Anche un geometra di Venti mi gli a in carcere per il sequestro Gatta

Anche un geometra di Venti mi gli a in carcere per il sequestro Gatta E' la quarta persona caduta finora nella rete dei carabinieri Anche un geometra di Venti mi gli a in carcere per il sequestro Gatta Ha 33 anni, è dipendente della Società gas - Accusato anche di lesioni: al giovane Marco, infatti, i banditi prelevarono del sangue che inviarono alla famiglia come «prova» Un geometra di Ventimiglia, dipendente della «Società italiana per il gas», è stato arrestato dai carabinieri di Torino che lo ritengono implicato nel sequestro di Marco Gatta, nipote del fondatore della Lancia. Un altro componente della baNda, quello che teneva i contatti telefonici con la famiglia, è stato identificato e non dovrebbe tardare a cadere nelle mani degli investigatori. Il geometra arrestato si chiama Nedo Degli Innocenti, ha 33 anni, abita a Ventimiglia in via Marco Emilio Basso 18. Sono stati gli uomini del comandante del nucleo investigativo di Torino, colonnello Ruggeri e del comandante del gruppo, colonnello Schettino, che con il giudice istruttore Marcello Maddalena conducono le indagini, a trovare il collegamento tra il geometra della «Società per il gas» e il sequestro. Il 29 aprile i carabinieri avevano compiuto i primi due arresti: Pietro Lepanto, 48 anni, e Francesco Zuppardo, 46 anni. Quest'ultimo, imprenditore edile, gestiva appalti per il Comune e per la società del gas. Pochi giorni dopo, finiva in carcere Gaetano Ventra, 41 anni. Nedo Degli Innocenti ha dichiarato di aver conosciu- to Zuppardo per motivi di lavoro e che i sospetti degli inquirenti sono dovuti a una serie di sfortunate coincidenze. Di avviso diverso sono i carabinieri e il giudice istruttore che ha firmato un mandato di cattura contro di lui accusandolo di concorso in sequestro e lesioni. Le lesioni si riferiscono al fatto che i rapitori, per dimostrare ai genitori del ragazzo di avere in mano il figlio, avevano prelevato del sangue dalle dita del giovane. A questo macabro stratagemma avevano fatto ricorso per primi i rapitori di Stefania Rivoira, la figlia dell'industriale torinese dell'ossigeno. Quando gli uomini del nucleo investigativo hanno arrestato Zuppardo, nell'auto c'era una mazzetta di franchi francesi. Con Nedo Degli Innocenti, sale a quattro il numero delle persone finite in carcere per il sequestro Gatta. Si tratta di calabresi e siciliani arrivati in Liguria senza un soldo e che ora vantano un notevole patrimonio. Il primo impiego di Pietro Lepanto a Ventimiglia è stato quello di pulitore di rotaie. Ora possiede un albergo-ristorante. Anche Gaetano Ventra, 41 anni, originario di Sinopoli, in provincia di Reggio Calabria, vive in un discreto benessere. Per i carabinieri non è stato facile giungere all'identificazione dei componenti di questa banda. I rapitori avevano preso numerose precauzioni e si erano rivelati oltremodo diffidenti. La prima volta in cui il padre di Gatta si era recato a pagare il riscatto, non aveva trovato nessuno perché nella zona erano appostati alcuni carabinieri. Successivamente, l'appuntamento era stato fissato su un'area di parcheggio sulla Genova-Voltri. L'ing. Gatta aveva lasciato il denaro in un'auto parcheggiata e si era quindi avviato verso Torino. Si era fermato a telefonare a casa ed i parenti gli avevano riferito che i rapitori non avrebbero ritirato il denaro neanche quella volta, perché la vettura era sorvegliata. Nonostante ciò, le indagini hanno dato, in pochi giorni, ottimi risultati. Uno ad uno stanno cadendo nelle mani dei carabinieri tutti i componenti della banda al vertice della quale ci sarebbero calabresi e siciliani. E' già firmato il mandato di cattura contro l'uomo che, durante il sequestro, telefonava in casa Gatta per trattare il riscatto.

Luoghi citati: Liguria, Reggio Calabria, Sinopoli, Torino, Ventimiglia