Il p.g. chiede otto ergastoli per gli assassini di Cristina

Il p.g. chiede otto ergastoli per gli assassini di Cristina L'accusa conclude al processo Mazzotti Il p.g. chiede otto ergastoli per gli assassini di Cristina TORINO — «Con la coscienza a posto non posso chiedervi, signori giudici, che la conferma della sentenza». Cosi chiude la propria requisitoria il p.g. Buscagllno Strambio. Sono le 10,30 di ieri, quattordicèsima udienza del' processo agli uccisori di Cristina Mazzotti. Rifacciamo i conti: otto ergastoli e pene per 150 anni cosi distribuite: carcere a vita per Giuliano Angelini il manager del sequestro, il responsabile, per ordine ricevuto dal Sud, della custodia di Cristina, l'uomo chiave della banda dei settentrionali; Angelini ha disertato il processo e dismesso il mandato ai difensori di fiducia: lo assiste d'ufficio l'aw. Avonto. Ergastolo anche a Libero Ballinari, che ha avuto la stessa pena dal giudici svizzeri, 1 quali in appello hanno annullato la sentenza di primo grado. Ballinari, dopo la morte di Cristina, si è rifugiato nel Canton Ticino e là ha confessato dando il via alle indagini che hanno portato, in pochi giorni, all'arresto degli assassini ed al rinvenimento dei resti della ragazza morta lo stesso giorno in cui i Mazzotti pagavano un miliardo di riscatto. Ergastolo a Gianni Geroldi, altro uomo del Nord, uno dei carcerieri dell'ostaggio. Passiamo al clan calabrese. Ergastolo alle due donne che custodirono Cristina; Rosa Cristiano e Loredana Petroncini. Delle due solo la Cristiano non ha perduto un'udienza, l'altra ha preferito restare in carcere «dove si trova bene». Ergastolo a Achille Gaetano, tramite tra 1 mafiosi e gli amici brianzoli. Carcere a vita a Francesco Gattini, il braccio destro del padrino» Giacobbe. Quel Gattini che è riuscito ad evadere dopo la sentenza della Corte di Novara, che è stato ripreso e ferito nel corso di un conflitto a fuoco e che oggi vuol far credere d'essere impazzito in carcere: un collegio di periti ha però concluso che è un simulatore. Ergastolo, infine, all'enigmatico Antonino Giacobbe, il boss di Lamezia rinviato tra l'altro a giudizio quale man dante dell'uccisione del magistrato Ferlaino. Le altre richieste. Trent'anni a Bruno Abramo «custode del custodi»; 23 anni a Vitto rio Carpino, 26 all'autista del la banda Giuseppe Milan, 30 al macellaio di Buguggiate Alberto Menzaghi, che ha sovvenzionato la costruzione della fossa (da loro denominata «scatola magica») in cui venne tenuta prigioniera Cristina per quasi un mese. Il pubblico accusatore ha chiesto l'applicazione del condono (2 anni) per i riciclatori Russello e Rosea e l'annullamento della pena (28 anni) inflitta al telefonista Sebastiano Spadaro «per morte del reo». Nessuna attenuante. «Costoro non meritano nemmeno le attenuanti generiche. La' gravità del reato commesso, il modo col quale hanno trattato la ragazza, sgomenta. Continua il dott. Buscagli- no: «C'è da sperare che la pena serva al loro riscatto morale». Se questo avverrà, «trameno di trentanni potranno ottenere la liberti condizio-', naie». Sia le richieste, sia la requisitoria ricalcano fedelmente il giudizio della Corte novarese. Il processo di primo grado, con l'amplissimo dibattito sul! fatto e sulle questioni di diritto, ha praticamente chiuso ogni spazio. La sentenza monolitica sembra destinata a non subire variazioni. L'unico punto su cui batteranno i difensori, saltate le eccezioni per invalidare gli atti processuali, sarà la richiesta delle' attenuanti generiche e in diritto, la validità dell'omicidio volontario contestato e definito attraverso l'accoglimento del «dolo eventuale». Pier Paolo Benedetto

Luoghi citati: Buguggiate, Canton Ticino, Libero Ballinari, Novara, Torino