Nessun risarcimento per la famiglia del vigile urbano ucciso a Druento

Nessun risarcimento per la famiglia del vigile urbano ucciso a Druento L'Inai! non tutela questa categoria se agisce «appiedata» Nessun risarcimento per la famiglia del vigile urbano ucciso a Druento Pina Mana. sorella del vigile urbano ucciso durante la rapina di Druento. si è domandata perché l'amministrazione comunale ha negato un'assicurazione sulla vita ai tre vigili urbani. Con undici anni di servizio alle dipendenze del comune di Druento. prima come operaio, poi come messo comunale e da pochi mesi come vigile urbano, al familiari di Bartolomeo Mana —come a quelli di tutu 1 vigili urbani d'Italia caduti nell'adempimento del servizio — non spetta nulla! Alla pietà per il collega scomparso, mi si consenta di sostituire 11 freddo linguaggio dell'infortunio sul lavoro Se fosse stato una «guardia particolare giurata» o se fosse stato ancora «operaio» dei Comune. Bartolomeo Mana sarebbe stato assicurato presso l'Istituto Nazionale per le Assicurazioni da Infortuni sul Lavoro al sensi del d.p.r. 30 giugno 1965 n. 1124 e del tariffario Inali Invece. l'Inali, che tutela le «guardie private», assicura soltanto i vigili urbani autisti e motociclisti (deliberazione del 29 settembre 1970), senza considerare che 11 «ri¬ schio professionale» del vigile urbano appiedato é idenUco a quello .delle persone comunque occupate... in servizi t quali comportano l'impiego di tali macchine, (ndr: .macchine mosse non direi-. tornente dalla persona che ne usa.), come dice il decreto che stabilisce il potere-dovere dell'Inali di chiedere I contributi. Perché l'Inali ignora questa categoria? perché quando «scopre» quella dei vigili autisti e motociclisti chiede al Comuni gli arretrati e impone penalità? Se fosse stato un carabiniere, un agente di pubblica sicurezza, un finanziere, un agente di custodia o una guardia forestale, ai familiari di Bartolomeo Mana sarebbero andati cinquanta milioni! E' un beneficio di antica origine (art. 14 del regio decreto 13 marzo 1921 n. 261), di cui giustamente godono le forze di polizia statale, e la cui estensione al vigili urbani, con onere finanziarlo a carico dello Stato', é Invano richiesta da alcuni anni; saprà II nuovo governo fare giustizia verso una categoria troppo spesso dimenticata'' Infine un'ultima riflessione riguardante l'assicurazione privata. Il comune di Torino assicura 1 propri dipendenti presso la compagnia »Le Assicurazioni d'Italia». Il contratto prevede 11 risarcimento in caso di morte o di Invalidità, secondo 1 seguenti massimali: in caso di morte, due volte la retribuzione annua con il limite di dodici milioni: In caso di invalidità, fino a tre volte la retribuzione annua con il limite di diciotto milioni. La polizza é cumulativa e riguarda soltanto gli infortuni professionali, con esclusione del personale — quali appunto autisti e motociclisti —che é già soggetto all'assicurazione obbligatoria Inail. Ora che finalmente i dipendenti degli enti locali hanno un contratto nazionale di lavoro approvato con decreto del presidente della Repubblica, sapranno l'Ann (Associazione nazionale Comuni d'Italia) e 1 sindacati .contrattare» con 11 governo anche questo punto per evitare che diverso sia U morire a Torino o a Druento? Guglielmo della Corte Vicecomandante vigili urbani di Torino

Persone citate: Bartolomeo Mana, Pina Mana

Luoghi citati: Druento, Italia, Torino