Che si prova a stare sulla porta?

Che si prova a stare sulla porta? Candidati di tutti i partiti esclusi dal Parlamento europeo Che si prova a stare sulla porta? Carla Spagnuolo, psi: «Un'esperienza interessante, non sono delusa» - Stella e Bianchi, se la de avesse tenuto ce l'avrebbero fatta - Ferraris, pei: «Ho contatti con Bruxelles» - Cavallo, pli: «Mi basta che si parli di Università» - Mangiarotti: «Lo sport e la cultura uniscono i popoli» Ha avuto molte preferenze, 11.501 nella sola provincia di Torino (più di quelle ottenute nelle' elezioni alla Camera da qualche suo illustre compagno di partito), circa 20 mila in tutta la circoscrizione. Ma non sono sufficienti a mandarla al Parlamento europeo. Non se ne rammarica, è soddisfatta del successo. E' Carla Spagnuolo, socialista, capo gabinetto del presidente della giunta regionale piemontese. «Non sono per niente delusa — dice — il mio partito aveva presentato una testa di lista molto importante, era logico che i voti andassero in quella direzione. Io ho partecipato a queste elesioni con la piena coscienza dei miei limiti, e sono contenta di averlo fatto: Perché? «E' stata una grande esperienza positiva sotto tutti gli aspetti, un rapporto costante con la gente, soprattutto con molte donne che si interessavano attivamente di questa novità che è l'Europa'. Vediamo un altro escluso, anzi il primo degli esclusi della lista democristiana: Carlo Stella. E' da vent'annl presidente della Federazione provinciale coltivatori diretti, ha rappresentato attivamente questa categoria alla Camera dove è — fino al 20 giugno — segretario dell'Officio di presidenza. — Circa 130 mila preferenze sono un bel suffragio, bastava che la de recuperasse qualche voto in più e lei non avrebbe avuto problemi. •Ci sono stata alcune isole nelle quali il mio nome è scomparso' ammette senza falsa modestia. Ma non vuol dire di più su questo tema. — Qualcuno degli eletti opterà per il Parlamento nazionale. «Certo che due cariche del genere è impossibile tenerle. Impossibile fisicamente. Non si può continuare a correre tra Roma e Strasburgo, bisognerà per forza scegliere'. Oli auguriamo che qualcuno ascolti queste parole. In Europa, Stella avrebbe qualcosa da dire sui problemi agricoli. Anche Bruno Ferraris avrebbe qualcosa da dire. Assessore regionale all'agricoltura, se fosse stato eletto avrebbe dovuto dimettersi da questa carica. •Ero sicuro di non riuscire —dice — sono entrato in lista per portare il mio contributo al partito e basta: Sul tema agricolo: •Quel che avrei potuto dire a Strasburgo continuerò a dirlo a Bruxelles, non ci sono difficoltà: Col decreto 616, la Regione è infatti diventata l'ente Intermediarlo per le erogazioni del Feo- ga (fondo agricolo) nel senso che spetta a lei la parte integrativa che prima era dello Stato. Le Regioni, assumendo maggiori poteri in agricoltura, avranno maggiori contatti con la Comunità. E la presenza nella sede di Bruxelles sarà sempre più necessaria. Anche Adriano Bianchi, capo del gruppo consiliare de in Regione, non è stato eletto al Parlamento europeo. Bianchi non è uomo da gesti di stizza o irresponsabili, giudica tutto con estrema serietà e freddezza e non lancia accuse. Ma certo che se il partito avesse fatto un qualche sforzo, le sue 90" "mila preferenze avrebbero potuto diventare molte di più. • Continuerò il mio.impegno politico in consiglio regionale — dice Bianchi — confortato dal! voto che mi hanno espresso il 10 giugno tutte le associazioni partigiane della nostra circoscrizione: Bianchi è stato partigiano nell'Ossola dove si è guadagnato una medaglia d'argento al Valor militare. All'Ossola è legata anche Oi-i sella Floreanini, milanese, comunista. Fu infatti «commlssa- Irio», cioè ministro, dell'assistenza in quella Repubblica partigiana. Non ha raggiunto il numero di suffragi necessario per essere eletta al Parlamento europeo, ma non se ne cruccia. •Le mie idee in fatto di rapporti con l'estero sono pienamente condivise da Tullia Carettoni e Vera Squarcialupi che sono state elette. Le porteranno avanti loro ed è questo che conta. Del resto motivi d'impegno non mi mancanoi certo: sono da anni consigliera' d'amministrazione della Scala». Quarto nome dei liberali, dopo Pininfarina, Bettiza e Boroli, è Giorgio Cavallo, rettore dell'Università. — Che cosa si prova ad essere sulla porta? •Niente di particolare. Il mio desiderio è che in Europa si parli .dell'Università in termini di contenuto, non di vuote parole. Pininfarina e Bettiza si sono impegnati a portare avanti questo discorso. Ne sono soddisfatto: Altro illustre escluso, Edoardo Mangiarotti. Partecipò, come sciabolatore e fiorettista alle Olimpiade dal '36 al '60 guadagnando 6 medaglie d'oro, 5 d'argento e due di bronzo; ai cam¬ pionati del mondo ottenne 13 medaglie d'oro, 8 d'argento e 5 di bronzo, «fi partito liberale mi ha chiesto di candidarmi e l'ho fatto. Sono sportivo, e sono convinto che lo sport, come la cultu-i ra, unisce i popoli Ho portato in questa campagna tutto il mio entusiasmo e ne sono pienamente appagato'. Domenico Garbantio Carla Spagnuolo, psi, votatissima, ma non eletta