre per i bambini al di sotto di tale età non si forniscono indicazioni. In questo articolo si prenderanno in considerazione unicamente i bambini nella cui famiglia uno dei due genitori era o era divenuto transessuale. Per transessuale si intende la persona che ha una identità sessuale di base contraddittoria quella designata dall'anatomia genitale, si comporta in un modo tipico delle persone dell'altro sesso ed ha una preferenza sessuale per le persone dello stesso sesso. In più si dovrebbe aggiungere un elemento abbastanza discriminante ed è quello che la persona si è sottoposta a pratiche mediche e chirurgiche per ottenere le caratteristiche somatiche, sessuali comprese, dell'altro sesso. Espoirò brevemente la situazione di alcune di queste famiglie. Il padre biologico di un bambino di 7 anni aveva detto al figlio che si sentiva donna e che si sarebbe vestito come tale. Egli quindi si sottopose a intervento chirurgico adeguato. I genitori si erano separati, ma entrambi avevano mantenuto contatti con il figlio che conviveva con il padre biologico divenuto -donna». Il figlio è stato testimone della completa trasformazione del padre in -Marta» che lui chiama talvolta mamma. Ora il figlio ha 11 anni, non ha alcun desiderio di essere donna e di travestirsi. Le sue fantasie erotiche sono eterosessuali. II suo disappunto maggiore è di avere perso un -padre». In un'altra famiglia un bambino ed una bambine, di 4 e 3 anni stanno osservando la ricostruzione sessuale del loro padre. E' stato loro detto che «paiià e mamma continueranno a vivere insieme, cosi avrete due mamma». Dal punto di vista delle possibili considerazioni sull'importan¬ za della struttura familiare nell'evoluzione psichica dei figli è di particolare importanza la seguente famiglia. I figli al momento dell'indagine avevano 15 e 16 anni: quando essi avevano 1 e 2 anni la madre biologica si prese come partner un transessuale (donna verso uomo) il quale si era sempre vestito come un uomo, ma aveva iniziato il trattamento androgeno solo dieci anni dopo l'inizio di questa re¬ lazione. I figli adolescenti non erano stati informati che il loro -simil-padre» era transessuale e non avevano mai avuto nessun contatto con il padre biologico. I ragazzi hanno un concetto di sé maschile e sono convenzionalmente maschi e orientati etero-sessualmente. L'autore stesso riconosce che i dati della sua indagine debbono essere considerati preliminari. Non è dubbio, da- ta la serietà ed i mezzi dei ricercatori statunitensi, che la ricerca sarà proseguita sugli stessi soggetti per anni e decenni. Allora sarà possibile trarre conclusioni di importanza rilevantissima sul valore della struttura familiare nella formazione della personalità dei figli. Tuttavia qualche considerazione è possibile. L'importanza dell'ultima famiglia considerata è di tutta evidenza da un punto di vista psicanalitico o meglio antipsicanalitico. Ci si può infatti chiedere come possa strutturarsi il complesso di Edipo (che si verifica entro i 4 anni, mentre i due bambini della famiglia considerata avevano 1 e 2 anni quando comparve nella loro esistenza il partner -simil-maschio», ma femmina, della madre) ed il Superego in una famiglia in cui i genitori (?) sono due donne, anche se una con atteggiamenti maschili. La paura-angoscia della castrazione da parte del padre, fondamento, secondo la psicaìialisi tradizionale, di ogni sviluppo della personalità e di quasi tutte le nevrosi, non riesce comprensibilmente realizzabile se la funzione di padre è svolta da una donna, d'altra parte è difficile intendere come possa strutturarsi il Supererego e quindi l'insieme di leggi morali ad esso collegate se il padre non è un maschio. Eppure all'età di 14 e 15 anni i due ragazzi erano -normali» ad una indagine abbastanza approfondita. Soprattutto da un punto di vista psicologico e psicopatologico generalissimo la ricerca di Green pone problemi da meditare. Quasi tutte le teorie psicologiche e psicopatologi\che attuali dell'età evolutiva indicano nella struttura dei rapporti familiari un elemento base per la formazione della personalità e si insiste molto da tutte le parti sul problema dell'identificazione del proprio -ruolo» femminile o maschile come dipendente dalla validità delle figure parentali, ruolo, conviene sottolineare, non solo sessuale ma comportamen tale in genere. Parrebbe dalla ricerca di cui si parla che la -validità» delle figure parentali o addirittura della qualità dei rapporti intersoggettivi familiari non sia così determinante come comunemente si ritiene nella strutturazione della personalità del soggetto. Di qui il passo è breve a chiedersi se l'ambiente abbia davvero una importanza condizionante l'evoluzione psichica della persona. Ipotesi l'una e l'altra davvero inquietanti per le correnti di pensiero attuali. Infine le ricerche di Green potrebbero prospettarsi di rilevante importanza per il movimento femminista, se questo volesse muoversi dagli atteggiamenti declamatori attualmente consueti verso una analisi approfondita, originale e (mi si consenta la nefanda parola) scientifica sull'esistenza ed importanza di ruoli parentali -fissi» nella formazione della personalità del bambino. prof. Michele Torre Istituto Clinica Psichiatrica Universitàdi Torino

Persone citate: Green, Michele Torre

Luoghi citati: Torino