Londra, la Castle guida i laboristi di Mario Ciriello

Londra, la Castle guida i laboristi I «tories» capeggiati da Scott Hopkins Londra, la Castle guida i laboristi LONDRA — Sessanta tories, 17 laboristi e un nazionalista scozzese: ma pochi, pochissimi anzi, sono tra questi euro-pariamentari ritannici (cui si aggiungeranno, doi ni forse, i tre dell'Irlanda Nord) i volti e i nomi noti. Una sola figura è immediatamente riconoscibile in questa folla di deputati, l'ex-ministro Bar-, bara CasUe che, a 67 anni d'età, ma sempre focosa e con la chioma rossa, guiderà la delegazione laborista a Strasburgo. Barbara Castle non è più la tenace antimarketeer di un tempo: la sua ostilità si è ora attenuata, si è trasformata in un pugnace desiderio di riforme. Non meno focoso il reverendo Ian Paisley, candidato «unionista», eletto dai Protestanti dell'Ulster. L'imponente delegazione tory sarà capeggiata dà James Scott-Hopkins, ex-depu¬ tato ai Comuni, fervente europeista ed esperto di problemi agricoli. E' una delegazione dominata da banchieri, industriali, businessmen, con una spruzzatina di giornalisti. Poche sono le figure di prestigio internazionale. Si possono indicare soltanto sir Fred Catherwood, un ex-laborista, direttore, sotto Wilson, del National Economie Development Council: l'ex ambasciatore sir Fred Warner; l'ex Lord Mayor della City of London sir Peter Van-, neck; e il Merchant Banker N.R. Balfour. Una «curiosità» sarà costituita dalla presenza a Strasburgo di due sposi, Edward Kellet-Bowman e la moglie Elaine. Sono entrambi conservatori, lui eletto a Lancashlre East lei in Cumbria. Mario Ciriello

Luoghi citati: Irlanda, Londra, Strasburgo, Ulster