Nuovi arresti per il terrorismo a Genova l'inchiesta si allarga a Parma e Ancona

Nuovi arresti per il terrorismo a Genova l'inchiesta si allarga a Parma e Ancona Operazione dei carabinieri di Dalla Chiesa nelle Marche Nuovi arresti per il terrorismo a Genova l'inchiesta si allarga a Parma e Ancona Nel capoluogo ligure, in carcere un maestro elementare per «banda armata»; si aggravano le accuse per Bonamici, Guatelli e Grasso (quest'ultimo è indiziato per il ferimento di Dagnino) - Un giovane arrestato a Parma avrebbe fornito Tarma usata in agguati a Torino Una ragazza anconetana trasferita a Genova: sarebbe stata vista la vigilia di un attentato DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GENOVA — I carabinieri del generale Dalla Chiesa hanno arrestato ieri a Genova un insegnante elementare, Antonio De Muro, di 28 anni, abitante a Voi tri, con l'accusa di partecipazione a banda armata e associazione sovversiva. De Muro, comunque, non viene considerato un «pesce grosso». E' stato, tra il 1969 e il 1970, uno dei capi del Movimento degli studenti medi. Successivamente aveva continuato a frequentare gli ambienti dell'ultrasinistra. Era stato tra i fondatori d'un circolo culturale estremista («Le due porte») assieme al prof. Sergio Adamoli, il medico genovese che, sospettato d'essere un dirigente del movimento eversivo, è scomparso dalla circolazione da molte settimane. Sempre ad opera dei carabinieri di Dalla Chiesa, nella serata di ieri è stata trasferita a Genova, probabilmente per essere sottoposta a interrogatori o confronti, Caterina Piunti. 23 anni, arrestata l'altra notte ad Ancona. La donna si sarebbe recata a Genova, alla vigilia dell'attentato al prof. Fausto Cuocolo, capogruppo de in Regione e presidente della facoltà di Scienze politiche, ferito alle gambe il 31 maggio scorso. Anche la Digos ha operato ieri un nuovo arresto dopo quello dei tre sospetti componenti d'un nucleo «esecutivo» di brigatisti genovesi (Angela Rossi, Franco Ricci e Nunzio Emmanuel lo): è stato compiuto ieri a Parma e riguarda un tipografo di Carrara, Mario Barbieri, di 23 anni. Barbieri, che ha precedenti per furto e per oltraggio a pubblico ufficiale, è stato accusato di detenzione abusiva di arma da fuoco: sarebbe stato accertato dagli inquirenti che una delle pistole trovate nel «covo» genovese sarebbe stata procurata dallo stesso Barbieri al terzetto degli arrestati. La pistola è definita «speciale» e potrebbe essere stata usata per attentati •mortali e no» (sono parole dei dirigenti della Digos) a Torino. La Digos ha intanto inoltrato il suo rapporto su Ricci, Emmanuello e la Rossi alla magistratura di Genova e a quella di Torino. La parte genovese si riferisce ai ferimen ti di Vittorio Bruno, Sergio Prandi, Angelo Sibilla e Filip po Peschiera. Più fitto il mistero per il fa scicolo «torinese»: le accuse riguarderebbero quasi certamente l'assassinio del presidente degli "avvocati, Fulvio Croce, e, forse, anche quello del vicedirettore della Stampa, Carlo Casalegno. A completare il quadro delle indagini genovesi si sono aggiunte ieri in serata nuove accuse nei confronti degli arrestati un mese fa nel corso del «blitz» notturno del generale Dalla Chiesa, che portò in carcere diciotto persone. Claudio Bonamici, accusato in un primo momento di sola detenzione di armi ed esplosivi, è stato denunciato dai carabinieri alla magistratura per partecipazione a banda armata. Mauro Guatelli è stato denunciato perché ritenuto responsabile di avere sparato alcuni colpi di fucile contro la finestra del professor Eugenio Fuselli, un anziano docente universitario e architetto. L'accusa di maggior peso riguarda Luigi Grasso, un giovane laureato in lettere, considerato amico e stretto collaboratore del latitante prof.' Gianfranco Faina. Grasso è stato accusato di essere stato l'organizzatore dell'attentato al segretario amministrativo provinciale della de genovese, Giancarlo Dagnino. Paolo Lingua ANCONA — .Associazione sovversiva costituitasi in banda armata, rapina aggravata, sequestro di persona, furto e detensione di armi'-, queste le imputazioni formulate ieri dal sostituto procuratore della Repubblica di Ancona, dott. Zampetti, contro i tre giovani di San Benedetto del Tronto — Claudio Piunti, 25 anni, Caterina Piunti e il marito Marcello Spina, entrambi di 23 anni — accusati di avere assaltato la sede del comitato regionale della de di Ancona e arrestati l'altra notte dai carabinieri del gen. Dalla Chiesa. Pare che i collegamenti tra il gruppo marchigiano di «Autonomia» e le Brigate rosse', fossero tenuti da Patrizio Peci, pure di San Benedetto del Tronto, datosi alla clandestinità fin dal '76 e ricercato successivamente per l'eccidio di via Fani e il delitto Moro. L'operazione dei carabinieri avrebbe avuto come obiettivo anche l'arresto di Peci, ma sarebbe stato infruttuoso l'appostamento presso un casolare della campagna sambenedettese, presunto rifugio del brigatista. Le indagini avevano preso l'avvio dagli atti terroristici che da un paio di mesi colpivano anche nelle Marche, regione prima immune dal fenomeno: attentati ad auto di carabinieri e di esponenti de, specie a San Benedetto del Tronto e ad Ancona; incendi di centraline dell'Enel e di sezioni di partito, e infine l'assalto al comitato regionale de di via San Martino 23. L'altra notte i carabinieri entrano al numero 30 di corso Carlo Alberto e bloccano Marcello Spina e Caterina Piunti. I due sono a letto. Sposatisi quattro mesi fa (lei è figlia di due insegnanti elementari), entrambi noti negli ambienti degli extraparlamentari di San Benedetto, ora fanno ad Ancona i camerieri in un piccolo albergo-ristorante alle porte di Falconara. Nella loro casa sarebbero stati trovati alcuni documenti sottratti nella sede della de. Contemporaneamente a San Benedetto, in via Manara, viene arrestato Claudio Piunti. Nonostante il cognome, non è parente di Caterina. Figlio di un piccolo commerciante del posto, anch'egli è stato di «Potere operaio», poi si è un po' defilato. Ora aiuta il padre in drogheria e non sembra abbia altri interessi. e- S-