Parecchi magistrati lasciano Milano nessuno chiede dì esservi trasferito

Parecchi magistrati lasciano Milano nessuno chiede dì esservi trasferito Non si tratterebbe però di una fuga in massa Parecchi magistrati lasciano Milano nessuno chiede dì esservi trasferito Otto sostituti procuratori e un procuratore aggiunto lasceranno presto il loro incarico - Saranno sostituiti da giovani di prima nomina DALLA REDAZIONE MILANESE MILANO — Si potrebbe pensare che un posto di sostituto in una procura importante come queUa di Milano, sia un incarico apprezzato per i magistrati. Non è cosi, anzi. E' di questi giorni la notizia che se ne andranno in nove (otto sostituti e un procuratore aggiunto). Non solo: a rimpiazzarli sono stati chiamati degU uditori giudiziari, cioè giovani che hanno appena vinto il concorso e che vengono assegnati d'ufficio neUe varie località. Nessun magistrato già in carriera, infatti, ha chiesto di venire a Milano. Perché? In procura si tende, a ridimensionare il problema. Innanzitutto non si tratta di una «fuga» in massa. Se su una quarantina di sostituti otto lasciano U posto tutti insieme ciò è dovuto solo al fatto che 11 Consiglio superiore decide i trasferimenti alla vigilia del periodo estivo e quindi si raggruppano richieste presentate in tempi diversi. «Si tratta — spiega U dottor Bruno Siclari, procuratore aggiunto — di giovani assegnati a questa procura all'inizio della loro carriera. Pro vengono da Roma o dal Meri dione e già da tempo avevano chiesto di tornare ai luoghi di origine. Nulla di strano che questa loro richiesta sia stata accolta». Ad essere propriamente trasferiti sono in sette: uno, infatti, Liberato Riccardelli, è diventato senatore, mentre uno dei procuratori aggiunti ha chiesto di andare a Genova, si presume per assumere altri incarichi direttivi. Rimane però U fatto del poco «fascino» che la procura di Milano sembra esercitare per la carriera dei magistrati. I motivi sono moltepUci: molto lavoro, spesso poco gratilicanto, talvolta anche rischioso e strutture carenti rispetto alla mole e all'importanza di parecchie inchieste. A ciò si aggiungono motivi «estemi» Milano è una città cara, in cui è difficile vivere e ambientarsi. «Lo difficoltà che abbiamo noi per trovare gente disposta a venire a Milano — spiega ancora Siclari — è una difficoltà comune a tutte le amministrazioni, non solo pubbliche». Per U Consiglio deUa magistratura, non rimane quindi che mandare i giovani di prima nomina. C'è anche chi mormora perché di questi nuovi «acquisti», sei su nove saranno donne. Ma in procura smentiscono brontolìi 'antifemministi». 'Il problema vero — spiegano — non è che siano donne. Qui ce ne sono già tre e sono tutte brave. E' che arrivano dei giovani alle prime armi a sostituire magistrati che avevano esperienza di anni, in posti che richiedono capacità e responsabilità: Rimane solo da chiedersi, vista la conclamata normalità dei trasferimenti: ma se gU ultimi chiamati fossero stati tutti uomini o quasi, le «voci» sarebbero state ugualmente tali da arrivare sulle colonne dei giornaU?

Persone citate: Bruno Siclari, Siclari

Luoghi citati: Genova, Milano, Roma