Risposte mancate

Risposte mancate Risposte mancate Una prima considerazione da fare sul discorso col quale Enrico Berlinguer ha aperto la riflessione ufficiale dei comunisti sulla triplice sconfitta di giugnoè che al segretario generale del pei vanno riconosciute due importanti qualitàquella della coerema e quella della moderazione. La coerenza perché, mentre mille pressioni potevano portarlo a rettificare seriamente, se non a capovolgere, la linea politica fin qui perseguita, egli ne ha invece difeso apertamente le ragioni di fondo. La moderazione perché, pur nell'amarezza della sconfitta, il leader comunista non ha perso di vista, al di là degli interessi immediati di partito, la persistente gravità della situazione generale, guardandosi pertanto da ritorsioni e minacce facili. Probabilmente Berlinguer ha usato di queste due qualità anche sulla base di un giudizio tattico: che cioè la linea generale del pei e l'approccio alle questioni e agli aspetti generali della crisi nazionale fossero stati definiti e approvati tre mesi fa. al XV Congresso, e che compito di questa sessione del Comitato cen- frale non fosse quello di rimetterli in discussione, ma di verificarne e analizzarne la rispondema elettorale. Ma. latta questa considerazione, ne segue necessariamente un'altra, ed é che le conclusioni che Berlinguer ha tratto dagli smacchi elettorali del pei e dall'insieme dell'attuale quadro italiano paiono oggettivamente assai timide, insufficienti. Coerenza a parte, da Berlinguer e in generale dal partito comunista ci si aspettava e ci si aspetta che rispondano a delle precise domande, poste dall'evolvere della situazione reale. Per esempio: che fare del compremesso storico o a nche solo della linea delle grandi intese, una volta mancato il conforto del responso elettorale e mentre il fronte dell'opposizione alla strategia comunista si estende fino ai repubblicani del dopo-La Malfa e soprattutto si rafforza sempre più nettamente dentro ta de? Poi: se la strategia .unitaria, appare battuta, non è in un riesame serio dei rapporti con la sinistra democratica tradizionale, e in primo luogo col partito socialista, che va cercato uno sbocco costruttivo a quella che resta, nonostante gli insuccessi di giugno, la grande forza del pci~ E que| sto riesame serio non deve riguardare, più profondamente \ che in passato, tutte quelle incrostazioni e quei ritardi politico-ideologici che. sia pure a fianco di responsabilità e debolezze altrui, hanno finora spaccato la sinistra, impedendole di essere quel fattore di ricambio e di alternativa indispensabile a ogni democrazia? Non esistono risposte a queste domande nella relazione di Berlinguer, che invece si attarda in analisi specifiche del voto in questo e quel settore sociale e geografico e in autocritiche settoriali e circoscritte: analisi e autocritiche certamente utili e importanti, ma pur sempre da ricondurre a conclusioni generali. Questo é un partito che ha perso a sinistra e a destra, fra chi lo accusa di non fare la rivoluzione e chi è deluso per non averlo visto, dopo il balzo in ai unti del 1975-76. impegnarsi in un rinnovamento più deciso, anzitutto di se stesso e poi del sistema di potere, nelle condizioni di un Paese europeo-occidentale. Dallo spirito di moderazione del pei l'Italia ha tratto concreti vantaggi in momenti delicati e anche drammatici: ma ora é dt una linea generale ancorata alla realtà, di un'indicazione strategica per ti futuro di questa democrazia, che si avverte soprattutto il bisogno. Aldo Rizxo

Persone citate: Aldo Rizxo, Berlinguer, Enrico Berlinguer

Luoghi citati: Italia