Una collina-simbolo del mondo contadino

Una collina-simbolo del mondo contadino Una collina-simbolo del mondo contadino Franco Piccinelli: «Tersilio Manera contadino» - ed. Cappelli, pag. 169, lire 4800. La narrativa di Franco Piccinelli privilegia, da sempre, il paesaggio della «collina», dei «bricchi». Altre volte la connotazione geografica è stata precisa, qui, in questo nuovo romanzo, se non fosse per un particolare (il riflettersi nello specchio del «guardaroba» di Tersilio della «vetta del Monviso»), nulla autorizzerebbe il lettore ad individuare le Langhe come teatro della vicenda. Ma non a caso, questa volta, il paesaggio di Piccinelli è astratto: la «collina» diviene nel libro l'immagine simbolica della «terra», di un mondo contadino che dibatte i suoi problemi. Non solo emerge il quadro di una natura splendida, nel suo cromatismo autunnale, e solenne, nella sua solitudine invernale; spicca, qui, soprattutto un'umanità aggressiva che reclama la sua funzione nel mondo. Protagonista di questo romanzo non è già il Tersilio Manrea, che dà il titolo al libro, ma un «venturino». Amore Paterno: un vecchio contadino che si identifica tanto pel paesaggio, fino a farne parte come «un tetto contro la collina», come «una quercia in cima a un sentiero». E' un contadino che legge i giornali, che rifiuta la condanna all'isolamento. Ma proprio l'emarginazione che gli è imposta, determina in lui una più consapevole coscienza. Amore Paterno concepisce un sogno: quello dì discutere con un Presidente, un uomo del potere, i problemi della campagna, quello di illustrare a questo Presidente il mondo dei contadini. Amore Paterno diventa cosi il profeta di una piccola comunità, un profeta tanto più eroico perché emerge e vive in una condizione di totale solitudine. Lo ascolta soltanto l'amico Tersilio, anche lui vecchio contadino, anche lui tenacemente legato alla terra; e i due, nelle lunghe serate invernali, riuniscono le loro, solitudini, raccontandosi il futuro. Ma è soltanto un sogno: quando davvero un Presidente arriverà sulla «collina», Tersilio non riuscirà neppure a vederlo. Il libro di Piccinelli suscita così uno «scenario d'operetta»: e in ciò trova la sua grazia. Quasi fosse il poemetto della nostalgia contadina: una nostalgia, ben inteso, che non esclude una grave problematicità, g. der.

Persone citate: Cappelli, Franco Piccinelli, Manera, Piccinelli