Si prospetta un primo accordo tra Flm e gli industriali privati

Si prospetta un primo accordo tra Flm e gli industriali privati Metalmeccanici: dopo 4 mesi di trattative e 70 ore di scioperi Si prospetta un primo accordo tra Flm e gli industriali privati L'intesa, che deve essere perfezionata, riguarda la mobilità, cioè i lavoratori che devono spostarsi da un'azienda all'altra - Nuovo incontro il 6 giugno ROMA — Finalmente, dopo quattro mesi di trattative con 70 ore di sciopero, si prospetta un primo accordo tra la Plm e la Pedermeccanica, che rappresenta 9 mila azinde private di grandi, medie e piccole dimensioni, con oltre un milione di dipendenti. L'incontro, cominciato lunedi, si è concluso ieri sera in un'atmosfera abbastanza serena, con l'impegno di rivedersi nel pomeriggio di mercoledì 6 giugno, «per andare avanti con la stessa buona volontà-. Alla trattativa hanno partecipato, nelle fasi decisive, il presidente delia Pedermeccanica Walter Mandelli ed i tre segretari generali dei metalmeccanici (Galli, Mattina e Bentivogli). L'intesa (che però deve ancora essere perfezionata in alcuni punti) riguarda la mobilità, cioè il futuro dei lavoratori che devono essere dimessi da aziende in fase di ristrutturazione. Il problema è molto grosso e per sottoli.nearne l'importanza sarebbe sufficiente ricordare che tempo addietro la Confindustria e le Confederazioni (CgilCisl-Uil) lo discussero per mesi senza giungere ad una conclusione. La Pedermeccanica ha consegnato ai sindacati un testo che propone per i lavoratori in mobilità la seguente procedura: • I lavoratori dimessi dalle aziende, vengono collocati in Cassa integrazione (quindi conservano il rapporto di lavoro con l'azienda d'origine). • Sono iscritti in una lista di lavoratori in mobilità, distinta ma collegata a quella della disoccupazione ordinaria. Cioè, si mette in atto un meccanismo che facilita la ricerca di lavoro per gli iscritti nella Usta di mobilità, senza danneggiare troppo gli iscritti al collocamento ordinario. In pratica i criteri sono: il tempo di iscrizione al collocamento, l'età, la condizione familiare, la professionalità, eccetera. • L'assorbimento dei lavoratori in mobilità è affidata al mercato. Chi non accetta un lavoro professionalmente equivalente perde il diritto al rinnovo della Cassa integrazione (quando scade). • L'offerta di lavoro deve essere in un'area predeterminata: gli industriali suggeriscono una distanza massima di 50 chilometri; i sidacalisti, invece, stanno ancora riflettendo su questo punto nel senso che i chilometri sono un criterio meccanico che può contrastare con la realtà di determinate zone (i servizi, i collegamenti pubblici, il tipo di pendolarità, eccetera). • Dopo un certo periodo industriali e sindacalisti esaminano la situazione; cioè verificano quanti sono i lavoratori in mobilità che non hanno ancora trovato un posto. Insieme decidono iniziative per facilitare il reinserimento di questi dipendenti (per esem¬ pio, corsi di qualificazione professionale). Su questo punto le riserve del sindacato sono ancora notevoli. Il segretario nazionale della Plm, Morese, ha detto: «Non abbiamo ancora acquisito quella certezza dell'offerta di latioro per tutti ì lavoratori, che è la condizione essenziale per considerare positiva l'eventuale intesa su questo punto della piattaforma!'. Resta, comunque, il fatto che la trattativa si è sbloccata. Il direttore generale della Federmeccanica, Mortillaro, ci ha dichiarato: «Irisultatidi questi giorni hanno confermato che se si lavora sui contenuti si possono raggiungere dei risultati Vengono così smentite tutte le tesi che ipotizzavano disegni di ordine politico e attese elettorali che non c'erano e non ci potevano essere. La piattaforma è molto complessa e l'approfondimento dei vari punti richiede molto tempo. La strada, cioè, è ancora lunga ma è positivo che le parti si impegnino con pazienza, spirito di mediazione e considerazione per le rispettive posizioni». A sua volta il segretario nazionale della Firn, Veronese, ci ha dichiarato: 'Non siamo ancora all'accordo ma ci sono stati passi avanti Le prospettive per un'intesa sulla mobilità cipotrebbero anche essere se il 6 giugno riprenderemo animati dalla stessa volontà di concludere. Se riuscissimo a risolvere il problema della mobilità e affrontare positivamente anche quello del decentramento (informazione sui lavori che le aziende affidano all'esterno) la prima parte della piattaforma potrebbe dirsi quasi conclusa. Si potrebbero poi affrontare gli altri punti (orario, inquadramento, salario, eccetera) con spirito diverso». Con le aziende pubbliche dell'Intersind il prossimo incontro è stato spostato dal 6 al 7 giugno. Non è ancora stata stabilita una data per la ri¬ presa del negoziato con gli industriali minori della Confapi. La Firn ha convocato la segreteria per il 5 giugno e il direttivo nazionale per il 6.1 lavori saranno aperti con una relazione del segretario nazionale Franco Lotito I rapporti con l'Intersind restano pessimi: il presidente Massacesi ha inviato ai tre segretari generali della Firn una lunga lettera per dolersi degli attacchi personali che gli sono stati mossi da alcuni sindacalisti. In alcune aziende pubbliche (Alfa Romeo del Portello, Alfa Sud di Pomigliano) ieri ci sono stati scioperi con cortei esterni alla fabbrica, in deroga alle disposizioni delle Confederazioni che avevano annullato tutte le manifestazioni fuori dagli stabilimenti durante l'ultima fase della campagna elettorale. In altre aziende pubbliche (Alfa di Arese. Sit Siemens di Castelletto) ci sono stati scioperi Sergio Devecchi

Persone citate: Bentivogli, Castelletto, Franco Lotito I, Galli, Massacesi, Morese, Mortillaro, Sergio Devecchi, Veronese, Walter Mandelli

Luoghi citati: Arese, Roma