Bimbo di undici anni massacrato a colpi di pietra da un maniaco
Bimbo di undici anni massacrato a colpi di pietra da un maniaco Orrendo delitto a Trezzano sul Naviglio alle porte di Milano Bimbo di undici anni massacrato a colpi di pietra da un maniaco Il piccolo era uscito verso le nove di giovedì sera per fare un giro sulla sua bicicletta - Alcune persone lo hanno visto seguire un uomo di circa quarant'anni che era su un motorino MILANO — Un bambino, figlio di immigrati meridionali, è stato violentato e ucciso a colpi di pietra alle porte deliacittà : adesso c'è un mazzo di gladioli bianchi dov'è caduto, qualcuno li ha messi in una brocca, altri portano garofani rossi e bianchi. Si chiamava Maurizio Tarlo, 11 anni; da otto mesi la famiglia s'era trasferita in via Di Vittorio 18, a Trezzano sul Naviglio, dove il padre aveva trovato lavoro come muratore. A van fieri sera, poco prima di venire assassinato, il bimbo è stato visto, in bicicletta, mentre seguiva un uomo sulla quarantina, che viaggiava su un motorino blu. Sevizie e assassinio sono stati compiuti in un campo di avena, sotto ad un muro basso, contiguo ad un piccolo stabilimento; nel raggio di non oltre cento metri, ci sono l'abitazione della famiglia Tarlo, e la caserma dei carabinieri. E' avvenuto tra le 21,30 e le 22,30; faceva caldo, era molto chiaro; strade e prati intorno, pieni di ragazzini che giocavano. Maurizio era uscito da casa alle 21,20, per andare in bicicletta, la sua passione: ne aveva una «da cross», lucida, cromata, tutte le sere la ripuliva e controllava; gliel'avevano regalata i suoi, l'anno scorso, premio per la promozione. Adesso il piccolo era stato ammesso alla prima media, e aveva ricominciato a correre per la campagna. « Uno scolaro modello», ricordano gli insegnanti; 1 compagni di gioco piangono; il padre dice: «Era meglio se non fossimo mai venuti a Milano». Alle 22,30 di giovedì, Maurizio non è ancora rientrato. Pi-nuccia Alberti, la madre, non ha dubbi: «E' successo qualcosa». Escono, lei e il marito, e10 chiamano forte. Nulla. Allora il padre decide di andare dai carabinieri, e la donna rientra. Insieme con il maresciallo e due militari, il muratore perlustra strade, cortili, prati. Pochi minuti, e vedono la bicicletta; è vicina ad uno spiazzo d'erba, sul ciglio di via Flavio Gioia, col pedale appoggiato al bordo del marciapiede. «Maurizio!», i carabinieri e il padre chiamano di nuovo, inoltrandosi nello spiazzo. C'è: la testa è spappolata sotto un masso di granito, l'assassino l'ha schiacciata sopra l'orecchio. E' quasi nudo: le tracce di violenza sono evidenti, n corpo, la pietra, il terreno, pieni di sangue.11 padre sviene. Arriva un medico; dice che «la morte è sopravvenuta per sfondamento della base cranica». La salma viene ricomposta e trasportata all'obitorio, per l'autopsia. Passano i minuti, le ore. Equasi mezzanotte e Pinuccia Alberti è ancora in casa, con Antonella e Barbara — le figlie — ad aspettare. Non riesce più a sopportare l'angoscia; esce e comincia a girare per gli isolati, vede le strade piene di gente, qualcuno piange, qualcuno è zitto e pallido, ci sono ancora i carabinieri. Quando si ferma a chiedere cos'è successo, sta già singhiozzando. Arriva alla caserma, dove il marito è immobile su una sedia. Chi ha ucciso Maurizio? Molto probabilmente un conoscente, altrimenti il bambino non lo avrebbe seguito, né avrebbe acconsentito ad accompagnarlo nel prato, verso il muretto. A Trezzano sul Naviglio abitano parecchi mafiosi e presunti tali, e vivono persone colpevoli o indiziate di rapine e sequestri di persona. «Ma l'assassino dovrebbe essere cercato in tutfaltra dire¬ zione», argomentano i carabinieri, «questo è un delitto di tipo diverso, di cui chiunque può essere autore, e principalmente il classico "cittadino '■insospettabile". Se il bambino /osse uscito vivo da quell'incontro, avrebbe raccontato. E' stata una ragione dell'omicidio, a parte il raptus. H piccolo è stato probabilmente ucciso appena ha mostrato di avere capito, ed ha accennato a reagire. Ma ad urlare" non ha fatto in tempo. Lo avremmo sentito. Così come lo avrebbero sentito il custode dello stabilimento attiguo, i fagazzini che giocavano a poche centinaia dimetti, persino gli stessi genitori dal loro appartamento in alto, con le finestre spalancate». Da molti anni, a Trezzano, non si registrano casi di sevizie né di violenza carnale: «Solo alcune denunce contro qualcuno che infastidiva ragazze», ricordano in caserma. La testimonianza di quattro persone è fondamentale. E' di Trezzano o no l'uomo visto in compagnia di Maurizio? E' stato individuato? I carabinieri l'hanno già fermato oppure sono andati a cercarlo in casa e si sono sentiti rispondere, dai vicini, che da mercoledì notte è sparito? Domande che rimangono senza risposta. C'è, e chi è, il maniaco? L'ipotesi di una vendetta è totalmente esclusa: la famiglia Tarlo vive molto decorosamente, è «pulita» sotto ogni punto di vista. Trezzano è pieno di immigrati meridionali. «Se t carabinieri non scoprono l'assassino, andremo a cercarlo noi e lo troveremo»: lo hanno deciso alcuni che non hanno avuto mai nulla a che vedere con la giustizia, ed anche altri, già coinvolti in indagini sulla malavita. Intanto, ieri sera, non c'era più neppure un bambino per i prati. Ornella Rota f
Persone citate: Maurizio Tarlo, Ornella Rota, Pinuccia Alberti
Luoghi citati: Milano, Trezzano Sul Naviglio
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