Assolto il consiglio di amministrazione dell'ospedale di Ivrea: non favorì nessuno

Assolto il consiglio di amministrazione dell'ospedale di Ivrea: non favorì nessuno La sentenza del tribunale: il fatto non costituisce reato Assolto il consiglio di amministrazione dell'ospedale di Ivrea: non favorì nessuno Gli imputati erano accusati di aver assunto due medici privi dell'abilitazione La difesa: "Errori burocratici di galantuomini,, - Il pm aveva chiesto 18 mesi E' andato in porto soltanto a meta, al tribunale di Ivrea, il processo contro un medico, il direttore sanitario in carica nel '74 e l'intero Consiglio di Amministrazione allora al vertice dell'ospedale cittadino. I difensori dei primi due imputati, impegnati in questi giorni nel processo Mazzoni, hanno chiesto per I loro assistiti un rinvio, che è stato concesso con nuova udienza al pomeriggio di martedì 17. Stralciata dal dibattimento la posizione del medico Mauro Salizzoni. 31 anni, imputato di omicidio colposo, omissione di atti d'ufficio e esercizio abusivo della professione, e quella del direttore sanitario, dottor Luigi Oaglio. 69 anni, accusato di favoreggiamento personale, sono rimasti in aula presidenti e membri del Consiglio di Amministrazione, che dovevano rispondere di falso ideologico aggravato in atto pubblico e di interesse privato. Tutti gli imputati erano in aula: Renato Chabod. 70 anni: Carlo Alberton. 44 anni; Carlo Alberto Biglia. 74: Francesco Cobetto. 38: Fiorenzo Orijuela. 40: Luciano Lenzettl. 39: Federico Pezzatti.52: Michele Rlgamontl. 59 e Silvio Velasco. 43. L'imputazione si riferiva alle dellbere di assunzione a favore di sei medici, due del quali. Enria e ! Rovera. figli di un ex primario e di un primario dell'ospedale, avevano ottenuto nel '74 posto e stipendio nonostante fossero privi dell'abilitazione professionale, mentre, pochi mesi prima, altri due medici in possesso di abilitazione, frano stati respinti. Secondo il giudice istruttore, dott. Oumina (ieri anche in veste di pubblico accusatore, sia pure, per sua stessa ammissione, •con amaretta-) un secondo falso ideologico era ravvisabile nella serie di delibere con cui il consiglio di amministrazione, sempre nel 74. pose in assenza temporanea e in aspettativa -per mo- j '.ivi di famiglia- il dottor Enrl- ; co Levati, professionista nello ; stesso ospedale. Incarcerato j quale presunto militante delle brigate rosse. Respingendo le tesi del pubblico ministero i giudici j (presidente Bracchi), mutati i reati di falso e interesse pri- j vato in quelli di abuso di atti di ufficio, dopo un'ora di camera di consiglio hanno assolto tutti gli imputati perché il fatto non costituisce reato. ! In una Ivrea spopolata dalle ferie, che non ha risposto; con curiosità al richiamo dell'udienza, questo processo pe- j naie ha assunto subito veste i di processo di costume. • £' un classico esempio di come non \ <i deve amministrare la cosai pubblica, frutto di arroganza I del potere a almeno di pigrizia e colpevole leggerezza' ha so- ; -■tenuto il dott. Oumina. ■ S'ient'altra che errori 6i.ro-ì erotici di galantuomini che avevano per unico interesse il \ pubblico servizio, accettato non certo per lucro- hanno replicato gli avvocati Oberto. Antonio Forchino. Casavecchia e Musumect. Alle Imputazioni contro 1 intero consiglio si arrivò nel corso delle indagini sulla morte improvvisa di un pa- ] zlente dell'ospedale. Ernesto Arlzio. 71 anni, di Alice Superiore, avvenuta tra il 16 e 11 17 maggio '74 e segnalata da una denuncia anonima alla magistratura. Accertando la posizione del dott. Salizzoni. me¬ dico di guardia quella sera, e I del direttore sanitario, che j non aveva segnalato alla Pro- ! cura 11 caso sospetto, furono sequestrate le delibere .incriminate*. Una parte di esse riguardava l'assunzione del Salizzoni e di altri 5 giovani medici ancora non abilitati. -Firmammo le dellbere in base alle graduatorie stilate dal direttore sanitario — si sono difesi gli imputati — nell'urgenza di impedire la paralisi del pronto soccorso. Comunque i giovani medici erano sempre affiancati ad un collega titolato- hanno aggiunto tutti, negando di conoscere 1 due giovani figli del primari. • Neppure l'asserita leggerezza nell'attestare requisiti inesistenti è valida scusante. E poi. se dovevano essere sempre affiancati a qualcuno, a che cosa serviva la loro assunzione?' ha ribattuto 11 p.m. nella requisitoria. Un altro falso sarebbe avvenuto, secondo l'accusa nel •caso Levati», per un tentativo del consiglio di -conservare il posto» al medico arrestato quale presunto brigatista la ottobre del '74. Invece di dichiararlo decaduto, si sosteneva nel rinvio a giudizio, ci si limitò a dichiararlo •assente •temporaneo- 11 25 ottobre, e poi In -aspettativa per motivi di famiglia> dal 25 novembre: soltanto nell'aprile del '75 (dopo l'inizio dell'altra inchiesta in aspedale) Levati fu dichiarato sospeso, e soltanto a giugno il rapporto fu risolto. •Sapevamo da voci e notizie che Levati era in carcere — hanno sostenuto 1 consiglieri — ma la magistratura non ne ha dato la comunicazione prescritta, e non potevamo fare diversamente-. Alla richiesta del p.m. (un anno e sei mesi per ciascun imputato) è seguita, ultima tra le arringhe, la difesa dell'avv. Oberto. Alle 18.45 la sentenza. Roberto Reale

Luoghi citati: Alice Superiore, Ivrea