Oggi sulla Mauria si può attaccare

Oggi sulla Mauria si può attaccare Oggi sulla Mauria si può attaccare TREVISO — Un caldo pazzesco, come in certi Tour de France ha contrassegnato la tappa del Giro. Non ricordo, in questa corsa, di aver mai sentito un caldo cosi asfissiante. Può darsi che la memoria mi tradisca, ma la calura era davvero straordinaria e sono stati bravi i corridori marciando a oltre quarantadue di media. La tappa di oggi mi chiama alla mente certi importanti episodi dei miei Giri d'Italia. E' una tappa dura? Io dico di si, considerando le condizioni in cui si trovano i concorrenti. Negli ultimi sessanta chilometri non c'è un metro di pianura., Chi vuole attaccare deve farlo decisamente e da lontano. Il passo della Mauria è già entrato nella storia del Giro. - Nel 1940, Coppi, mio compagno nella Legnano, era in maglia rosa dopo una mia caduta, e sul Mauria accusò una crisi rischiando di perdere il Giro. Erano scappati, Vicini, Cottur, Bizzi. A un certo punto mi trovai solo al suo fianco: aveva sempre sete; la lingua era cosi grossa che non riusciva a parlare. Mi fermai io a cercare acqua. Quando la trovai e rientrai in gruppo, Fausto era già avanti; si era ripreso. Nel '46, sempre sul passo Mauria, posi le basi per il successo nel Giro: staccai Orteili, mandandolo in crisi. E arrivai ad Auronzo con Coppi. Allora il passo Mauria era sterrato; non fa differenza che sia asfaltato. Se si affronta al passo di carica, qualcuno può cedere. E se Moser sarà in cima con i primi, avrà la discesa a proprio favore. Gino Bartali VISTO DA GINO BARTALI

Persone citate: Bizzi, Coppi, Cottur, Gino Bartali, Moser

Luoghi citati: Auronzo, Italia, Treviso