In Sicilia scende il pci sale il psi, tiene la dc

In Sicilia scende il pci sale il psi, tiene la dc In Sicilia scende il pci sale il psi, tiene la dc Rispetto al 1976 sono anche aumentati i voti del psdi e del pri, mentre sono diminuiti quelli del msi e di dn-cd DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — L'Impressione è che almeno stavolta in Sicilia non si è cambiato e che gli equilibri e i rapporti di forza finiranno col rimanere press'a poco immutati. Neanche la ventata radicale, qui, sembra poi tanto impetuosa nonostante i raids aerei di Pannella e i suoi comizi nelle piazze assolate e piene di gente. In assenza dei dati definitivi, però questo è chiaramente un bilancio suscettibile di variazioni. La de uscì bene dalle ultime politiche con il 42,2 per cento alla Camera e con il 39,9 per cento al Senato; mentre sempre nel 1976 il pei ottenne rispettivamente il 27,5 e il 27,3.1 socialisti come i comunisti non ebbero grande differenza tra Camera e Senato: il 9,1 e il 9,8 per cento. Adesso ci si arrampica sugli specchi per azzardare previsioni che in Sicilia non sembrano catastrofiche per nessuno. Le televisioni private hanno trasmesso incessantemente programmi-fiume sul tipo di quelli allestiti dalla Prima e della Seconda rete tv. Ma anche quelle che apparivano ieri sera dai piccoli schermi dell'isola al momento non sembravano ipotesi campate in aria e si ricavava piuttosto netta la sensazione che qua e là i primi giudizi venivano dati più per amor di partito che per altro. C'è invece un primo dato estremamente significativo e che va valutato con attenzione. E' quello relativo all'affluenza alle urne, che ha fatto registrare un certo astensionismo: per il Senato, ad esempio, in tutta l'isola si è avuta una percentuale di votanti del 79,5 a fronte dell'86,3 del 1976. Ma occorre considerare il peso degli emigrati che, in base alla Legge Armella del febbraio di quest'anno, sono stati reiscritti nelle liste elettorali pur risiedendo anche da molti anni all'estero. Nella maggior parte le schede inutilizzate sono proprio quelle che sarebbero dovuto essere votate dagli emigrati che in decine di migliaia di casi sono ormai distanti dai problemi della madre patria e che in molti altri casi non hanno ritenuto evidentemente opportuno affrontare il viaggio e le spese relative appena a pochi giorni dalle ferie. Vi sono province dell'isola svuotate dall'emorragia dell'emigrazione: come quella di Enna, dove si calcola che 15 mila lavoratori abbiano preferito disertare le urne, rimanendo all'estero, al posto di lavoro. In Sicilia si è votato anche per il rinnovo di 33 consigli comunali, alcuni dei quali in centri di media grandezza, come Caltagirone, Bagheria, Sciacca, San Cataldo, Noto. I risultati della consultazione amministrativa si avranno soltanto domani, martedì, perché lo spoglio avrà inizio questa mattina, appena sarà ultimato quello per le preferenze per la Camera. Molti sguardi comunque sono puntati sull'isola e ben a ragione. Infatti sono piti di 3 milioni e mezzo gli elettori siciliani, all'inarca un decimo di quelli di tutto il Paese. Inoltre si tratta di un elettorato che in passato ha riservato sorprese (si ricordi la ventata neofascista del 1972 specialmente a Catania) e che è composto tra gli altri dai quasi 150 mila giovani disoccupati o in cerca di prima occupazione che per la maggioranza non hanno davanti a sé prospettive concrete per un inserimento nelle attività produttive. Sarà interessante vedere quindi quale comportamento terranno questi giovani elettori che già nel 1976 però non abbandonarono i partiti tradizionali. Le operazioni di voto nelle 6306 sezioni dell'isola alle 14 di ieri si sono chiuse con un gran caldo che non ha certo agevolato i componenti dei seggi, subito impegnati negli scrutini. Non sono stati segnalati incidenti particolarmente gravi. Un giovane, Francesco Paolo Paci, è stato arrestato a Palermo mentre faceva propaganda elettorale vicino ad un seggio; un ricercato, Antonino Maiorana, di 32 anni, è stato arrestato a Messina proprio mentre consegnava le schede essendo ricercato per avere falsificato alcuni vaglia postali. Democristiani e comunisti in Sicilia hanno svolto un'intensa campagna elettorale. La lista de nella circoscrizione occidentale è capeggiata dal ministro della Difesa, Achille Ruffini, e in quella orientale da uno dei suoi quattro vicesegretari nazionali, l'ex ministro Nino Gullotti. Il pei, invece, nella circoscrizione occidentale ha presentato al primo posto Paolo Bufalini, seguito da Achille Occhetto e Pio La Torre, e nella circoscrizione orientale invece la sua lista è stata aperta da Emanuele Macaluso, seguito dall'indipendente Aldo Rizzo, un giudice che è membro del Consiglio superiore della magistratura. Per la Camera sono stati in lizza numerosi sottosegretari, come i democristiani Pumilia, Bassi, Giglia, Ferdinando Russo, i socialdemocratici Vizzini e per il Senato Occhipinti, il repubblicano Aristide Giumella. Antonio K avida senato SICILIA „ . 1979 1976 Partiti Voti % Seggi Voti % Seggi DC 566.137 40,1 — 939.926 39,9 11 PCI 330.192 23,3 — 643.815 27.3 8 PSI 156.643 11,1 — 229.653 9.8 2 PSDI 80.264 5,7 — 88.265 3,8 1 PRI 63.255 4,5 — 92.882 3,9 1 PLI 27.503 2,0 — 53.496 2,3 — PR !„„,=, „n 17509 07 — NSU i28757 2." - _ MSI 139.996 9,9 — 289.826 12.3 3 DEM. NAZ. 19.963 1,4 — — — — Altrl 543 — — 1 060 — — I dati riguardano 3942 sezioni su 6306.