Per industria, sanità e commercio molte attese nella nuova Comunità

Per industria, sanità e commercio molte attese nella nuova Comunità Ciascun Paese dovrà adeguare leggi e servizi ■="^'•'■''1 EUROPA Per industria, sanità e commercio molte attese nella nuova Comunità Dalla Chiesa, de: «Indispensabile una politica economica comune» - Il prof. Lenti, pli: «Qualificazione professionale dei medici» - Carta, psdi: «Più poteri al Parlamento di Strasburgo» TORINO — Tre uomini parlano dell'Europa, sperano nell'Europa, hanno esperienze internazionali di ampio respiro. Sono: Romeo Dalla Chiesa (fratello del generale dell'antiterrorismo), da anni alto funzionario della Banca Europea degli Investimenti quale direttore dei finanziamenti nella Comunità; il prof. Gianfranco Lenti, direttore della prima Clinica medica generale dell'Università di Torino; Antonio Carta, un uomo che tiene rapporti commerciali con tutto il mondo. Dalla Chiesa è candidato nella lista della de; Lenti in quella liberale; Carta nella lista del psdi. A tutti e tre la domanda: perché avete scelto l'Europa? Dalla Chiesa: « Vent'anni di esperienza in un'istituzione della Comunità offrono una visione dei problemi italiani in una dimensione più ampia». Si riferisce in particolare ai problemi dell'industria italiana nella prospettiva europea e rileva -la preoccupazione che nell'interno degli organismi comunitari esiste, nei confronti dell'Italia, per quanto riguarda lo sfruttamento degli impianti e. più in generale, per la produttività. E' palese un deterioramento del rapporto capitale-lavoro che travalica in Italia la rivendicazione sindacale e il cui obiettivo sembra essere il conflitto permanente sindacale invece che la composizione di interessi reciproci e in buona parte convergenti». Lenti: -La mia candidatura è anche frutto delle insistenze della Confederazione italiana medici ospedalieri. Penso che la mia attività, se sarò eletto, sarà dedicata soprattutto ai problemi sanitari e in particolare ospedalieri. Infatti la necessità di adeguare la nostra situazione a quella della Comunità europea porterà di conseguenza l'adattamento delle nostre strutture e delle nostre leggi a quelle dell'Europa unita. La libera circolazione del medico nei Paesi della Comunità, il riconosci mento quindi della laurea e del diploma di specialità a livello europeo non potranno non avere da noi ripercussioni che ci auguriamo salutari, tali da frenare l'evoluzione demagogica, permissiva, collettivistica, impiegatizia die la professione medica tende ad assumere nel nostro Paese a causa delle leggi di riforma ospedaliera, universitaria e sanitaria le cui conseguenze deleterie non tarderebbero a verificarsi». Carta: -In uno dei miei viaggi di lavoro in Cina ho assistito ad uno spettacolo teatrale. Un balletto nel quale era rappresentata anche l'Europa. Prima distrutta, poi al buio. Le allusioni al passato e al presente erano chiare. Nell'ultima scena un'esplosione di colori e una scritta, anche in caratteri latini: "Quando vi unirete per contare di più?". E' una domanda che mi sono sentito rivolgere, sia pure in modo meno spettacolare, in Argentina, Giappone, Nuova Zelanda, sempre durante i miei viaggi di lavoro. Vale a dire: in Paesi che hanno interesse ad avere con noi, europei, rapporti sempre più stretti. Non dimentichiamo che la Cina ha istituito presso la Comunità una sua vera e propria ambasciata». Allora, che cosa dovrà fare quest'Europa, anzi questo Parlamento? Dalla Chiesa: -Penso che dovrà innanzitutto adoprarsi fattivamente e concretamente per realizzare con tutti i mezzi di cui dispone un'effettiva convergenza delle politiche nazionali fino alla definizione di una politico comune in materia di: sviluppo regionale; politica finanziaria e monetaria; politica energetica; gestione delle attività produttive; assetto e programmazione territoriale». Lenti: -Resto al tema sanitario. Ritengo che fondamentale sia per tutti i Paesi europei adeguarsi a quello che già fanno alcuni di essi, cioè i corsi di aggiornamento per medici. Ogni 5 o 6 anni i medici so¬ no invitati a frequentare questi corsi, della durata di un mese e retribuiti. Devo aggiungere che in alcuni Paesi esteri anche coloro che frequentano corsi di specializzazione sono retribuiti: vale a dire, per tutto il periodo del corso sono regolarmente inseriti nella struttura ospedaliera». Lenti è vicepresidente di una struttura europea, la società europea di diabetologia e copresidente di un'altra, «Europa medica». Alla prima appartengono tutti i Paesi, comprese Turchia, Jugoslavia, Cecoslovacchia e Polonia (l'ultimo congresso è stato tenuto a Varsavia); la seconda è invece rappresentata da una rivista che Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Portogallo, Inghilterra e Italia pubblicano quattro volte l'anno nelle proprie lingue e che ha, una volta l'anno, un fascicolo comune, plurilingue. -Questo organismo — aggiunge il professore — sta preparando il primo corso di aggiornamento per medici europei». Lui presiede il comitato organizzatore. Carta: -Il Parlamento dovrà innanzitutto consolidare i propri poteri. Le strutture europee ora funzionano in modo ridotto, il Parlamento dovrà farle funzionare a pieno volume. Ci sono sul tappeto i problemi della disoccupazione, un divario sempre crescente •tra ricchi e poveri nella Comunità e nel mondo, un crescente inquinamento portato dall'aumento incontrollato della produzione e dei consumi nei Paesi più ricchi del mondo. Affrontando questi problemi il Parlamento europeo si qualificherà e qualificherà l'Europa nel mondo». Quindi, concludendo, Parlamento come «elaboratore di programmi». Cosi lo definisce Dalla Chiesa riferendosi in particolare al tema energetico. Lenti insiste soprattutto sulla programmazione sanitaria, la creazione di scuole specialistiche e di '-Università europee con i migliori docenti d'ogni Paese, le più moderne attrezzature, da cui escano professionisti altamente qualificati: Domenico Garbarino

Persone citate: Antonio Carta, Dalla Chiesa, Domenico Garbarino, Gianfranco Lenti, Romeo Dalla Chiesa