In carcere un pelizielle e due vigilantes Ubriachi, spararono a un autemebilista

In carcere un pelizielle e due vigilantes Ubriachi, spararono a un autemebilista Incredibile episodio domenica sera sulla provinciale per Rivarolo In carcere un pelizielle e due vigilantes Ubriachi, spararono a un autemebilista Per divertirsi, hanno fatto alcuni posti di blocco: un'auto non si è fermata, loro avrebbero esploso parecchi colpi - Altro fatto: catturato "il francese,, per sequestro di persona Due guardie della Mondialpol e un agente di polizia sono finiti in carcere accusati di tentato omicidio perché. ubriachi, avrebbero sparato contro una vettura che non si sarebbe fermata ad un posto di blocco, improvvisato dai tre in corso Torino a Rivarolo. Sull'intera vicenda i carabinieri, che hanno compiuto gli arresti, e la polizia, mantengono il massimo riserbo. Dei tre arrestati si conoscono finora solamente i cognomi. Domenica due guardie giurate della Mondialpol, Succio e Vercellino (il primo lavora alla banca di Valperga e l'altro al S. Paolo di Rivarolo), insieme con un agente di polizia, Pallino, telefonista negli uffici di corso Vinzaglio 10. e una donna, si re- cano alla «Tavernetta» di Cuorgnè per passare una serata in allegria. I quattro bevono parecchio e quando escono dal locale —sono ormai le due — decidono di «inventare» un passatempo. Con l'.Alfetta» del Succio percorrono la provinciale che porta a Rivarolo fermandosi ogni tanto per bloccare qualche vettura e, armi in pugno (l'agente e una guardia sono in divisa), controllare i documenti degli automobilisti. n gioco dura sino a Rivarolo quando, nei pressi di corso Torino, ad un ennesimo posto dì blocco, viene fermata la «Lancia Beta» guidata da Gino Solvalaggio, 29 anni, abitante a San Carlo Canavese. Alla vista delle divise, in un primo momento, il Solvalaggio si ferma poi, resosi conto che qualcosa non funziona, innesta la marcia e fugge. A questo punto, secondo gli investigatori, il poliziotto urla ai due amici di sparare. Una guardia esplode un colpo in aria mentre l'altra colpisce la macchina che scappa con due proiettili al cofano posteriore e al parafango. Poi i tre agenti saltano sull'.Alfetta» e si lanciano all'inseguimento della «Beta». Gino Solvalaggio, terrorizzato, giunge sino in corso Arduino davanti all'abitazione della famiglia Leone. Scende dalla macchina e si nasconde in un giardino. Sopraggiungono i tre che, ispezionata la «Beta», suonano in casa Leone e, urlando, intimano alla padrona di casa di aprire. -Sono un capitano di polizia — avrebbe gridato Pallino .—stiamo inseguendo un pregiu dicato». Francesca Leone, 56 anni, apre la porta, ri sedicente capitano Pallino (sulla divisa ci sono stellette e gradi finti) entra in casa col Vercellino; il Succio si ferma vicino al cancello. I due perquisiscono l'alloggio mentre il figlio di Francesca Leone, Domenico, 26 anni, svegliato dal rumore, telefona al carabinieri di Rivarolo. I militari accorrono e, dopo un attimo di perplessità, invitano i tre uomini e la donna (quest'ultima è sempre rimasta in auto) a seguirli in caserma. L'equivoco viene chiarito solo all'arrivo dì un vero capitano della polizia che smaschera il falso ufficiale. Succio, Vercellino e Pallino finiscono in carcere con l'accusa di tentato omicidio, violazione aggravata di domicilio con armi e di numerosi altri reati commessi durante la «notte brava». * Sfugge alle ricerche della polizia romana ma viene bloccato dagli uomini della mobile torinese. Vincenzo Di Mambro, 30 anni, detto «il francese» è stato arrestato l'altra notte in via Berthollet 8. Contro di lui la procura di Roma aveva spiccato ordine di cattura per sequestro di persona e tentata rapina. Ai primi di quest'anno 11 Di Mambro con due complici, Fortunato Musollno, di 29 anni e Romolo Voglino di 44 aveva fatto irruzione nella villa di Camillo Gasparo, noto come «il big delle pompe di benzina romane», nella zona del Parioli. I tre avevano bloccato il guardiano Antonio Giustiniano, di 42 anni e la cameriera Estrellita Agmiam, 30 anni. LI avevano immobilizzati e legati ad una sedia. •Quando arriva la padrona di casa?» aveva chiesto uno dei banditi alla cameriera. .Non lo so, è uscita da poco- era stata la risposta della ragazza. Fallito cosi quello che sembrava essere un tentativo di rapimento, i tre . si erano messi alla ricerca della cassaforte. «fi forziere si trova al piano di sopra — aveva dovuto ammettere la cameriera minacciata — ma c'è un sistema d'allarme collegato con la questura». A questo punto i tre avevano rinunciato al bottino ed erano usciti dalia villa. Evidentemente non era la loro giornata fortunata. Fuori, ad attenderli, avevano trovato un funzionario della mobile e due agenti, insospettiti dalla Lancia Fulvia dei tre, parcheggiata davanti alla villa. Musolino e Voglino erano stati arrestati. Di Mambro, sfuggito alla cattura è stato preso l'altra notte a Torino. Vincenzo di Mambro, arrestato dagli agenti della mobile

Luoghi citati: Cuorgnè, Rivarolo, Roma, San Carlo Canavese, Torino