Il ministro chiederà la revoca dei licenziamenti alla Venchi

Il ministro chiederà la revoca dei licenziamenti alla Venchi Dopo Pincontro-fiume di mercoledì a Roma Il ministro chiederà la revoca dei licenziamenti alla Venchi Il gruppo Ce. lussi si offre di salvare l'azienda - Vertenza Ceat: lo stabilimento di via Leoncavallo lavorerà ancora per sei mesi Il ministro dell'Industria Nicolazzi nei prossimi giorni chiederà al curatore fallimentare della «Venchi 2000» di revocare 1 1040 licenziamenti dei dipendenti. E' questa la novità di maggior rilievo dopo rincontrofiume di mercoledì a Roma. Intanto si sono fatte più consistenti le voci su un intervento del gruppo Colussl S.p.A. di Perugia nel salvataggio dell'Industria dolciaria torinese. Vediamo, in sintesi, dalle dichiarazioni ufficiali e dalle Indiscrezioni cosa ha rappresentato nella vicenda «Venchi» questo, ennesimo incontro. Secondo un comunicato del ministero dell'Industria sono emersi •elementi concreti che vengono a determinare una diversa prospettiva imprenditoriale'. «Cre- diamo di poter responsabilmente dire — hanno aggiunto gli assessori regionale e comunale al Lavoro Alasla e Foppa — che si tratta di una proposta seria e consistente, anche se limitata.. Di che tipo? E qui siamo nelle Ipotesi. Giacomo Colussl, presidente dell'omonima società, avrebbe manifestato Interessamento per il settore «biscotti» e per un reimpiego di circa 300 dipendenti. Il giudizio di Alasla e iFoppa è positivo. «Ciò costituirebbe — hanno ribadito — un primo concreto passo per impegnare governo e imprenditori a comporre la soluzione globale dell'intera situazione.. Al di là delle dichiarazioni, tutto è quindi da verificare. Solo nei prossimi giorni dopo la conferma ufficiale si potrà approfondire la conoscenza del gruppo. Farla prima si correrebbe il rischio di «correre dietro» ad un'ipotesi che, come purtroppo già avvenuto troppe volte in passato, potrebbe rivelarsi priva di consistenza. Accordo per la Ceat dopo due giorni di trattative all'Unione Industriale tra azienda e federazione chimici: lo stabilimento torinese di via Leoncavallo (1050 dipendenti) che la proprietà voleva chiudere a fine luglio, lavorerà ancora per sei mesi; non ci saranno «tagli» nell'occupazione e 1 lavoratori saranno riassorbiti in altre fabbriche del gruppo o aziende del settore; saranno affettuatl investimenti per 20 miliardi entro 111981. Il documento, firmato dopo una riunione fiume che si è conclusa Ieri mattina alle 7, definisce in 32 cartelle le linee di intervento per il futuro della società. Per il sindacato la mag gior preoccupazione era quella di drastici licenziamenti, ma lo scoglio è stato superato: 380 operai saranno trasferiti da via Leoncavallo a Settimo Torinese (attualmente duemila dipen- denti) reparto pneumatici, 50 al reparto cavi e altri 20 al Sud, negli stabilimenti di Anagnl e Ascoli. L'azienda favorirà 11 prepensionamento di 150 dipendenti mentre, per altrettanti, si è impegnato a trovare una sistemazione in altri complessi del settore gomma. Gli ultimi 300 continueranno a lavorare in via Leoncavallo per sei mesi, nella produzione di pneumatici per l'agricoltura e il trasporto leggero e a fine anno, quelli che non avranno trovato sistemazione saranno trasferiti nello stabilimento di Settimo. Il secondo punto prevede una nuova organizzazione del lavoro con l'Introduzione delle «isole» (unità produttive con una decina di operai e rotazione nelle mansioni) e il «cottimo collettivo» che gli addetti si dividono in parti uguali. Ultimo punto quello degli Investimenti: la Ceat Impiegherà 20 miliardi per il rinnovamento tecnologico, oltre la metà dei quali destinato al Mezzogiorno creando cosi 130 nuovi posti di lavoro (110 ad Anagnl, 20 ad Ascoli Piceno). Dopo la firma le parti hanno espresso soddisfazione. «L'oc cordo—ha detto l'azienda—costituisce un rilevante contributo per il successo delle iniziative intraprese dalla società per consolidare la propria posizione e per un successivo rilancio.. Secondo Bruno Gino, segretario regionale Fulc, l'intesa raggiunto ha le sue premesse nell'impostazione data già due anni fa dal sindacato: .Non solo garantisce l'occupazione —ha detto— ma rappresenta un punto fermo per prospettive future.. BIRICHIN — I circa 50 dipendenti da sabato occupano lo stabilimento di Grugliasco per protesto contro la decisione di chiusura della società. La Cis! ieri ha preso ancora posizione sulla vertenza con un documento. In esso, dopo aver ricordato che l'azienda è .la più grossa e industrializzata del settore che opera a Torino e nella Regione, ha giudicato «un errore l'intervento della proprietà di far cessare il lavoro in una società capace di rifornire gran parte del mercato torinese e che è presente su altri mercati dell'Alta Italia e anche europei.. REMMERT — Il sindacato denuncia la politica industriale della Gepi che non ha saputo garantire i livelli occupazionali: nei due stabilimenti di Ciriè e. San Maurizio sono occupati 800 dipendenti contro i 1200 del 1972. «La Gepi — dice un documento sindacale—non ha ancora ultimato il piano di ristrutturazione e di riconversione»

Persone citate: Foppa, Giacomo Colussl, Nicolazzi, Secondo Bruno Gino