L'Età sospende la «guerra delle vacanze» (ma le spiagge non s'erano mai spopolate) di Francesco Fornari

L'Età sospende la «guerra delle vacanze» (ma le spiagge non s'erano mai spopolate) La decisione dei separatisti baschi in un comunicato diramato a Bayonne L'Età sospende la «guerra delle vacanze» (ma le spiagge non s'erano mai spopolate) Sulla Costa del Sol attesi entro la fine di agosto 15 milioni di turisti - La vera minaccia all'industria alberghiera sono i prezzi ormai molto alti, non le bombe - Il terrorismo non riesce a scuotere il «paradiso dei miliardari» PARIGI — Per impedire che il governo spagnolo «giochi» con le sue bombe, l'organizzazione separatista basca Età politico-militare ha annun- ciato ieri la sua intenzione di mettere fine alla «guerra del-|le vacanze». In un comunica- to pubblicato a Bayonne, essa | afferma infatti di aver preso questa decisione dopo che gli attentati di Madrid avevano dimostrato che il governo «può giocare con le bombe dell'Età». Secondo i separatisti baschi se le bombe collocate il 29 luglio scorso all'aeroporto e in due stazioni a Madrid hanno provocato la morte di cinque persone la colpa è della polizia che, pur avvertita in tempo, non aveva fatto sgomberare i luoghi degli attentati. Nel suo documento l'Età politico-militare esprime il proprio rammarico per i morti di Madrid e dichiara che non intende lottare «contro il popolo spagnolo con il quale desideriamo un'alleanza per distruggere il nemico comune: l'oligarchia centralista dello Stato spagnolo». dal nostro inviato speciale MARBELLA — I terroristi dell'Età hanno fatto scoppiare finora dieci bombe nelle località balneari della Costa del Sol. A Torremolinos due turisti belgi sono stati feriti. Ma le bombe non hanno scorag jgiato i villeggianti stranieri: si calcola che tra luglio ed j agosto non meno di 15 milioni di ospiti, provenienti dall'Eu Iropa e dagli Stati Uniti, affol ileranno le spiagge mediterra nee della Spagna: di questi. più di un terzo si riverseran no sulla Costa del Sol. L'of fensiva balneare degli irredentisti baschi sembrerebbe dunque fallita. A Torremolinos. Marbella. Estebona. la gente si diverte e nessuno si preoccupa per gli attentati. C'è stato un momento di panico quando s'è diffusa la notizia delle prime esplosioni, ma adesso non se ne parla più. Alberghi, residence, pensioni, ristoranti, spiagge sono affollati fino all'inverosimile. I villeggianti, affamati di sole e di vacanze, non hanno tempo per la paura. Ho parlato con molti turisti: italiani, inglesi, francesi e tedeschi. La maggior parte non sapeva neppure che cos'è l'Età, non avevano mai sentito parlare di attentati. Altri ne erano al corrente, ma non se ne preoccupavano, fidando nella buona sorte. Gli unici a dimostrare qualche apprensione sono gli albergatori.'che piangono miseria e. pur avendo tutte le stanze occupate, lamentano un calo di presenze del 10 per cento rispetto all'anno scorso Per questo hanno chiesto al governo un contributo di 50 miliardi di pesetas. Il calo, in realtà, c'è stato, ma non per colpa delle bombe. Ad allontanare i turisti è stato il lievitare dei prezzi: dall'anno scorso sono quasi raddoppiati. L'industria turistica ht. latto affluire nel 1978 cinque miliardi e mezzo di dollari nelle casse spagnole: sufficienti a pagare tutte le importazioni di petrolio. Coinvolti nel boom del turismo, adesso tutti cer cano di approfittarne: la co sta da Malaga ad Algeciras è un immenso cantiere, dappertutto vengono costruiti alberghi, villaggi, condomini. Attirati dai «cento giorni di sole» promessi dai depliants pubblicitari, gli stranieri accorrono sempre più numerosi. E i prezzi salgono. La fortuna turistica della Spagna è nata una ventina d'anni fa: allora i prezzi erano contenuti, l'offerta era rivolta verso un turismo di massa. Poi l'ingordigia degli albergatori (che si giustificano adducendo l'aumento delle spese), ha modificato queste strutture: adesso le vacanze in Spagna costano care, non sono più alla portata di tutte le borse. Le prime diserzioni risalgono a quattro anni or sono: ora gli albergatori speculano sulla paura del terrorismo per ottenere aiuti dal governo, ma in realtà a tener lontani i villeggianti, quelli con modeste possibilità economiche, non sono le bombe dell'Età ma i prezzi. Nei giorni degli attentati c'è stata un po' di tensione: in alcuni casi il personale e gli stessi turisti hanno istituito dei servizi di vigilanza, specialmente di notte. I tedeschi si sono dimostrati subito fra i più efficienti: a Torremolinos hanno individuato un paio di persone sospette nei pressi della spiaggia ed hanno informato la polizia, che le ha arrestate. Sembra che fossero simpatizzanti baschi. Sono diminuiti soltanto i turisti francesi, perché nei loro confronti l'Età (per ritorsione contro il governo di Parigi, non più disposto ad ospitare i santuari dei terroristi in Francia), opera una violenta campagna. Nelle spiagge del Nord della Spagna, mi hanno detto, è facile imbattersi in ristoranti ed alberghi che espongono cartelli in cui si avverte che «non si servono i francesi-. Per evitare guai, i villeggianti delle altre nazioni inalberano sulle vetture, o addirittura accanto all'ombrellone in spiaggia, le bandiere del loro Paese. Cosi stanno tranquilli. Ma questa è storia del Nord: sulla costa'mediterranea tutto è tranquillo, la vita scorre normale nel sonnolente oblio delle vacanze che non concede spazio alle paure, alle preoccupazioni. Del tutto disinteressati a quello che accade, sono poi i turisti «ricchi», che hanno fatto di Marbella e dei centri vicini il paradiso per la loro villeggiatura. A Puerto Bànus ci sono più di seicento yacht di ogni dimensione. Fra tutti spiccano quelli degli sceicchi arabi, ospiti di riguardo della Costa del Sol. Per i padroni del petrolio, che viaggiano con scorte di almeno cento persone, le bombe dell'Età sono una favola che fa sorridere. Nei giorni scorsi è arrivato il principe Zayd di Abu Dhabi, che ha preso possesso di una villa favolosa, costata 6 miliardi. E' tornato anche il principe Fahd, fratello del re dell'Arabia Saudita, entrato nella leggenda perché a Pasqua, venuto a fare una cura dimagrante nella clinica di Incosol (famosa in tutto il mondo) con un seguito di più di cento persone tra segretari, concubine e guardie del corpo, ha speso circa 36 milioni di lire al giorno. Il principe Fahd, appena arrivato, ha offerto al sindaco socialista di Marbella, Alfonso Caftao, due milioni di dollari per la costruzione di case popolari, tenendo fede ad una promessa fatta a Pasqua quando, ospite della clinica, durante uno sciopero del personale, gli era stato ugualmente assicurato ogni giorno il servizio, compresa la fornitura dei carciofi e dei sedani che costituivano il suo pasto. Nei locali notturni di questo paradiso di miliardari, ogni notte si festeggia fino all'alba senza nessuna preoccupazione. I terroristi sembrano appartenere ad un altro mondo. Francesco Fornari

Persone citate: Alfonso Caftao, Malaga, Pasqua, Puerto