La dc e i radicali più forti in Sicilia di Mimmo Candito
La dc e i radicali più forti in Sicilia Sette eletti nella circoscrizione La dc e i radicali più forti in Sicilia DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PALERMO —I nomi dei sette eletti sono: Lima, Ligios, Giummarra (de); De Pasquale e Cardia (pei); Gatto (psi); Buttafuoco (msi). Prima considerazione. Creata con una omogeneità rintracciabile solo nel fatto che Sicilia e Sardegna sono due isole, la quinta circoscrizione ha finito comunque per rispettare una proporzione tra le due regioni: dei sette nuovi parlamentari, cinque sono siciliani e due (Ligios e Cardia) sardi. La suddivisione delle percentuali a livello nazionale ha però cancellato ogni previsione, riducendo a sette i nove seggi che venivano assegnati a questa circoscrizione. Seconda considerazione. Il risultato dello scrutinio conferma il dominio netto della de nel quadro politico siciliano (e, in misura appena minore, anche sardo). Con il 40,6% di voti ottenuti nelle due isole, la de raggiunge una quota che supera la media nazionale di oltre quattro punti. Omologo a questo dato, cioè rovesciato e dunque molto significativo, è il risultato del partito comunista (24,9%): appare inferiore di cinque punti alla media nazionale ed è anche il più assoluto nelle cinque circoscrizioni. Considerazione aggiuntiva: scomposto poi tra le due isole, il voto del pei è persino superiore (32,8) alla media nazionale in Sardegna, ma crolla in verticale (22,2) in Sicilia. Terza considerazione. Anche se dominante, la de deve però registrare una flessione di due punti, che le fa perdere l'incremento registrato nelle elezioni politiche di una settimana fa e la colloca a un livello inferiore anche al suo risultato nelle politiche del '76. L'inversione di tendenza ha certamente spiegazioni riferibili al quadro nazionale; a queste, però; vanno aggiunte pesanti ragioni «locali»: la scelta dei nomi collocati nella lista. Molti dei candidati presentati all'elettore democristiano sono personaggi attorno a cui non sono mancate aspre polemiche e accuse di affari poco chiarì; qui si dice che «rappresentano l'aspetto peggiore della politica democristiana». La flessione nel voto sarebbe il giudizio punitivo degli elettori. Quarta considerazione. Oltre la de gli unici due partiti che riescono ad avere nella quinta circoscrizione risultati superiori alla loro media nazionale sono il pr e l'msi: cioè, le due forze che oggi, da lati e con obbiettivi opposti, sembrano interpretare in modo più deciso e convincente la politica di opposizione al sistema. Pur in una realtà molto complessa, e non sempre omogenea, Sicilia e Sardegna sono comunque due regioni drammaticamente rappresentative della società della seconda Italia: 11 rilievo accentuato delle due forze «di opposizione» diventa un dato assai significativo per le analisi del politologi. Quinta considerazione. Gli unici partiti a subire una diminuzione di voti e percentuale rispetto a una settimana fa sono, oltre alla de, i socialdemocratici e i repubblicani; tutti gli altri hanno un incremento, che per il pei e il pr è anche superiore a un punto. L'aumento percentuale maggiore, anche se non risulta eletto nessun suo candidato, è quello radicale; il pr arriva al 4,3 nell'intera circoscrizione, ma un dato soprattutto rilevante è il risultato, diciamo, urbano, quello cioè delle città. Prendiamo, per tutte, Palermo: qui il partito di Sciascia e Pannella supera addirittura l'8% e si pone allo stesso livello del psi. Che è una conferma del carattere sociologicamente «cittadino» del voto radicale. Mimmo Candito
Persone citate: Buttafuoco, Cardia, De Pasquale, Giummarra, Ligios, Pannella, Sciascia
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