Comprare libri in boutique o al supermercato di Paolo Patruno

Comprare libri in boutique o al supermercato POLEMICHE E TIMORI IN FRANCIA DOPO LA LIBERALIZZAZIONE DEI PREZZI Comprare libri in boutique o al supermercato DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIOI — .Il libro è diventato come una saponetta o un detersivo, soggetto agli alti e bassi del gioco della concor-\ rema, confida con aria perplessa un giovane libralo del grands boulevards che s'Irradiano attorno all'Opera, ma è' ancora troppo presto per indovinare come finirà questui rivoluzione. Nelle librerie francesi, la rivoluzione e scattata ti 1 luglio, quando il prezzo dei libri e slato liberalizzato e un decreto governativo emanato dal ministero dell'Economia (non dal ministero della Cultura, pur esistente in questo Paese, che si picca d'essere l'ombelico dell'arte e delle lettere) ha spazzato con un tratto di penna la vecchia, radicata tradizione del prezzo unico, consigliato, o meglio imposto, dall'editore al libralo. Adesso. Invece, con un'Innovazione temeraria che non trova esempi all'estero. Il prezzo d'un libro è stabilito direttamente dal rivenditore. Il quale può modulare come meglio crede II suo margine di guadagno a partire dal prezzo di cessione dell editore. Questo significa che lo stesso li¬ bro, nell'Identico formato, e soggetto a una nuova quotazione di mercato: costerà forse qualche franco In più se acquistato In un'elegante libreria del Quartiere Latino a Parigi, un po' meno se venduto nel super-market della cultura (che possono praticare una politica dumping su grosse quantità), ancora un po' più se scovato invece nell'unica libreria d'un paese dove, mancando 11 gioco della concorrenza, Il rivenditore può imporre I suoi prezzi alla clientela. Anche se per il momento non se ne può valutare ancora l'impatto e e necessario attendere la rentrée autunnale con la stagione dei premi letterari e poi la corsa agli acquisti precedenti Natale, la realtà e che la rivoluzione in libreria s'àccompagna a un'ondata di polemiche e di timori. Questo liberalismo commerciale, applicato a un prodotto che come gli altri non e. quale effetto avrà sull'editoria libraria? La rivoluzione si risolverà In un aumento o in una diminuzione dei prezzi? Come e salvaguardato il pubblico, come sono tutelati gli interessi degli autori? Le risposte per Il momento s'affastellano in un clima di Inquietudine e dì a|>erta polemica, in un lugubre suono di campane a morto, espresso nel titolo di un'Inchiesta pubblicala sull'ultimo numero delle Nouvelles Httéraires: titolo -La libertà dei prezzi sarà la morte del libro-. L'analisi del periodico specializzato e durissima: il decreto governativo sacrifica la quantità alla qualità, mira alla redditività immediata e miope In quanto consente l'erosione se non la distruzione delle strutture che avevano contlbulto In decenni .alla creazione e~ alla diffusione della cultura scritta.. E ancora: si tratta di una -soJii.rione-alibi che sotto il pretesto della modernizzazione della distribuzione permette di sfuggire al problema essenziale che è quello del posto del libro e della lettura nella società fruncese degli Anni «0». E infine, dalle enunciazioni di principio ai risvolti pratici: -Sarà la festa per i best-seller popolari, i clienti si lanceranno su titoli sempre meno cari, grazie a una crescente richiesta. Ma per le opere di ricerca, le collezioni specializzate è già una Waterloo, i prezzi aumenteranno e gli acquirenti saranno sempre più scarsi. Un'altra lunga inchiesta della società -Delta Expanslon» non sposa tutti gli accenti apocalittici delle iVouvelles littéraires. ma condivide nel fondo le preoccupazioni di coloro che. nel inondo editoriale, lamentano la mancanza di .concertazione. Ri! leva infatti l'indagine che -i j lettori in maggioranza si ri\ tengono perdenti a livello dei prezzi e anche della scelta dei libri, e preconizzano l'intervento delle società dei consumatori.. Gli autori prevedono invece - una modifica nella ripartizione delle vendite, a favore delle opere più facili, a destinazione del grande pubblico.. Oli editori temono poi -un Indebolimento della rete delle librerie nocivo alla diffusione editoriale, e Infine 1 librai ritengono che .l'applicazione del prezzo netto comporterà une dimunzione nel I numero dei titoli.. Dinanzi a questo -ventaglio» di opinioni negative c'e | allora da chiedersi: chi ha operato, oltre agli esperii ministeriali, per l'introduzione di questo decreto? I pareri favorevoli alla rivoluzione in libreria si raccolgono fra alcuni editori e all'associazione dei librai. Registriamo il parére di Oalllmard: -La libertà accordata ai librai di fissare il prezzo in base alla redditività delle loro strutture di '-endita dovrebbe incitarli a conservare più lungamente in magazzino gli stock di opere letterarie, sostengono nella sede di Rue Sebastien Bottin. a compiere sforzi di promozione, a migliorare la qualità dei venditori, a rinnovare la presentazione delle vetrine, a estendere la documentazione bibliografica. In definitiva, noi riteniamo che editori e librai dovrebbero essere meglio ricompensa ti nei loro sforzi senta che gli autori vedano decurtati i loro diritti-. In effetti, oggi I più preoccupati sono proprio gli autori, che si sono riuniti In un -Consiglio permanente degli scrittori», presieduto da Annand Lanoux. allo scopo di vegliare affinché questa riforma - non si 'inrid sulta pelle dei più diseredati della nostra professione, come afferma Lanoux. cioè dei giovani, dei poeti, dei riorafori-. In concreto, a spese degli autori di opere a tiratura ridotta, che vedranno I minacciata ancor più l'entità ' delle loro entrate. E l'ultima possibilità per risvegliare il mercato, sosten- rono invece all'Associazione dei librai, la liberalizzazione dei prezzi può giovare perciò in definitiva anche agli autori: Soltanto uno fra 1 librai che abbiamo interpellato. Tschann. afferma perentorio: ./ nostri prezzi non varieranno. questa novità è antipatica per tutti: librai autori e lettori: I mutamenti s'avvertiranno più in là. quando la stagione dei premi letterari metterà in moto come ogni anno la grande industria dell'editoria. Di certo, in questa terra di cultura (dove In realtà soltanto lo 0.5 per cento del bilancio familiare è dedicato all'acquisto di libri) finora l'immaginazione s'applicava se non alla conquista del potere, secondo lo slogan sessantottesco, almeno alla creatività artistica. D'ora in avanti i librai, agenti culturali per eccellenza, l'applicheranno Invece a sollecitare il gusto del pubblico, con campagne promozionali, sconti o rialzi improvvisi, seguendo le fluttuazioni del mercato. E il libro, rompendo una tradizione già incrinata, acquisterà tutti i crismi d'un prodotto di consumo sugli scaffali di un super-market. Paolo Patruno

Persone citate: Bottin

Luoghi citati: Francia, Parigi