Italia, facile successo con la Grecia di Gianni Menichelli

Italia, facile successo con la Grecia Italia, facile successo con la Grecia Gli azzurri si sono imposti a Mestre per 81-52 - Primo ha potuto schierare molti rincalzi - Le altre gare DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MESTRE — Si attendeva l'esordio azzurro nei ventunesimi campionati d'Europa di basket, con fiducia, con una certa teorica tranquillità (la Grecia non è mai stata una potenza), ma anche con qualche apprensione. Al di là del risultato, si temeva un debutto impacciato, faticato, magari nervoso. I greci, in passato, erano stati spesso avversari ostici, scorbutici per i nostri, con la loro aggressività, con la velocità, con la difesa a zona. Ricordo la terribile partita vinta di un solo punto sei anni fa dagli azzurri agli europei di Barcellona, dopo fasi drammatiche, con un punteggio finale al di sotto di quota 60. Invece stavolta non è proprio andata cosi L'Italia è entrata neU'Eurobasket '79 con passo sicuro, con una prestazione franca, con una vittoria che è venuta senza che mai si sia sofferta alcuna paura. Il quintetto iniziale, con Meneghin e Villalta perfettamente affiatati e CagHeris e Carraro in grado di servirli, appoggiarli, integrarli a dovere, ha subito sbaragliato i greci. Primo ha messo ben presto mano ai cambi (anche per non affaticare troppo i giocatori nella serata caldissima) e ha trovato felice corrispondenza in Brunamonti Ferracini Gilardi, mentre anche i lunghissimi Vecchietto e Serafini hanno dato soddisfacente prova di sé. Restano alcune cose da rivedere, e da perfezionare, qualche giocatore deve salire di forma, il buon riscontro di questa partita va verificato contro avversarie più quotate. Ma Primo (con Gamba) ieri sera ha potuto certamente sorridere molto più che l'allenatore sovietico Gomelsky e l'allenatore jugoslavo Skansi i quali non devono certamente essere rimasti molto soddisfatti delle, stentate vittorie ottenute dalle due grandi del basket europeo. I trenta gradi del Palasport di Mestre avevano suggerito alla Cecoslovacchia una stanchissima e svagatissima prestazione contro il modesto Belgio nella partita d'apertura della serata.. Sulle tribune tremila spettatori italiani e un nutrito e rumoroso manipolo di studenti greci, con tanto di bandiere. La Grecia scende in campo col giraffone Kokolakis (2,16, ma molto impacciato) e si mette a zona, mentre gli azzurri scelgono puntualmente la difesa individuale, con Meneghin sull'esperto e valoroso rimbaìzista Kastrinakis. La musica si fa subito melodiosa per noi: 7-0 al 3', con Villalta e Meneghin che si confermano una grande coppia, annientando a rimbalzo i .lunghi» avversari e centrando da ogni posizione. La difesa sarebbe perfetta e l'attacco fluirebbe molto bene se nel quintetto itaJigno (ottimi anche CagHeris e Acro, decisissimi nel contropwde) non ci fosse la falla di un Bertolotti a disagio contro il biondino Yatzoglou, più piccolo e guizzante di lui Soltanto all'i' (19-6) Primo si decide a passare Carraro sull'aletta greca, senza che però Berto-lotti riesca a raddrizzare la sua partita mal cominciata. Tutto il resto però va piuttosto bene, tiri liberi a parte, e Primo può permettersi di mandare in campo parecchi rincalzi prima del riposo. Rispondono bene Ferracini, Brunamonti (veramente splendido, ancora una volta, per autorità ed ispirazione), perfino Gilardi Bonamico, invece, come già Bertolotti, soffre i piccoli avversari (ad esempio Yannakis), coprendosi di falli Il vantaggio cresce fino a 15 lunghezze e non appena un guizzo della Grecia (che tenta a lungo la difesa a uomo, poi riprova la zona) lo riduce a 10, al 15' sul 31-21, a Primo basta rimettere in campo Meneghin, che pare Tarzan fra i pigmei. Al riposo 43-28. Nell'intervallo ci porta ulteriore sollievo la notizia delle dure sofferenze di Jugoslavia i) Urss nel primo tempo contro Francia e Olanda. La ripresa si' inizia con un po' di disordine, con qualche canestro rimediato dal povero Kokolakis su distrazioni azzurre e con una serie di contropiede di Carraro che portano al 51 a 33 del 4'. Gli azzurri faticano un poco contro Ut 1-3-1, continuano a sbagliare tiri liberi, ma al 7' toccano i 19 punti di scarto attivo. Bonamico, scoordinato, esce per cinque falli già all'8' e Primo getta in mischia Zampolini Prima della metà del tempo la partita è virtualmente finita (60 a 39). Ci si può perfino permettere di apprezzare qualche prodezza individuale degli avversari: i tiri di Yannakis, la vitalità di Yatzoglou, la combattività dei pivot, la classe offensiva di Papageorgiou, stranamente poco utilizzato doli 'allenatore Duceshire. La prestazione complessiva dei nostri continua ad essere convincente fino alla fine, anche se stranamente tutte le ali (anche Zampolini dopo Bertolotti e Bonamico) non sono propriamente brillanti Giocano tutti, da Vecchtato a Serafini e con tutti i quintetti seguitiamo ad essere superiori ai greci. Primo collauda anche la zona e nel finale, a briglia sciolta, più positivi sono ancora Brunamonti e il sorprendente Gilardi, riserva fino a ieri, spigliato ed efficace in questo vero e proprio esordio in Nazionale. Finisce 81-52. Non ci si può davvero lamentare. Gianni Menichelli