Appelli anti caccia e per nuove leggi che salvino gli animali dalle crudeltà

Appelli anti caccia e per nuove leggi che salvino gli animali dalle crudeltà DOPO L'ABOLIZIONE DELL'ENPA E DELLE GUARDIE ZOOFILE Appelli anti caccia e per nuove leggi che salvino gli animali dalle crudeltà ROMA — Al vecchio mattatoio abbandonato di Roma (all'ombra del Testacelo, il; monte di cocci dell'antica Roma), nei giorni scorsi si è tenuta una manifestazione indetta da dodici importanti enti e associazioni protezionistiche italiane — che si sono scelte un motto comune «vivi e lascia vivere» — contro la crudeltà verso gli animali. Figurano nell'elenco dei promotori l'Ente protezione animali (che è già stato smantellato benché il decreto di scioglimento non sia stato ancora emanato), due Leghe per l'abolizione della caccia, la Lac e il Mapam, quest'ultimo formato da giovani attivissimi al di sotto dei vent'anni, due leghe contro la vivisezione (Lai è Lav), la Lega per i diritti degli animali (Lida), la Lipu che è la Lega per la protezione degli uccelli, i Kronos 1991. anche questo un movimento molto attivo di giovani, il Wwf, cioè il Pondo mondiale per la natura, e l'Associazione vegetariana italiana (Avi). Per la prima volta in Italia tanti movimenti protezionistici hanno deciso di fare qualcosa in comune: «E' stata la soppressione dell'Enpa come ente inutile voluta dai politici sempre sordi alle nostre istanze, che ci ha riuniti» hanno spiegato i presidenti degli Enti in una conferenza stampa avvenuta ieri sotto la «Tettoia della morte», dove gli animali una volta venivano ammassati prima di essere condotti nelle stanze della macellazione. «Tutti insieme siamo una grossa forza elettorale, con i nostri Enti rappresentiamo circa trecentomila soci, ma anche molti altri milioni di cittadini italiani che vogliono nuove leggi più civili e avanzate in difesa degli ani mali». Perché hanno scelto il vec chio mattatoio» Per secoli - hanno risposto i promotori — è stato questo un luogo di sofferenze indicibili per gli animali, dove la morte non era che l'atto finale, liberatorio, di una catena di violenze inutili dovute ad incuria, insensibilità e crudeltà degli uomini addetti ai trasporti, ai mercati, alla macellazione (le guardie zoofile ora soppresse, negli ultimi decenni erano l'unica difesa di queste bestie martirizzate). iCt è sembrato che fosse il posto ideale per affermare il diritto degli allunali a non' soffrire, ad essere amati e rispettati come fratelli più de-, boli dell'uomo», hanno spie-, gato i presidenti degli Enti. E uno ha aggiunto: «Venti secoli fa in una stalla è nata l'era dell'amore tra gli uomini. For-. se da queste stalle oggi potrebbe nascere l'era dell'amore anche per gli animali e per la natura, cioè per tutto il creato». Che cosa hanno chiesto i manifestanti riuniti nel vecchio mattatoio? Ogni associazio-i ne esponeva i suoi manifesti, distribuiva opuscoli e li-j bri con le proprie istanze. La Lac, presieduta dall'incaricato di zoologìa dell'Università di Roma, professor Carlo Consiglio, ha promosso la raccolta di firme per abolire la caccia, almeno per cinque anni in Italia, salvo poi continuare se, come gli anticacciatori sono convinti, ne risulterà bene e soddisfazione per tutti i cittadini: «Sappiamo con sicurezza che almeno il 65 per cento degli italiani è contro la caccia — ha detto il professor Consiglio —, Ad un referendum, l'esito è sicuro». Ma intanto, insieme con la Lida. la Lav, il Kronos 1991 e il Mapam, la Lac persegue un successo a breve termine puntando sull'abolizione della caccia, almeno nel territorio comunale di Roma, in ba¬ se all'art. 20 della legge 960 del dicembre '78 che autorizza i sindaci a disporre «motu proprio» il veto per ragioni di incolumità pubblica. Le due Leghe antivivisezioniste presiedute l'uria da un veterinario, il dottor Parrelli, noto a Roma perché dedica tutti i suoi guadagni professionali a salvare cani abbandonati, e l'altra dall'architetto Pontillo, vogliono il referendum per abolire la vivisezione che ormai è scientificaI mente provato essere inutile e anzi dannosa per l'uomo; la Lida impegnata nella lotta contro il tiro al piccione e contro le corride in Spagna chiede che la carta dei diritti degli animali promulgata sotto l'egida dell'Unesco venga recepita in sede parlamentare per cambiare in meglio le leggi che riguardano gli animali; l'Enpa vuole rinascere, magari ristrutturato, ma con la ricostituzione delle guardie zoofile; il Wwf si appella perché, in attesa che siano ripristinate le guardie zoofile, vengano istruiti e sensibilizzati i carabinieri e gli agenti di pubblica sicurezza sugli stermini che si perpetrano in Italia contro gli animali selvatici, dal lupo all'aquila, ai delfini e alle foche monache che fra poco, continuando così senza difesa, non esisteranno più. A questo proposito, il prof. Consiglio ha precisato che in Italia ogni anno vengono distrutti ottantamila rapaci, cioè quattro volte la loro capacità riproduttiva in tutta Europa. E i vegetariani? Il prof. Giovanni Garbin. vice presidente dell'associazione romana, ha sottolineato l'istanza etica del movimento che si appella al rispetto totale per ogni vita: «Noi siamo la risposta globale a tutti ì problemi di sofferenza degli animali così come a quelli della fame nel mondo, infatti l'umanità, per amore o per forza, dovrà diventare vegetariana dato che le bistecche sono un lusso che comporta un enorme spreco di terreno e di prodotti cereali che potrebbero essere invece destinati ad ovviare alla penuria di cibo dei popoli sottosviluppati». Ed ha concluso citando Leonardo da Vinci che di questo mondo prossimo venturo «doue uccidere un animale sarà considerato un delitto come uccidere un uomo» è stato il profeta. Laura Bergagna

Persone citate: Carlo Consiglio, Giovanni Garbin, Laura Bergagna, Leonardo Da Vinci, Parrelli