Ambulante uccide l'amica di 18 anni: nella lite viene colpita a morte anche la figlia sedicenne

Ambulante uccide l'amica di 18 anni: nella lite viene colpita a morte anche la figlia sedicenne Tragica sparatoria ieri sera in un cortile di corso Francia angolo corso Telesio Ambulante uccide l'amica di 18 anni: nella lite viene colpita a morte anche la figlia sedicenne L'uomo, 36 anni, è stato arrestato - Ferito anche il fratello! dell'amante - L'assassino, aggredito dai famigliari della sua amica, è corso alla sua macchina, si è armato e ha fattoi fuoco - Poi si è rifugiato da un inquilino: «Chiami la polizia» Tragica sparatoria ieri sera nel cortile di un moderno condominio di corso Francia 227/9 angolo via Bernardino Telesio. Dopo un violento litigio fra famiglie un uomo con la mente sconvolta dall'ira ha impugnato una pistola premendo ripetutamente il grilletto. Una strage: due giovani ragazze morte e un ferito. Le vittime sono la figlia sedicenne e l'amante diciottenne dell'assassino che la polizia ha arrestato cinque minuti dopo il fatto. L'omicida è un ambulante con banco di tessuti al mercatino della Crocetta, Bruno Balla, 36 anni, sposato con Maria Rosaria Lecci, 33 anni, padre di tre figli, fra cui Raffaella, colpita da un proiettile all'addome e morta sul colpo. L'amica era Giacomina De Pascalis, via Bonf ante 2, deceduta alle Molinette un'ora dopo, nonostante l'immediato intervento chirurgico; suo fratello è il ferito. Si chiama Emanuele, ha 23 anni, ora è al Martini di via Tofane con un colpo nel fegato: le sue condizioni sono disperate. Causa della mortale sparatoria la tumultuosa relazione fra l'ambulante e Giacomina De Pascalis. I due si frequentavano da 8 mesi, ma a maggio avevano incominciato a litigare. Sembra che tutto sia iniziato quando furono costretti dai parenti a ritornare a casa dopo una breve fuga. Gli inquilini del condominio di corso Francia, dove abita l'assassino, dicono che «da almeno 15 giorni i due si incontravano giornalmente sotto il portone di casa e bisticciavano-. 'Li abbiamo sentiti urlare più di una volta — hanno ripetuto —, ma non capitiamo. Nessuno fra di noi sapeva che fra loro c'era una relazione-. Ieri pomeriggio è accaduto qualcosa che ha costretto la famiglia di Giacomina De Pascalis a chiedere un chiarimento definitivo all'ambulante. La ragazza è andata accompagnata dal fratello Emanuele. L'incontro è avvenuto di fronte ai garages del palazzo. C'era anche la moglie del commerciante e la figlia Raffaella. Ecco il film della tragedia ricostruito attraverso le testimonianze dei vicini di casa che dai balconi hanno assistito alla sparatoria. Sono le 20. I De Pascalis e i Balla s'incontrano nel cortile. Discutono, urlano, richiamano l'attenzione degli inquilini: tutto il palazzo assiste alla scenata. Qualcuno Incomincia a protestare e a lanciare invettive. La lite è violenta: non mancano pesanti insulti, schiaffi e pugni. Viene chiamata la polizia, ma prima dell'arrivo della «volante» le due famiglie si lasciano. Il commerciante sale nel suo alloggio del secondo piano, prende1 la chiave della «Bmw> e va nel magazzino di via Cassini; i De Pascalis escono in corso Bernardino Telesio. Passano meno di 5 minuti. Il silenzio del cortile viene improvvisamente rotto da nuove urla e insulti. Le due famiglie si affrontano di nuovo. La lite è più violenta della precedente. Bruno Balla viene sopraffatto e picchiato selvaggiamente dal fratello e dalla sua ex amica. Cade sul cemento, riceve altre scariche di pugni e calci. Nulla possono fare la moglie e la figlia per fermare Emanuele e la sorella. Alle 20,45 la tragedia. L'ambu¬ lante corre verso l'auto, dal cassetto estrae la sua 7,65. E' sconvolto, forse impazzito. Grida: -Basta, vi ammazzo-. La figlia Raffaella capisce che il padre sta per sparare, cerca di fermarlo, ma il primo colpo la raggiunge all'addome: muore quasi sul colpo. L'uomo è accecato dall'ira. Continua a lare fuoco in direzione dell'amante e del fratello. Partono altri quattro colpi che raggiungono i bersagli. Giacomina De Pascalis viene colpita al torace: Emanuele, raggiunto al fegato da un proiettile, scappa verso la portineria, ma cade sfondando con la testa una porta a vetri. « Un inferno — dicono i testimoni —. Un colpo dopo l'altro. Lui era impazzito, forse non si rendeva conto di cosa stava facendo. Sembrava un automa-. I vicini di casa cercano di fermarlo lanciando nel cortile vasi di fiori, bottiglie e altri oggetti. Uno di questi lo colpisce alla testa provocandogli una leggera ferita. Nel cortile ritorna il silenzio, sul cemento tre corpi distesi. Bruno Balla è inebetito, li guarda un attimo poi sale al terzo piano e subna alla porta di Mario Bini: -Sono Balla, mi apra. Chiami la polizia perché un momento fa ne ho ammazzati tre-: Il vicino risponde dall'interno e lo assicura: .Ci penso io, resti sul pianerottolo-. Ritorna a sirene spiegate la «volante» intervenuta per dividerli la prima volta. Gli agenti vedono, sotto l'androne attraverso le sbarre del cancello chiuse, il commerciante con la Ff pistola in pugno. -Fermati — gridano —arrenditi-. Hanno però la sensazione che l'uomo stia per sparare, fanno partire una raffica verso il cortile. Lui scappa nello scantinato, inseguito dalla polizia e dai carabinieri sopraggiunti nel frattempo. Lo bloccano Bruno Balla si riprende mentre viene portato in questura. Si rende conto della follia che ha commesso e implora gli agenti di ucciderlo. Servizio di: Emanuele Monta, Franco Badolato, Giuliano Dotfini e Beppe Minello Lo sparatore, Bruno Balla, 36 anni - La moglie sfuggita alla strage - L'amica dell'omicida, Giacomina De Pascalis,giunge in fin di vita all'ospedale - Il fratello di Giacomina, Emanuele