Nella Val d'Aosta più autonomisti

Nella Val d'Aosta più autonomisti Fosson al Senato, Dujany alla Camera Nella Val d'Aosta più autonomisti DAL NOSTRO CORRISPONDENTE AOSTA — Hanno vinto i movimenti regionalisti. Pietro Fosson, senatore uscente, unionista, rappresenterà nuovamente la Valle d'Aosta, nella prossima legislatura, a Palazzo Madama. Cesare Dujany, democratico popolare, già presidente della Giunta regionale valdostana, è stato eletto deputato. La lista n" 2, espressione dell'alleanza tra Union Valdòtaine, Union Valdòtaine Progressiste e Democratici Popolari, si è aggiudicata un'ampia fetta dei voti: rispettivamente il 59,62% al Senato ed il 45,24% alla Camera. I risultati nel collegio valdostano sono i seguenti. Senato della Repubblica: lista n" 1, «Unità della sinistra» (Torrione) 19.812 voti pari al 31,85%; ir 2, «Federalisme democratie autonomie» (Fosson) 37.080, 59,62%; n° 3 Democrazia Naz. costituente di destra (Brunod) 1.336, 2,14%; n 4 Msi Destra naz. (Parrini) 2.202, 3,22% ; n" 5 Nuova sinistra unita, (Vigna) 1.964,3,14%. Camera dei Deputati: n" 1 «Unità della sinistra» (Millet) 23.909 voti, pari al 32,53% ; n 2 «Federalisme demo-, cratie autonomie» (Dujany), 45,24%, n" 3 Democrazia Naz. Costituente di destra (Brunod) 823,1,12%; n" 4 «Democrazia e Libertà» (Bondaz) 13.442; 18,29%, n" 5 Msi Destra naz. (Bedendo) 2077,2,82%. Nel confronto con i dati delle precedenti politiche e con quelli delle più recenti consultazioni regionali dello scorso anno, emerge evidente il netto calo della lista democristiana, i cui voti totalizzati sono sensibilmente inferiori a quelli ottenuti nel giugno del '78 (15.723). Rimane l'interrogativo sulle numerose schede bianche, che al Senato (la de non si è presentata) potrebbero essere attribuite ad elettori de, privati della possibilità di esprimere il proprio voto di lista. Affermiamo ciò in modo dubitativo perché un'analisi del voto appare in Vallo meno semplice che altrove, in quanto qui si vota a collegio uninominale, cioè con la possibilità di eleggere un solo rappresentante per ciascuno del due rami del Parlamento. Questa circostanza induce a formazioni di liste che comprendono più forze. L'unico confronto oggettivo è possibile con la lista socialcomunista (uguale alleanza, uguali candidati del '76) che senza l'apporto del pdup (presente nella nuova sinistra) ha sostanzialmente mantenuto il proprio elettorato. Un leggero aumento è riscontrabile nell'estrema destra. Anche l'estrema sinistra appare leggermente rinforzata rispetto ad un anno fa (soprattutto considerando la sola candidatura al Senato), passata dall'1,96% al 3,15%. g.g.

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