Le mitiche barche del futuro in gara coi giocattoli a vela

Le mitiche barche del futuro in gara coi giocattoli a vela Le regate internazionali di Arbatax Le mitiche barche del futuro in gara coi giocattoli a vela Accanto ai pluriscafi pilotati dai campioni scivolano sull'acqua i «surf» che ormai stanno conquistando le spiagge di tutto il mondo ARBATAX — All'insegna dèi «si corre oggi e si pensa al duemila-, Arbatax ha messo in regata le barche del futuro, i windsurf o surf a vela ed 1 pluriscafi catamarani, pilotati da campioni di otto nazioni. Il surf a vela è spettacolo abituale sulle spiagge e sui laghi italiani: i praticanti ufficiali sono almeno quattromila (ma in Francia e Germania si avvicinano ai cinquantamila). Questa «tavola» basa la sua importanza su una semplice idea, un vero uovo di Colombo della nautica, messo in pratica dal suo scopritore. Dodici anni fa l'americano Hoyle Schweitzer, sistemò su un asse di legno un albero completamente ruotante, anziché fissato con sartie o nella «scassa». Evitò cosi di creare un nuovo tipo di deriva, dando origine ad un «giocattolo» tanto impegnativo da essere proposto per le Olimpiadi (oltre a tutto costa poco, da mezzo a un milione). Un attrezzo adatto a veri sportivi, uomini o donne che siano, poiché richiede l'equilibrio di uno scalatore, la resistenza di un maratoneta, l'agilità di un alpinista ed i riflessi di uno schermitore. Il «terribile» albero ruotante di 360 gradi non fornisce un punto di appoggio, se mai è un elemento in più da dominare. Nonostante queste difficoltà, i fuoriclasse ottengono risultati sbalorditivi. Il record mondiale di velocità è il 36 chilometri all'ora. Lo ha realizzato sulla base misurata di Weymouth, Inghilterra, l'olandese Derktihjs., L'americano Ken Winner, per una scommessa di diecimila dollari, ha compiuto 100 miglia in sei ore e mezzo. E' come partire all'alba da Alassio e — raffiche aiutando — arrivare in Corsica in tempo per l'aperitivo. Più di quindici nodi, ventotto chilometri ora di media, sempre restando in precario equilibrio su un affare lungo quattro metri, largo settanta centimetri ed «alto» si e no dieci centimetri. Poiché questo exploit suscita qualche dubbio è stata chiesta conferma ad un amico rivale di Ken Winner, il francese Garandée, che in Messico insieme con l'americano è stato tra 1 primi tre ai mondiali 78. «Ken — ha detto —è un istruttore di windsurf e collabora con Schweitzer. Mi ha parlato egli stesso del tentativo su lunga distanza, realizzabile in circostanze particolarmente favorevoli: — Il fascino del nuovo sport ha richiamato ad Arbatax skipper di fama mondiale alle regate di triangolo e di durata indette dalla rivista «Nautica* e dell'Organizzazione Vacanze. Sotto questo aspetto il protagonista n. 1 è stato Sandro Lojacono, passato dai cabinati di altura da quindici tonnellate al prototipo d'una tavola a vela da 18 chili, disegnata da Giancarlo Rosso e costruita da Walter Sentinelli. Lojacono in passato ha compiuto sullo «Cserb» il primo giro del mondo a vela. Successivamente ha comandato la «Mariboro» nel triangolo atlantico St-Malò-Città del Capo-Rio de Janelro-St-Malo, sempre con eccellenti risultati. Dopo di aver percorso almeno 50 mila miglia negli oceani si è impegnato contro gli specialisti del windsurf Garandée (Francia), Rainer Gutiar (Austria), l'israeliano diciassettenne Ari Barshi e molti italiani, tra cui .Maurizio Loi e Alberto Diaz, entrambi di Cagliari. Nel settore dei catamarani, formati da due scafi accoppiati, erano iscritti 45 battelli. L'architetto navale Enrico Contreas, progettista d'una decina di prototipi tra i quattro e i dieci metri portava uno dei suoi *Mattia Cat*. Ammirati erano pure il «Tornado» di Dall'Angelo e soprattutto il «Miss Lancia* di Pivoli, reduce dalla sfida della Coppa America e trionfatore con più d'un giro di distacco nelle prove di durata. Il battello più curioso è stato però il *Cobra*, disegnato e pilotato dal milanese Rapi». Per uno scafo in più — è un trimarano e non un catamarano — correva fuori gara, pur essendo ugualmente importante. Si tratta infatti d'un mini-aliscafo lungo cinque metri. Quando acquista velocità si alza sul livello del mare e «vola» sugli scivoli laterali. Un trimarano del genere, ma lungo 17 metri e largo addirittura diciotto, è stato co-j struito in Francia per il fuoriclasse Tabarly' e si trova attualmente impegnato nella re ga-' ta dalla Bretagna alle Bermude e ritorno. In' Italia si è al primo esperimento del genere.: Ad Arbatax non si è potuto accertare il rendimento del «Cobra* per mancanza di vento.; Sarà interessante esaminarlo con tempi du-j ri. In periodo di crisi energetica, ogni nuovo) tipo di sfruttamento del vento ha un valore ' facihnentejntuibile. Paoi0 Bertoldi ;