Due generali a giudizio per l'aereo precipitato a Punta Raisi nel 1972

Due generali a giudizio per l'aereo precipitato a Punta Raisi nel 1972 Nella sciagura perirono 115 persone Due generali a giudizio per l'aereo precipitato a Punta Raisi nel 1972 DAL NOSTRO CORRISPONDENTE CATANIA — Dopo sette anni di indagini, perizie e controperizie, quando ormai; si paventava un'archiviazione, il processo istruttorio per 11 disastro aereo di Punta Raisi del 5 maggio 1972 ha avuto un'impennata: il pubblico ministero dottor Aldo Orassi ha chiesto il rinvio a giudizio di cinque persone fra cui due generali. Sul DC-8 precipitato a Montagnalonga mentre era in fase d'atterraggio, morirono 108 passeggeri e sette persone di equipaggio. Un'inchiesta ordinata dal ministero dell'Aviazione civile concluse frettolosamente che unici responsabili del disastro erano il comandante dell'aereo, Roberto Bartoli, e il pilota Bruno Dini. Secondo le risultanze dell'indagine esperita dalla commissione, il Bartoli e il Dini avevano errato la manovra d'atterraggio. Al Bartoli, in particolare, si faceva carico di essersi comportato, nelle ultime ore di volo, piuttosto distrattamente e di aver voluto tentare, a Punta Raisi, un atterraggio a vista virando, nella fase conclusiva, sulla sinistra anziché sulla destra. Poiché tra le vittime c'era un giudice palermitano, l'inchiesta giudiziaria venne affidata, per «legittima suspicione», alla procura di Catania. Al magistrato inquirente dott. Aldo Grassi, nel corso delle indagini, pur rendendosi conto che i due piloti del DC-8 erano stati imprudenti, non sfuggi che le attrezzature di assistenza al volo esistenti all'aeroporto di Punta Raisi erano insufficienti a rendere sicuri i voli notturni. Egli inoltre scopri che il radiofaro alcuni giorni prima della tragedia era stato spostato e che ai piloti non era stata data in merito alcuna comunicazione. In base a questi elementi, il «dott. Grassi incriminò per concorso in disastro aereo colposo, oltre ai due piloti, i generali Sebastiano Freri e Giuseppe Canipari, della direzione dei trasporti aerei, il dott. Giovanni Carlgnano direttore dell'aeroporto di Punta Raisi, l'ing. Luigi Sodinl caporeparto dell'aviazione civile, il direttore generale dell'aviazione civile Felice Santini e il sergente maggiore Rosario Terrano che la sera del disastro era di servizio nella torre di controllo. Durante la lunga istruttoria, sono stati ascoltati numerosi piloti e testimoni oculari della tragedia, effettuate prove di volo e svolte decine di perìzie tecniche. Se ne è concluso che quella tragica sera i piloti del DC-8 ferma restando la loro corresponsabilità per aver affrontato l'atterraggio con imprudenza, erano stati tratti in inganno dagli strumenti di terra del cui funzionamento sono responsabili, oltre al direttore dell'aeroporto, i dirigenti dell'aviazione civile del ministero dei Trasporti. ' Nella sua requisitoria di 65, pagine, il pubblico ministero, chiede il rinvio a giudizio dei' generali Freri e Canipari, del direttore dell'aeroporto e del caporeparto dell'aviazione civile Sodini. Nei confronti dei due piloti e del dirigente Santini non si procede perché deceduti. Solo del sergente maggiore Terrano è stato chiesto; il proscioglimento. j Franco Sampognaro

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