Adriana Faranda e Morucci parlano solo per difendere l'affittacamere

Adriana Faranda e Morucci parlano solo per difendere l'affittacamere Adriana Faranda e Morucci parlano solo per difendere l'affittacamere Entrambi hanno sostenuto che Giuliana Conforto, la donna presso la quale avevano trovato ospitalità, non era al corrente di nulla DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Valerio Morucci e Adriana Faranda hanno seguito i consigli del «manuale del brigatista» e, durante il loro primo incontro con i magistrati romani ai quali è affidata l'inchiesta sulle «Brigate rosse» e sulla vicenda Moro, hanno rifiutato ogni dialogo, pur senza avvalersi della soli-* ta formula del «prigioniero politico». Entrambi, come ricalcando un accordo stipulato da tempo, hanno rotto il silenzio solo per scagionare Giuliana Conforto, la donna presso la quale avevano trovato ospitalità nell'appartamento in Viale Giulio Cesare. Il compito di saggiare la reazione dei due brigatisti nel loro approccio con i giudici romani è stato affidato dal consigliere istruttore Achille Gallucci al dottor Ferdinando Imposimato, mentre la pubblica accusa è stata rappresentata dal sostituto procuratore generale Domenico Sica. I due magistrati si sono recati dapprima nel carcere di «Regina Coeli» dove è rinchiuso, in cella di isolamento, Valerio Morucci. L'ex esponente di Potere operaio che era assistito dall'aw. Tomaso Mancini non ha avuto cenni di reazione alla lettura dell'elenco dei reati che gli sono stati contestati a livello d'indizio: la strage di via Fani, il sequestro e l'assassinio dell'on. Aldo Moro, l'attentato di piazza Nicosia, l'assassinio del giudice Pal¬ ma, l'attentato all'expresidente della Regione Gerolamo Mechelli, al consigliere regionale de Publio Fiori e al preside di economia e commercio Remo Cacciafesta. Morucci ha rotto il silenzio solo per precisare che Giuliana Conforto, la donna che gli aveva messo a disposizione l'appartamento in viale Giulio Cesare, non sapeva nulla delle armi, né era al corrente della vera identità sua e della sua compagna Adriana Faranda. Morucci avrebbe sostenuto che è sempre stato lui a pagare alla Conforto l'affitto per le camere dell'appartamento; avrebbe anche ammesso di aver portato lui nella casa le armi trovate dalla Digos. Al proposito dell'affer-, inazione della Conforto che Franco Piperno l'avrebbe pregata di dare ospitalità alla coppia Morucci avrebbe dichiarato: "Non sono stato in contatto con Piperno: su questa circostanza la Conforto avrebbe mentito». Nel corso dell'interrogatorio, a quanto pare, si sarebbe anche parlato di eventuali rapporti tra Morucci e Toni Negri. Il presunto brigatista a questo proposito avrebbe risposto seccamente ai giudici dicendo: «Di queste cose voi non capite niente». Adriana Faranda non appena fatta entrare nella stanza dove si sarebbe dovuto svolgere l'interrogatorio avrebbe detto di non avere alcuna intenzione di parlare con i giudici. E' stato lo stesso avvocato, Tommaso Mancini, però, che l'ha convinta a trattenersi almeno per ascoltare quali fosssro le accuse che i magistrati le intendevano rivolgere. La Faranda, che, secondo le dichiarazioni fatte dal suo difensore, ha una profonda ferita alla testa ed un dito della mano destra slogato in seguito alle percosse che avrebbe ricevuto dopo l'arresto, ha ascoltato in silenzio la lettura da parte del dott. Imposimato della lunga serie di imputazioni, praticamente le stesse gic, indicate a Morucci. Successivamente, la presunta brigatista avrebbe precisato di non aver avuto alcun aiuto da Giuliana Conforto, in quanto la professoressa non conosceva la sua vera identità, né quella di Morucci.

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