Alcuni presidenti di seggie addormentati

Alcuni presidenti di seggie addormentati Viaggio nelle 1667 sezioni elettorali: episodi curiosi e contestazioni Alcuni presidenti di seggie addormentati Svegliati a casa dai vigili urbani - 21 mila elettori non hanno nemmeno ritirato il certificato • Sono stati ventunmila gli elettori che non hanno nemmeno ritirato il certificato elettorale. Di questi, cinquemiladuecento sqno cittadini torinesi residenti all'estero dei quali l'ufficio elettorale non è riuscito ad individuare il recapito. Nell'ultima setti, mana ne erano stati spediti tremila. • La giornata elettorale è cominciata con vistosi ritardi. Molti presidenti non si sono presentati in tempo per l'apertura dei seggi. I vigili urbani, incaricati .del rilevamento dati, sentendo le proteste degli elettori più mattinieri (quelli decisi a partire subito per la gita domenicale), hanno dovuto recarsi a svegliarli a casa. Con onestà, senza cercare scuse, i più hanno confessato: «Sono rimasto addormentato. Il tempo incerto e l'atmosfera afosa hanno contribuito a non farmi sentire la sveglia». Il ritardo più clamoroso si è verificato in un seggio della Crocetta. Quando è arrivato il presidente (erano le 7,30) sulla porta della sezione c'erano venti persone in attesa di votare. • A dormire, ieri mattina, c'era anche l'intero presidio di una scuola di Mirafiori con una decina di sezioni elettorali. Mancavano pochi minuti alle 7 e il portone d'ingresso era ancora chiuso. 'Anche in questo caso hanno dovuto interessarsi, preoccupati, i vigili urbani. Il mistero si è presto chiarito: i militari di servizio avevano vegliato fino all'alba bevendo e chiacchierando. La stanchezza li aveva vinti quasi contemporaneamente. Soltanto le insistenti scampanellate li hanno richiamati alle proprie responsabilità. Presidenti e scrutatori hanno recuperato il tempo sveltendo al massimo le operazioni preliminari. Gli elettori presenti l'hanno presa sul ridere. • La polizia è stata chiamata ieri alle 14 da alcuni presidenti di seggio di un istituto scolastico perché nei locali dove si votava c'erano ragazzacci che disturbavano le operazioni di voto. Si udivano canti e risate fragorose provenienti da un'aula. I disturbatori sono stati facilmente individuati. Non erano però teppisti ma semplicemente i membri di un seggio, tutti giovani, i quali, in assenza di elettori, ingannavano il tempo scherzando e divertendosi fra loro come fossero ad una festa. • Una irregolarità è stata segnalata nel seggio 222, situato all'interno della casa di riposo per anziani, in corso Casale 56. Una donna ospite dell'istituto, inferma, si è recata a votare accompagnata in cabina (la legge lo permette, quando esiste apposito certificato medico) dal rettore dell'istituto, don Elmo Vottero. Quando i due sono usciti dalla cabina, prima che la scheda venisse infilata nell'urna, un'altra anziana donna che aspettava il proprio turno, ha chiesto al religioso come dovesse fare per votare de. Don Vottero, anziché limitarsi a spiegarglielo a parole, ha preso la scheda dell'elettrice malata, l'ha aperta, e, mostrandola alla seconda donna, le ha detto: «Si fa cosi». Due rappresentanti di lista presenti nel seggio, Elena Balbo della de e Daniela Zimino del pei, hanno protestato, ma il presidente, Pasquale Bono, ha detto di non aver visto nulla e ha introdotto nell'urna la scheda «visionata». Dell'accaduto è stato avvertito il candidato del pei, Leone Attilio Rota, il quale, sentite le testimonianze, ha fatto mettere a verbale la richiesta di invalidazione delle operazioni di voto dell'intero seggio 222. • Se per le elezioni del Parlamento italiano all'ultimo momento sono mancati molti presidenti di seggio che hanno dovuto essere sostituiti con personale del Comune precettato dal segretario generale Ferreri, per le europee ce n'erano troppi. Alcuni presidenti e scrutatori che erano assenti l'altra domenica si sono presentati ieri, entrando in disputa, per il posto, con i loro sostituti. Sono stati congedati con cortesia. Sarebbe stato ingiusto infatti consentire loro di guadagnare le 50 e le 40 mila lire delle europee (per un solo giorno di votazione), quando avevano rifiutato di essere impegnati per le politiche, retribuite invece con 30* e 25 mila lire per 3 giorni. • Una discriminazione, però, esiste nei confronti dei membri dei seggi speciali. Per loro il compenso forfettario, senza distinzioni fra le due elezioni, è di 16 mila lire per il presidente e 12 mila per i due scrutatori. Nelle due sezioni delle carceri i presidenti erano un impiegato di banca e un insegnante di scuola superiore. Scrutatori, 4 studenti universitari, fra cui una ragazza iscrìtta ad Economia e commercio. Alle «Nuove», per raccogliere i voti di 171 detenuti, di cui 13 donne, e di 44 guardie carcerarie, sono rimasti dalle 7 alle 19. All'uscita hanno dichiarato: «/Von è giusto che il' voto nei seggi speciali venga raccolto in buste e non in un'urna. La prossima elezione, se non ci assegneranno ad un seggio stabile, non ci presenteremo più. Non vogliamo essere presidenti e scrutatori di serie B». Alessandro Rlgaldo

Persone citate: Alessandro Rlgaldo, Daniela Zimino, Elena Balbo, Elmo Vottero, Ferreri, Leone Attilio Rota, Pasquale Bono