Quattro minatori investiti da uno scoppio di dinamite a Bussoleno: 2 morti e 2 feriti

Quattro minatori investiti da uno scoppio di dinamite a Bussoleno: 2 morti e 2 feriti Nella gallerìa in costruzione per il raddoppio della linea ferroviaria Quattro minatori investiti da uno scoppio di dinamite a Bussoleno: 2 morti e 2 feriti Le vittime sono di Bergamo e Brescia - Forse, ad innescare il detonatore, è stata una scintilla provocata da una pala meccanica - Altro infortunio mortale in corso Trapani 201 Sciagura sul lavoro nella galleria ferroviaria che si sta costruendo tra Bussoleno e Susa. Due operai sono rimasti dilaniati dallo scoppio improvviso di un candelotto di dinamite, altri due si sono salvati anche se hanno riportato ferite da schegge in tutto il corpo. Ancora incerte le cause dell'esplosione; ad innescare il detonatore forse è stata una scintilla provocata dall'attrito del braccio meccanico di una pala. I due morti sono entrambi lombardi, sposati, due figli: Colombo Bonomelli, 37 anni, da Fonteno (Bergamo) e Mario Quatti, 44 anni di Mamertino (Brescia) dipendenti dell'impresa edile Cariboni di Milano. I feriti: Renzo Pedretti, 25 anni, di Fonteno e Alessio Pacchieni, 27, di Pus tardo (Brescia). Sono ricoverati entrambi con 20 giorni di prognosi all'ospedale di Susa. La ditta Cariboni ha aperto un cantiere da un anno in Valle di Susa. Ha in appalto i lavori per il raddoppio della linea ferroviaria tra Bussoleno e Modane. Lavori impegnativi anche perché i progetti prevedono lo scavo nella roccia per l'apertura di gallerìe. In questi giorni le squadre di operai e tecnici sono impegnate a perforare la roccia in località Tanze. fra Bussoleno e Meana. Le «talpe» meccaniche hanno già scavato per un tratto di un chilometro e 700 metri. Ieri, poco prima delle 13, all'interno della galleria si trovava la solita squadra di minatori, Bonomelli. Quatti, Pedretti e Pacchieni. Devono praticare nella roccia una settantina di fori, inserire in ognuno un candelotto di dinamite di due etti e mezzo, collegare l'esplosivo con i detonatori. Un lavoro delicato e pericoloso che richiede pazienza, esperienza, coraggio. Ieri è accaduto l'imprevisto: il braccio mobile della perforatrice azionata dal Pacchieni ha urtato forse il detonatore innescato ad un candelotto di dinamite. Un boato e la galleria s'è trasformata in un inferno di sangue, polvere, urla strazianti. Il caposquadra Bonomelli e il Quatti sono stati scaraventati contro le pareti rocciose, gli altri due investiti da una pioggia di frammenti. Benché ferito, il Pacchieni s'è attaccato al telefono da campo e ha dato l'allarme alle squadre esterne. Poi ha caricato i corpi dei compagni su una «campagnola» e ha raggiunto l'uscita. Per Bonomelli e Quatti purtroppo non c'era più nulla da fare. Il primo è morto sul colpo, il secondo subito dopo il ricovero in ospedale. Soltanto un'inchiesta potrà accertare le precise cause della sciagura. * Mortale infortunio sul lavoro, ieri mattina, alla ditta fratelli Gardino legnami, di corso Trapani 201. Ne è rimasto vittima l'aiuto gruista Vito De Marco, 52 anni, via San Bernardino 18. Da parecchi anni lavorava in coppia con il gruista Antonio Guida, 40 anni, via Val Lagarina 59; collaborava con lui negli spostamenti dei carichi, lo guidava nelle manovre difficili. Ieri dovevano scaricare tavole di legno da un vagone delle ferrovie, parcheggiato nell'interno del deposito della ditta. Le tavole erano legate, con fili di ferro, a «pacchi», del peso di sei quintali l'uno. Il Guida manovrava il carrello. Durante uno dei tragitti dal vagone ad una catasta, forse a causa di un sobbalzo del veicolo, due «pacchi, sono piombati da oltre due metri di altezza addosso al De Marco, che camminava a fianco del carrello, schiacciandolo. Ogni soccorso è stato vano: l'operaio è morto sul colpo per sfondamento del cranio e del torace. Lascia la moglie e due figlie sposate. La disgrazia ha destato viva impressione fra i trenta dipendenti della ditta, che, in segno di lutto, sono stati mandati a casa. * Antonio Spiccia, 70 anni, da Sinagra (Messina), abitante in via Quart 16, è morto al Martini di via Tofane, per politrauma. Venerdì della settimana scorsa, mentre attraversava corso Francia, all'angolo di via Exilles, era stato investito da una motoretta con a bordo Sergio Lupano, 21 anni, e Walter Tablin, 23 anni, entrambi residenti a Grugliasco, rispettivamente in via Cotta 33 e via Bellini 5. In seguito all'urto i due giovani erano ruzzolati sull'asfalto riportando ferite guaribili in una decina di giorni.