La fuga di Fabrizio Panzieri altra beffa per la giustizia

La fuga di Fabrizio Panzieri altra beffa per la giustizia Ricercato per il covo di Rieti, era in libertà provvisoria La fuga di Fabrizio Panzieri altra beffa per la giustizia Era stato condannato a 9 anni per la morte dello studente Mantakas ROMA — Fabrizio Panzieri é latitante. La procura generale ha spiccato contro di lui un ordine di cattura per reati gravi di terrorismo. Due anni fa l'architetto romano, con trascorsi a Potere Operalo prima, a Avanguardia Comunista poi e nell'area dell'Autonomia (i -comagni ruspanti- come sono stati definiti In documenti interni a gruppi rivoluzionari), era stato condannato a nove anni di prigione per -concorso morale- nell'omicidio della studente greco Ikis Mantakas. colpito alla testa da una pistolettata davanti alla sezione missina di via Ottaviano. Era il febbraio del 75: gli incidenti che portarono alla sparatoria mortale si scatenarono a Roma mentre era alle prime battute Il processo per il rogo di Prlmavalle che vedeva come Imputato Achille Lollo (poi assolto per insufficienza di prove), militante della sezione nord di Potere Operalo. Panzieri fu condannato mentre l'altro Imputato. Alvaro Lojacono, venne assolto. Una sentenza che fece scalpore, suscitò reazioni e polemiche: come si poteva condannare moralmente di un assassinio un imputato e assolvere l'altro la cui vicenda processuale e giudiziaria era strettamente affine? Pochi mesi dopo la sentenza 11 militante di estrema sinistra fu scarcerato per decorrenza del termini. Veniva applicata la -legge Valpreda-. cosi come avviene In migliaia di casi vista la lunghezza delle istruttorie e del procedimenti penali. Panzieri aveva scontato i due anni di carcerazione preventiva. Oggi non si sa se la concessione di libertà provvisoria fosse stata regolata dagli obblighi di firmare 1 registri di polizia. C'é chi dice che Panzieri doveva firmare ogni giorno: altri affermano che bastavano due firme la settimana: altri ancora riferiscono che non doveva far nulla, tant'é vero che Panzieri andò a passare un periodo di tempo In Scandinavia. E' prassi ben consolidata da noi che un cittadino In attesa di giudizio definitivo (e quindi non ancora colpevole) decida di far perdere le proprie tracce. Lo hanno fatto anche boss mafiosi e 1 neofastl Freda e Ventura, condannati all'ergastolo al processo di primo grado a Catanzaro. I due veneU oltretutto vivevano in una piccola città ed erano sorvegliati a vista con speciali misure di sicurezza. Quello che preoccupa Invece è la -storia- di Fabrizio Panzieri (se risulterà realmente coinvolto In episodi di terrorismo), militante di organizzazioni politiche di extra-sinistra e ora accusato di far parte di una banda armata. Del suo caso si parlò molto nel corso del processo e ci fu uno schieramento di solidarietà che si formò nell'opinione pubblica di sinistra (anche storica) a suo favore. Ora Panzlert é un presunto terrorista. Lo é diventato nel corso di questi anni? E' stata la -scuola- del carcere? Oppure é vittima di un equivoco giudiziario? A favore di Panzieri si mobilitarono migliala di giovani nelle piazze italiane convìnti allora della sua Innocenza. Ora questi stessi giovani sono disorientati, perplessi. Increduli nel saperlo passato, come sembra finora, tra i banditi della rivoluzione disperata e senza sbocco. f. c. Roma. Fabrizio Panzieri nell'aprile del '77. all'uscita dal carcere di Rebibbia (Telefoto)

Luoghi citati: Catanzaro, Rieti, Roma