La Toscana ha dato un voto «a dispetto» di Vincenzo Tessandori

La Toscana ha dato un voto «a dispetto» La Toscana ha dato un voto «a dispetto» Pesanti conseguenze per de e comunisti DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE FIRENZE — Una notte non è sufficiente per attenuare le passioni, ma i numeri hanno un linguaggio freddo e danno indicazioni precise, inappellabili. Anche qui a Firenze, come dappertutto, democrazia cristiana e partito comunista hanno perso terreno e si son verificati singolari fenomeni che saranno «oggetto di studio» dei partiti, soprattutto dei grandi battuti. C'è la lista degli esclusi, soprattutto degli esclusi democristiani, che fa riflettere e lascia intuire lotte nelle quali pochi colpi erano considerati proibiti. Rimane fuori da Montecitorio, fra i de, Claudio Pomello, 54 anni, che era stato relatore di maggioranza per il caso Lockheed: 20.709 preferenze ne hanno fatto il primo dei non eletti. E battuto rimane anche Ivo Butirri, già segretario regionale della de ed ex vice presidente' del gruppo regionale, che ora parla di un attacco alla sua persona e alla politica che rappresenta, e di «un'esplosione dell'intergralismo cattolico» e di una scelta discutibile fatta dall'«elettorato di base della de che in Toscana è popolare e di destra, intollerante verso i laici, chiuso ai comunisti». Bocciato, tra 1 senatori, Giampaolo Cresci. C'è stato uno scontro nello scontro, nella de, a Firenze, e l'elezione di due onorevoli, soprattutto, conferma l'impressione generale. I suffragi maggiori sono andati a Carlo Casini, 39 anni, già sostituto procuratore della Repubblica, protagonista di numerose inchieste sociopolitiche, la più scottante, forse, l'istruttoria sulla clinica dove veniva praticato l'aborto da medici radicali. Casini la sua strada l'ha seguita fino in fondo, è stato anche alla testa del «Movi-' mento per il diritto alla vita». Ha ottenuto 34.965 preferenze, circa mille più di La Pira nel 1976. Eppure nel centro storico la de ha perso il 3,1 per cento e i radicali hanno toccato quota 5,8, e c'è chi dice che questi siano stati voti «contro Casini», che parte dell'elettorato tradizionale democristiano abbia rinunciato alla de e sia passato forse proprio ai radicali per contestare l'integralismo che la candidatura del magistrato rappresentava. Il voto di protesta dei fiorentini appare a molti palese: protesta contro la de e certe sue scelte, e protesta contro il partito comunista. Nei quartieri popolari si son registrate flessioni notevoli. A Gavinana i comunisti sono scesl del 2,2 per cento e i democristiani del 2,7; a San Frediano meno 1,4 per il pei e meno 2,5 per la democrazia cristiana; all'Isolotto, il quartiere di don Mazzi, prete operaio, il pei è calato del 3,4 per cento, la de dello 0,6; a Rif redi, meno 2,7 per il pei e meno 3 per la de; e in un ouartiere satellite, a Mantignano, il pei è scivolato assai in basso: meno 4,3. la de ha perso lo 0,5. In mezzo, il partito socialista. A Viareggio ha compiuto un balzo e il sindaco Paolo Barzacchi entra al Senato con molti voti. A Firenze Lelio Lagorio, 54 anni, diventa onorevole con 15 mila preferenze. Vincenzo Tessandori

Persone citate: Carlo Casini, Casini, Claudio Pomello, Giampaolo Cresci, Ivo Butirri, La Pira, Lelio Lagorio, Mazzi, Paolo Barzacchi

Luoghi citati: Firenze, Toscana, Viareggio