Mettono fosforo nelle schede die prendono fuoco nell'urna
Mettono fosforo nelle schede die prendono fuoco nell'urna Attentati a Torino in tre sezioni elettorali Mettono fosforo nelle schede die prendono fuoco nell'urna In due casi (in via Piava e in via Feletto) le schede si sono incendiate prima di essere inbucate: arrestati 4 giovani - Un principio di incendio ha distrutto poche schede al seggio di via Asigliano Quattro giovani, tre dei quali appartenenti ad Autonomia Operaia, ed il quarto probabilmente anarchico,, sono stati arrestati ieri sera dai carabinieri. Avevano tentato di bruciare con un ingegnoso sistema chimico, le schede dell'urna. Un terzo tentativo, con lo stesso metodo, è riuscito nel seggio di via Asigliano: alla sezione 1277 un'urna jnfatti ha preo fuoco: prima che i presenti riuscissero, aprendo il contenitore, a soffocare le fiamme, sono andate distrutte 5 o 6 schede. Il primo degli attentati,' che evidentemente sono stati studiati da un solo' «cervello» e che potrebbero essere ripetuti ancora oggi nelle ultime ore di votazione, è avvenuto alle 18 nella scuola elementare Salvemini di via Piava. Giovanni Giustetto, di 21 anni, appartenente all'Autonomia, aveva cosparso la propria scheda con una polvere autoinfiammante — probabilmente un composto chimico a base di fosforo — che avrebbe dovuto prendere fuoco dopo essere stata deposta nell'urna, ma che invece si è incendiata quando il giovane era ancora in cabina. Il fumo ha richiamato l'attenzione dei presenti che hanno chiamato i carabinieri di guardia. Dopo l'arresto del giovane i carabinieri hanno circondato la zona controllando numerose auto in sosta nelle vie adiacenti. Da un parcheggio una «Renault», con due giovani, ha tentato la fuga, ma è stata bloccata dopo poche centinaia di metri di inseguimento dalle gazzelle dei carabinieri. Sull'auto sono stati fermati, e successivamente arrestati due giovani, anche loro appartenenti ad Autonoi.i.. Ceraia: Piero Mulatero, li anni, e Domenico Luordo, 26 anni. Sulla vettura i giovani avevano un grande drappo nero con il disegno di un pugno chiuso e due fialette con un composto chimico che attualmente è all'esame di un perito, ma che con tutta probabilità contenevano la stessa polvere usata nel seggio dal Giustetto. Giovanni Giustetto nel novembre 1976 era stato denunciato per adunata sediziosa, danneggiamento e porto d'arma abusivo, successivamente condannato a 10 mesi di reclusione. Ancora nel novembre del '77 lo stesso giovane era stato denunciato per associazione sovversiva e sospetta parteci¬ pazione a banda armata. Secondo il colonnello Schettino, che ha condotto l'intera operazione, il Giusetto e Piero Mulatero avrebbero dei legami con il gruppo terroristico di «Azione Rivoluzionaria». Non è stato detto però in base a quali elementi si faccia questa supposizione, poiché il Mulatero non ha precedenti, e neppure Domenico Luordo. Tutti e tre sono stati denunciati per associazione sovversiva, incendio doloso, possesso di materiale infiammabile e violazione della legge elettorale. Il secondodpisodio è avvenuto alle 21 e 30 nel seggio di via Asigliano, dove alla se- zione 1277 l'urna ha preso fuoco. Infine l'ultimo attentato, fallito, nella scuola Garelli di via Feletto. Questa volta la scheda con il materiale autoinfiammante ha preso fuoco nelle mani dell'elettore, Liborio Marotta, di 30 anni, mentre l'uomo la consegnava ad uno degli scrutatori. Il Marotta, che risulta essere anarchico, è stato arrestato dai militari di servizio. L'annullamento delle schede di un solo o più seggi, per la legge italiana, non provoca l'invalidamento di tutte le elezioni. Giovanni Giustetto Domenico Luordo detto erò i b
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