Un "new look" temperato dalla nuova moda-teatro

Un "new look" temperato dalla nuova moda-teatro Le ultime collezioni presentate a Parigi Un "new look" temperato dalla nuova moda-teatro Immagini luminose e calate nella realtà, cui ogni donna può ispirarsi • Grandi gonne, gonfie o ad anfora - Abiti multicolori alla turca PARIGI — Arriva in pedana il primo modello di Ùngaro e siamo ad un'ennesima edizione del *newlook*. Il colore è un profondo bordeaux. la giacca ha ampie maniche, rigonfie all'avanbraccio. la vita è sottile, ma la falda è leggera, ondulata, quasi una gala sulta gonna amplificata ai fianchi da due tasche ad acquasantiera. Poi ecco i gtacchini di astrakan, incollati al busto e le gonnellone di panno o di velluto viola, granata: ecco le giacchette, con l'enfasi nelle maniche e il busto asciugato, in pied de poule bianco nero, però foderato in velluto con lo stesso viola della gonna. I cappelli fanno il resto: grandi tamburelli schiacciati o alti copricapi alla Nefertiti. Donna importante, ma molto costruita. Tanto più se indossa, in viola su gonna rossa, in grigio su viola, giacche ispirate alle livree maschili del Settecento, attillate e lunghe, se si chiude in redingote grigie, rosse, fittamente abbottonate, circa trenta bottoncini piatti dal collo all'orlo, come il vestito che sta sotto. Quasi un inno al nostro Zuccoli, uno scrittore che di 'Sinfonie dt bottoni ,che stacciano* se ne intendeva. Molto velluto da Vngaro e molto patch-work in ciniglia. Per giacche c mantelli, in omaggio ad un lavoro di Sonia Delaunay. esposto alla grande mostra del Beaubourg, Parigi, Mosca. Anche molto cloqué. firmato Taroni. prevalentemente nero, per due pezzi da sera, nella consueta linea del *new-look*. mescolata al piacere dei bottoni. Grandi gonne o gonfie o ad anfora, l'essenziale è amplificare il bacino mediterraneo, che in genere non si ferma ai novanta centimetri. Dovrebbe equilibrare il tutto una insistita sequela di cappelli calotte, pagode, gabbie, irte di ventagli d'organza, qualcosa tra il dto alalo dei commerci. Mercurio, e Turando!. L'insieme però è piuttosto improbabile, comprese le cappe in tulle arricciato e i mantelli in struzzo. Jules-Francois Grahay. da Lanvln ha dichiarato le origini della sua collezione autunno-inverno 79-80: è un omaggio a Diaghilev in mostra con il suo tempo alla biblioteca nazionale. Ha voluto portare il teatro nella vita eppure è riuscito a darci un'immagine lussuosa e insieme calata nella realtà, cui ogni donna può ispirarsi. Usuo tailleurcaucasiano. giacca corta, maniche a prosciutto, fa l'occhiolino al neiv-look. ma ne scompone e rallegra l'apparenza abusata con l'applicazione in lana, giocando sul tricolore fra giacca, gonna e camicetta, blu-pavone, verde, grigio. Sempre nere le calze. I suoi novedecimi diritti e ampi sottolineano il taglio accostando geometricamente il verde spento, il rosso mattone e il nero: posano su gonne diritte. Le bluse sono di seta, spalle ampie, busto modellato. Molto belle da Lanvin gli abiti-tunica, in lana grigia sul nero della gonna di satin, che di sera appaiono in seta jacquard bianca con bordi manichi', balze in lamé, ora verde, ora viola, su un breve pezzo di gonna di altro forte colore. Diaghilev rivive infatti nei colori, nelle cappe da nomade, negli abiti alla turca a tre piani di Unte a contrasto, soprattutto nei pigiami da schiava per la sera, con Ire tipi di lamé fra pantaloni e blusa dove nessun colore è un grido, ma il turchino col verde malachite, il nero con il rosa si stemperano in una tavolozza vibrante, senza la più piccola concessione al costume. Lucia Sollazzo Color tabacco gonna e giacca, oro la maglia, proposti da Chanel

Persone citate: Color, Diaghilev, Francois, Lanvin, Lucia Sollazzo, Sonia Delaunay, Taroni

Luoghi citati: Mosca, Parigi