Un piano per i giovani francesi
Un piano per i giovani francesi Un piano per i giovani francesi PARIGI — Per combattere la massiccia disoccupazione giovanile, il governo francese ha adottato ieri un progetto di legge tendente a facilitare l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro mediante una serie di agevolazioni fiscali concesse dallo Stato agli imprenditori. Questo terzo «patto nazionale per l'occupazione giovanile dovrebbe riguardare, secondo gli specialisti del ministero del Lavoro, 450 mila giovani (su 650 mila) che termineranno il loro ciclo scolastico fra l'estate - e l'autunno. Il provvedimento governativo entrerà in vigore il 1 luglio, avrà una durata triennale e comporterà per lo Stato una spesa di 3,5 miliardi di franchi (circa 700 miliardi di lire). Il disegno di legge prolunga e in alcuni casi rafforza le norme già contenute nei primi due «patti per l'occupazione giovanile», adottati con alterno successo in Francia nel '77 e nel '78. In particolare, questo progetto governativo rinnova gli esoneri per un anno dei contributi sociali concessi dallo Stato alle aziende che assumeranno apprendisti o salariati (di età inferiore ai 25 anni) supplementari. Inoltre lo Stato assumerà l'onere salariale per i giovani che frequenteranno corsi organizzati dalle industrie per la preparazione alla vita professionale. Il «patto» per l'occupazione giovanile approvato dal governo Barre comprende inoltre nuove misure per sviluppare i contratti di formazione professionale, le assunzioni dei giovani nel settore artigianale, e facilitazioni (attraverso sgravi fiscali alle imprese) per l'assunzione di disoccupati di oltre 45 anni e di manodopera femminile rispondente a certi requisiti di particolare urgenza (vedove, ragazze-madri con figli a carico ecc.). Commentando il nuovo progetto di legge, il presidente Giscard d'Estaing ha affermato che «questo patto deve rappresentare l'inizio di uno sforzo in profondità per migliorare la formazione professionale dei giovani e organizzare in maniera permanente il loro inserimento nella vita attiva». Il sindacato Cgt ha ribattuto invece che «il progetto serve a camuffare le statistiche sulla disoccupazione e a regalare al padronato mano d'opera provvisoria a buon mercato». Il primo «patto» per l'occupazione giovanile aveva riguardato, nel '77, mezzo milione di persone, l'anno scorso solo 250 mila giovani, p naj
Persone citate: Giscard D'estaing
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