Il psi e la dc anti-Zac di Alberto Rapisarda

Il psi e la dc anti-Zac Il psi e la dc anti-Zac (Segue dalla l'pagina) si sarebbe concluso alla sera. Alla fine il gruppo dirigente socialista decideva di dare immediata ufficialità alla sua scelta, facendo rilasciare una dichiarazione al capogruppo del psi alla Camera, Balsamo. «L'orientamento del Comitato centrale, già a questo punto del dibattito, esprime un netto dissenso sullo sviluppo che ha assunto nelle ultime ore il tentativo dell'on. Pandoljt (...). In queste condizioni vengono a cadere le possibilità di successo dell'on. Pandolfi». Era una sentenza di condanna. Pandolfi rinunciava. Ma come si era arrivati a questo? Perché l'irrigidimento del psi? Il manciniano Landolfi è stato esplicito a questo proposito, parlando ai membri del Comitato centrale. Craxi e Mancini, che sempre più si presentano come il nuovo asse dirigente del psi in contrasto con i lombardiani, pongono il problema in questo modo: se si vogliono evitare nuove elezioni anticipate c'è una sola via, dare la presidenza del consiglio a un socialista, per un governo formato da de, pli, pri, psdi. «Questa proposta resta valida e ritornerà dopo il congresso democristiano, che deve scegliere in un senso o nell'altro», ha detto Landolfi. Si vedeva chiaramente in trasparenza il collegamento con le manovre precongressuali dell'ala democristiana avversa alla segreteria Zaccagnini e a rapporti col pei, e favorevole ad una presidenza, del consiglio socialista per stabilire una solida alleanza di governo tra de e psi. In so- I stanza, Craxi-Mancini hanno j puntato tutto su una vittoria del fronte anti-Zaccagnini. Ma cosa ne pensa il resto I del psi? A tarda sera si è rlunita la corrente di De Marti- [ no per decidere che cosa fare nella seduta di oggi del Comitato centrale, per contrastare lo scivolamento del psi verso rapporti preferenziali con la de. Ormai il problema del no a Pandolfi è superato dopo la rinuncia del presidente incaricato. Sul «no» sarebbero stati tutti d'accordo, ovvia¬ mente anche la sinistra lombardiana. però con motivazioni diverse, tese a non rompere i ponti con il pei. Ieri Riccardo Lombardi aveva ripetuto che la soluzione ideale sarebbe stata una astensione comune e concordata della sinistra. Alberto Rapisarda