L'ex fusto Ettore Manni attore ciccione di Fellini

L'ex fusto Ettore Manni attore ciccione di Fellini Sui set dell'estate: «La città delle donne» a Roma, «Bugie bianche» a Venezia L'ex fusto Ettore Manni attore ciccione di Fellini ROMA — Negli Anni Cinquanta, quando erano di moda i «poveri ma belli», lo consideravano il più bravo e il più; sognato dalle ragazze. Adesso che pesa oltre cento chili ed ha superato la cinquantina, è stato scelto da Federico Fellini per la parte di Cassone, il vero protagonista de La città delle donne. Si tratta di Ettore Manni, l'ex bello che nel '51 debuttò nel cinema — subito come protagonista — ne La tratta delle bianche di Comencini. Nel film di Fellini, in lavorazione a Cinecittà, impersona l'ultimo uomo di un mondo contestatario formato • da tutte donne. A Marcello Mastroianni, l'altro interprete maschile, è invece riservata la parte del narratore della fantastica vicenda che ruota attorno al personaggio di Ettore Manni, un personaggio che vive, sempre in smoking, attorniato da una quindicina di donne, in un appartato castello. •Cassone (epiteto colorito con cui Fellini ha confidenzialmente battezzato il protagonista del suo film) — dice : Manni — rappresenta l'uomo com'era e come non sarà mai più». Non tanto per l'età, quanto per il fisico che l'ha trasformato, Ettore Manni sta vivendo, sul piano professionale, un momento di grande soddisfazione: ha appena terminato il doppiaggio de L'Affare Savolta (un film politico sul traffico d'armi, girato in Spagna con Omero Antonutti e Stefania Sandrelli) che già è stato chiamato da Tonino Cervi per una partecipazione a II malato immaginario protagonisti Alberto Sordi e Laura Antonelli. «Nel film di Cervi—dice Ettore Manni — sarò l'amministratore di Sordi: girerò prima di cominciare a lavorare con •Fellini. Da sette anni, ormai, [/aceto il caratterista e questa trasformazione è avvenuta da quando ho interpretato in televisione Carlo Magno nelZ'Orlando di Luca Ronconi. Da quel giorno ho lavorato con Patroni Griffi (La divina creatura), Bolognini (Fatti di gente per bene), Bevilacqua (Attenti al buffone), Gigi Magni (In nome del papa re), Giuliano Montaldo (Circuito chiuso) fino ad arrivare all'ultimo film di Damiano Damia¬ ni: Un uomo in ginocchio. Un ruolo, quello del caratterista, che evidentemente mi è congeniale. Oltretutto trovo piii interessante fare il caratterista che fare il bello*. L'incontro con Fellini, ricorda Manni, avvenne un anno e mezzo fa, poi non se ne parlò più e soltanto a marzo si rifece vivo. In questi giorni al «teatro sei» di Cinecittà squadre di carpentieri stanno costruendo gli interni della casa di Cassone, una casa il cui pavimento è fatto con dei mosaici che raffigurano il protagonista de La città delle donne. •Per questa ragione — confessa l'attore — Fellini mi ha chiesto di non abbondare nel bere per non ingrassare rispetto alle immagini che mi riproducono sui pavimenti della casa dove abiterò a Cinecittà». Inoltre per Fellini l'attore romano ha già dovuto arrossirsi 1 capelli e sacrificare i baffi, che sul set gli saranno sostituiti da un altro paio, posticcio, disegnato dallo stesso regista. •Sono contento — dice Manni — di lavorare a cinquantanni con Fellini perché significa quasi, da parte sua, un riconoscimento per quanto ho fatto in ventisette anni di carriera. Escluso Marcello Mastroianni, tutti gli altri attori, più giovani di me, che hanno lavorato con Federico, sono passati come meteore. D'altra parte Fellini gli attori li usa, non li lancia'. Ernesto Baldo Ettore Manni, ai tempi in cui le ragazze lo sognavano

Luoghi citati: Roma, Spagna, Venezia