Latitanti poco seri di Vittorio Gorresio

Latitanti poco seri La lettera di Piperno e Pace a Lotta Continua Latitanti poco seri Franco Piperno e il suo compagno di latitanza Lamberto Pace hanno pubblicato su «Lotta continua» di mercoledì un articolo che per un verso è un severo capo d'accusa contro lo Stato, e per un altro un'offerta d'intesa. Piperno e Pace appaiono desiderosi di intavolare una discussione, ed ascoltarli è giusto. Essi affermano di essere pronti a costituirsi, ma a condizione «che gli inquisitori mostrino con atti concreti di recedere dal terreno dell'arbitrio e dell'illegalità». La latitanza, insomma, non implica una confessione di colpevolezza, ed il timore che la giustizia sbagli è quasi un diritto di ogni inquisito. Piperno e Pace sbagliano invece seccamente quando passano a dire che nella loro qualità di latitanti si sentono un poco nelle condizioni di ebrei: «Ghiotta preda quindi per chi intende e può giocare a fare il nazista». 'Questa è una grossa sciocchezza, e non è la sola. Le fa subito seguito l'affermazione che lo Stato può «riconoscere la lotta armata» sema perciò riconoscere legalmente le Brche la conducono. Ma questi sono giochi di parole, di natura ambigua, e d'altra parte Piperno e Pace l'ambiguità la rivendicano «come qualità adeguata ai "fatti" che andiamo trattando». E' quasi una vanteria, nel senso meno raccomandabile del termine. Comunque, oltre a riconoscere la lotta armata, lo Stato ora dovrebbe concedere amnistia a tutti i detenuti politici: «Non si tratta di sancire un loro particolare status legale, bensì di mostrare disponibilità ad una reale inversione di tendenza». Questa non è soltanto ambiguità, ma suscita un sospetto più grave: l'invocata inversione di tendenza sarebbe dunque l'impunità? Ed allora il discorso non è serio, nessuna discussione si può fare, e l'offerta d'intesa, improponibile in partenza, cade da sé. E' del resto difficile capire a nome di chi parlino Piperno e Pace. Le reazioni più aspramente negative alla loro proposta di tregua con lo Stato, e di amnistia per i detenuti politici sono venute da Onda rossa, la radio del collettivo autonomo di via dei Volsci che è tornata a ripetere che con lo Stato non si tratta, che tutti i detenuti nelle carceri italiane sono prigionieri politici, eccetera. Lasciamo perdere allora: l'iniziativa di Piperno e Pace non inganna nessuno. Vittorio Gorresio

Persone citate: Franco Piperno, Lamberto Pace, Onda, Piperno