Una soffiata della malavita ha portato a individuare il covo-prigione di Vescovio di Fabrizio Carbone

 Una soffiata della malavita ha portato a individuare il covo-prigione di Vescovio Firmati tredici ordini di cattura (quattro persone sono già in carcere) Una soffiata della malavita ha portato a individuare il covo-prigione di Vescovio Si progettava il sequestro dell'industriale Campili! - Tra i ricercati Fabrizio Panzieri, coinvolto lo sludente Mantakas - Cinquanta telefonate anonime indicavano nel Reatino la base degli a nell'uccisione deiassassini di Varisco ROMA — La prigione-rifugio di Vescovio era anche una nuova base del terrorismo: materiale raccolto sul luogo, indizi, pedinamenti che duravano da un mese, prove documentali hanno portato all'Individuazione di 13 persone che sono state colpite Ieri da ordine di cattura emesso dalla procura generale di Roma. Le accuse sono: partecipazione a banda armata, tentato sequestro di persona, detenzione di armi da guerra Tra 11 gruppo del ricercati (quattro sono già In carcere) c'é Fabrizio Panzieri. 30 anni, sparito dalla circolazione la settimana scorsa. Panzieri doveva firmare ogni giorno Io spedale registro di polizia In quanto era In libertà provvisoria. Era stato condannato in primo grado a nove anni per «concorso morale» nell'uccisione dello studente greco Mikls Mantakas. avvenuta in via Ottaviano il 28 febbraio del 75 nel corso di un assalto di extraparlamentari di sinistra alla sezione missina di zona. Secondo la magistratura inquirente Fabrizio Panzieri. Insieme a Paolo Lapponi. Ina Maria Pecchia. Pietro e Oian Pietro Boriano e altre otto persone di cui non viene reso pubblico U nome, farebbero parte dt una frazione armata non chiaramente definita: non c'é la certezza che si tratti di Brigate rosse; potrebbe essere l'area del Mpro (Movimento proletario di resistenza offensivo) o quantomeno l'ala dissidente delle Br legata a Valerlo Moruccl e Adriana Faranda. Un gruppo comunque ben armato, forse responsabile di una serie di attentati e gravi delitti. Su questo punto circolano le voci e le Indiscrezioni di sempre, ma si sa per certo che la magistratura ha disposto perizie balistiche su il Winchester a canne mozze e , sulle pistole (una «Taurus». una Colt 45 e una 45 Magnum) , dello stesso tipo di quelle già usate in agguati terroristici e ] omicidi. Una perizia organo! letttca sarà compiuta su I frammenti (peli, capelli, trac- ce di sudore ecc.) trovati nella i •Cascina rossa» di Vescovio per poi metterli In relazione con reperti analoghi ritrovati su automobili abbandonate dal terroristi dopo le loro azioni. Diversa é la posizione di Pietro Cestle. arrestato l'altro ieri: deve per ora rispondere solo di porto abusivo di pistola Cesile é stato Interrogato dal sostituto procuratore Eugenio Mauro: sembra che non rientri nel gruppo del 13. Secondo indiscrezioni l'ope- razione del carabinieri, che ! ha portato alla scoperta del rifugio e all'individuazione della banda armata, é partita da una •soffiata» della malavita (si parla anche di contatti mafiosi) che era stata contattata per portare a termine un sequestro di persona. Cosi da un mese Ina Maria Pecchia era pedinata dagli uomini del generale Dalla Chiesa, che I hanno ricostruito tutu 1 suoli ed Individuato spostamenti tutte le persone che frequentava sia a Trastevere che al casale di Vescovio. Da questi rapporti, passati alla magistratura di Rieti. sembrerebbe più grave la posizione di Fabrizio Panzieri e Paolo Lapponi, l due ex di •Potere operale*, legati da amicizia e militanza comune. Quando Panzieri venne arrestato. Paolo Lapponi si trasferì nella casa dell'amico In via del Oiubbonari. insieme con la moglie Oiost Mancini, figlia del parlamentare socialista. Panzieri deve aver capito che le cose si mettevano male per lui giovedì scorso ed é scomparso. Nel corso degli In- arrestati avevano fatto 1 nomi terrogatort di martedì 1 primi degli «amici» che gli avevano! consegnato l'arsenale: nessun cognome e molti nomi di battaglia («Comancho» era uno di questi). I riscontri con U risultato del pedinamenti hanno portato all'Identifica-j zlone di 13 persone. C'è pero un contrasto di numeri: alla procura generale di Roma si P**1* * 8 ordini di cattura: «U* Dlgoa dicono 13. Ma c'è da dire che l'Inchiesta si e spac cata in due tronconi o meglio é stata avocata a Roma. Otovanni Canzlo che l'aveva iniziata leti ha spiegato, da Rieti, che la decisione è stata presa di comune accordo. Non ci sono stati contrasti ma è parso a molU che 1 magistrati specialisti di terrorismo hanno avuto fretta di prendere in mano le Indagini. OU ordini di cattura, per ora, non contestano al ricercati e al 4 arrestati accuse precise su episodi criminosi di terrorismo. Non ci sono cenni né al caso Moro, né all'assassinio di Varisco. «Afa — Si fa osservare a Palazzo di Giustizia — questo per non compromettere operazioni dt polizia giudiziaria ancora in corso*. L'ipotesi Varisco e quella Moro restano in piedi. Per la prima si dice che nel giorni successivi all'assassinio del colonnello del carabinieri arrivarono molte telefonate anonime (una cinquantina) che Indicavano In Vescovio la base di partenza per l'agguato. C'é la lupara a canne mosse calibro dodici dello stesso tipo di quella usata dal killer al Lungotevere Arnaldo da Brescia. Per quanto riguarda collegamenti con il caso Moro, si fa riferimento al lago della Duchessa, la località di montagna del ReaUno dove secondo il «falso» comunicato numero 7 delle Br (18 aprile '78) il corpo di Aldo Moro era stato lasciato, il lago della Duchessa fa parte di una proprietà intestata al duca Massimiliano Grazioli, rapito dalle Br e mal più tornato a casa. E' probabile che I brigatisti avessero conosciuto la località nel corso delle trattative con la famiglia. Dopo la scoperta della base di via Qrado11. gli uomini che tenevano prigioniero Moro lanciarono 11 falso messaggio per far concentrare l'attenzione degli investigatoti sulle montagne e poter spostare il leader della de In un'altra prigione. Forse si spostarono dal casale di Vescovio. E' un'Idea che si sta facendo strada anche se non ci sono per ora appigli e indizi sufficienti. Ieri sera circolava anche la voce che 11 gruppo armato stava per rapire un Industriale romano il cui nome é noto agli Investigatori. SI tratterebbe di Roberto Campila, titolare della concessionaria per l'Italia della OM Fiat. Compiili, nipote dell'ex esponente de Pietro, ricopriva Incarichi di responsabilità In molte aziende 81 parla anche di una «punizione» decisa dal vertici Br contro 11 gruppo del dissidenti di Moruccl e Faranda: lo dimostrerebbero gli ultimi arresti e la scoperta di Ingenti quantitativi di armi, compresi archivi riservati della organizzazione. Arresti partiti da una «soffiata» delle stesse Br. Fabrizio Carbone Rieti. Il casolare nella zona di Piani di Vescovio dove sono state trovate le armi (Telcfoto Ansa) Fabrizio Panzieri

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