La leggenda del mitico Paese dalle strade lastricate d'oro

La leggenda del mitico Paese dalle strade lastricate d'oro La leggenda del mitico Paese dalle strade lastricate d'oro La località sudamericana dove sono siale rinvenute tre antiche piramidi e le vestigia di una grande città coincide quasi esattamente (triangolo di confine tra Colombia, Veneguela e Brasile) con quella dove la leggenda riferita dal navigatore Francisco de Orellana alla metà del Cinquecento collocò il favoloso Eldorado: un paese dove il re si tuffava in un lago dalle onde dorate e dorè le pepi te erano più numerose di ogni altro tipo di pietra. Erano gli anni in cui era appena stato conquistato il Messico e nei quali stava per completarsi l'espugnadone del Perù e della Bolivia: saccheggiati templi e dimore regali, da ogni parte affluivano a Panama, ad Antigua, a Vera Cruz, all'Hispaniola tesori sema fine, collane, braccialetti idoli statue, monili d'oro che una apposita flotta di galeoni ila .flotta dell'oro*) trasportava a Cadice e a Siviglia. D'altra parte, non erano state scoperte miniere. Venne quin-\ di naturale credere aff'esistermi d'una contrada piùì lontana, al centro dell'immen-\ so continente, inaccessibile] per gli stranieri, dove vera-' mente si trovava l'oro nelleì acque del fiume e sui tetti del-1 {e case, e bastai- raccoglierlo. ! Come tutti i desideri e i so-\ gnt dell'uomo, la leggenda dell'Eldorado fu dura a morire, seppure è morta. Certo, quel paese «lastricato di pietre d'oro, non è mai esistito, e le ricchezze ammassate dai principi Incas. dai cacichi Maya e Aztechi, dai sacerdoti Tolte[ chi proi-enfpano da ogni an: golo dello sterminato paese e i persino (come sembrano tndi! care ricerche recentissime) dalla California e forse dal Klondyke. Resta il fatto dell'identificazione di un gruppo di piramidi (tombe, o più probabilmente altari per sacrifici e magazzini per il re) e d'una città precolombiana. Dei po, poli che vissero nell'America ' centrale e meridionale prima dell'avvento dei conquistadores armati di croce e di spada, sappiamo ben poco. Soltanto negli ultimi decenni sono stati 1 ritrovati sotto il manto feroce e corrosivo della giungla o sui pendii di montagne diffidi-■ i mente accessibili i resti di quegli edifici che tanto stupi. rono gli aut'enfurieri venuti dall'Andalusia o dall'Eslremadura. Machu Picchu. con il I suo tempio del Sole intatto a quattromila metri d'altezza ; sutfe Ande peruviane, basta a I testimoniare la civiltà, la poI lenza e l'arroganza raggiunta da quei popoli Ma finora le vestigia di que: sto glorioso passato erano li'■ mitate più o meno a tre locali| tu la zona incaica tra Perù e j Uniti m il Guatemala settenI trionale e il Messico centraleYucatàn. Si capi facilmente I che non poteva essersi evoluta ' una grande dviltà nella fore1 sta amazzonica, dove il clima ; del bassopiano e le acque torI rendali rendevano ardua la vita, ma sembrava comunque I strano che non restasse *nulI la» nelle zone intermedie. Recenti indagini hanno fatto si che il quadro vada via via mutando: prende sempre più consistenza, ad esempio, la ricostruzione di una vera civiltà di commercianti sviluppatasi nel Texas-Nuovo Messico (pueblos). e di civiltà marinate nelle isole di Cuba ed Haiti t ! cui abitanti vennero compiei tornente sterminati, e lungo la ! ratte dell'Orenoco risalendola | t'erso II Venezuela superiore. Ora. con la nuova scoperta, ' sembra che ancora un tassello sia venuto ad aggiungersi al mosaico di ciò che sappiamo sulle antiche civiltà precolomj biane. Un mondo arcaico. : quasi ni;umilili- come la tarda I c<pi.fd cinese, chiuso in ogni ! sua forma di vita, avulso da ogni contatto umano. (Non c'è i alcuna affinità tra le piramidi | egizie o babilonesi ziggurath. I con quelle guatemalteche, ed I anche un eventuale sbarco di i marinai fenici sulle coste bra¬ siliane, spintivi da una tempesta, non ha lasciato impronte). Quello precolombiano era comunque un mondo ricco, autosufficiente, organizzato gerarchicamente con estremo rigore. L'incontro improvviso con una civiltà più forte, più attiva e più fanatica (e dotata di cannoni) ha fatto crollare ogni cosa. Per quasi mezzo millennio è regnato il silenzio. Oggi con fatica ma con orgoglio, i paesi sudamericani ricercano e ritrovano a poco a poco il loro passato. Umberto Oddone

Persone citate: Cadice, Umberto Oddone