Mennea continua a stupire di Giorgio Barberis
Mennea continua a stupire Con i nuovi expfoits a Lisbona sui 100 e sui 200 metri, Mennea continua a stupire Già eccezionale il livello di rendimento del pugliese dopo un inverno senza gare - Il fantastico Rono correrà venerdì e sabato a Torino Pietro Paolo Mennea non finisce mai di stupire: in quello che praticamente poteva essere considerato a Lisbona, come il suo esordio stagionale — visto che aveva corso prima soltanto un 300 a Napoli — ha subito siglato due prestazioni 10" netti sui 100 e 20"1 sui 200, che pur se non valutabili appieno dato il cronometraggio manuale, pure già esprimono la condizione di forma del barlettano. L'inverno di Mennea è stato dedicato ad un lavoro in parte nuovo, non prevedendo l'oasi di qualche gara indoor: si sa che lunghi allenamenti intristiscono, diventano pesanti anche per chi — come Pieretto — della preparazione fa un culto i cui dogmi non possono essere mai, e per nessuna ragione, trascurati Eppure Mennea ha superato anche i mesi bui ha sudato ore ed ore in palestra ed ora sta già mettendo a profitto il riposo psichico che finalmente ha potuto concedersi. La «macchina» Mennea in ogni caso sa riservarci ancora e sempre nuore sorprese: come una Ferrari che di stagione in stagione trova sempre le giuste modifiche per restare al vertice, cosi lo sprinter pugliese perfeziona di anno in anno se stesso, osservando generazioni di velocisti — dopo quasi otto anni di leadership non è un paradosso parlare in questi termini — emergere e passare. Lui Pietro Paolo, rimane sempre e la qualità dei suoi risultati continua ad essere di prim'ordine. Il trionfo di Mennea a Lisbona è coinciso con quello dell'{veco che, a tre anni di distanza, ha riportato in Italia la Coppa dei Campioni di atletica leggera per squadre di club. Nel 1976 era stata l'Atletica Rieti ad interrompere l'egemonia dei tedeschi occidentali del Wattenscheid, questa volta sono stati i torinesi di Boniperti (finalmente per lui è arrivata la tanto sognata Coppa europea, anche se non per meri to della Juventus) e di Locatelli ed il loro successo potrebbe ini-, ziare un nuovo ciclo: lodevole, in tutti i sensi il comportamento dell'intera squadra che ha lottato al massimo delle singole risorse ed è riuscita a superare anche l'handicap dell'infortunio toccato nella prima giornata a Buttari che ha portato via punti preziosi. Il ritrovato Veglia, le conferme di Malinverni Davito e Raise. la eorpresa De Santis nel peso sono stati forse, con Mennea, i dati più positivi a livello individuale per il conseguimento di un traguardo che, come ha voluto sottolineare anche il presidente della Fidai Nebiolo è «importante per tutta l'atletica italiana, premiando l'organizzazione di una grande società». Tornando a Mennea e non volendo troppo scavare — al di là di quella che è stata la piena dimostrazione di efficienza fisica fornita dal ragazzo di Barletta — nel riscontro cronometrico manuale (ai colleghi presenti il 10", per esempio, è sembrato... generoso), pensiamo che la sua esatta dimensione attuale potremo averla venerdì e sabato, con cronometragyio elettrico, sul riattato tartan dello stadio Comunale di Torino dove, in una specie di prova generale della finale di Coppa Europa in programma U4e5giugno, si disputerà un interessante quadrangolare con Italia, Polonia, Canada e Kenia. Pr-prio riguardo al Kenia è di ieri la notizia ufficiale che a guidare la formazione africana sarà il fantastico Henry Rono. Di questo ventisettenne atleta nato: nella regione del Rift Volley ed appartenente alla tribù Nandi crediamo ci sia. ben poco da dire che già non si sappia: le sue strepitose imprese dello scorso anno, quando in poco più di due mesi conquistò quattro primati mondiali sono l'eloquente testimonianza delle immense capacità di questo corridore Rono è primatista mondiale dei 3000 (7'32"1), dei 5000 (13'08"4), dei 10.000 (27'22"47) e dei 3000 siepi (8'05"4). La sua presenza arricchisce dunque l'interesse per il «quadrangolare» dove saranno in gara anche tre campioni olimpici polacchi: insomma, tra venerdì sera e sabato pomeriggio, ci sarà un grosso spettacolo ed un grande impegno per gli azzurri i cui traguardi maggiori sono comunque collocati più avanti nel tempo. Giorgio Barberis Rono con il Kenya a Torino
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