Per i tessili scontro sulle cifre e gli orari di Francesco Bullo

Per i tessili scontro sulle cifre e gli orari Prime trattative per il contratto Per i tessili scontro sulle cifre e gli orari Giudicate eccessive le richieste - Proposto il non pagamento dei primi 3 giorni di malattia DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Anche i tessili sono scesi in campo per il rinnovo contrattuale, a fianco di metalmeccanici, edili e chimici: il primo incontro è avvenuto ieri nella sede dell'Associazione cotoniera a Milano in via Borgonuovo. La piattaforma sindacale, che la categoria aveva varato nell'aprile scorso a Rimini, interessa circa un milione e 400 mila addetti. La riunione è durata tre ore. In pratica, secondo un rituale consolidato, le parti si sono limitate a illustrare le rispettive posizioni e al termine del colloquio hanno deciso di rivedersi il 7 giugno. Per la Fulta (erano presenti i segretari generali Meraviglia. Masucci, Novaretti e i segretari nazionali Caviglioli. Giardino, De Servi) il nuovo contratto dovrebbe comportare un allargamento del diritto d'informazione, la riduzione dell'orario di lavoro (entro un anno e mezzo 36 ore settimanali e 39 per i «giornalieri»), il controllo su occupazione, investimenti e organizzazione del lavoro, l'aumento di 22 mila lire mensili uguale per tutti, inquadramento unico con sei livelli retributivi (da 262 mila a 470 mila lire), cinque scatti biennali al 5% per tutti i nuovi assunti. La riunione è stata aperta da un breve intervento di Guido Artom. presidente della Federtessile. che con Giancarlo Lombardi guida la delegazione degli industriali. Ha ricordato come il settore tessile-abbigliamento abbia prodotto nel corso del '78 un fatturato di oltre 16 mila miliardi e come il saldo attivo della bilancia dei pagamenti per il settore superi i 5 mila miliardi, a testimonianza del ruolo ancora essenziale che il comparto riveste nei confronti dell'intero sistema economico del paese. «Occorre dunque tutelare — ha aggiunto — questo patrimonio che contribuisce a tenere l'Italia saldamente legata all'area della civiltà industriale europea». Ma la linea sulla quale gli industriali intendono muoversi per questo rinnovo contrattuale è stata illustrata da Lombardi che ha risposto seccamente alle richieste della Fulta. Il presidente del consiglio sindacale degli industriali tessili ha più volte citato i documenti dell'Eur e i discorsi di Lama per invitare i rappresentanti dei lavoratori alla coerenza e quindi alla rinuncia a buona parte delle loro rivendicazioni. Inoltre ha presentato una richiesta: quella di reintrodurre i « tre giorni di carenza per malattia» cioè il non pagamento dei primi tre giorni d'assenza. Come si ricorderà a Rimini l'assemblea, andando oltre l'ipotesi di piattaforma, aveva invece rivendicato l'aumento dal 30 al 50% dell'indennità per assenza da malattia nei primi tre giorni. Questa strada, ha affermato Lombardi, si rende necessaria «per cercare di frenare il gravissimo andamento dell'assenteisvio che colpisce in modo particolare il nostro settore a causa, tra l'altro, dell'alta presenza femminile». Rifacendosi poi a una recente intervista di Lama nella quale il leader della Cgil ha affermato che i sindacati chiedono aumenti salariali di 30 mila lire tutto compreso, il rappresentante degli industriali ha chiesto alla controparte di ri¬ vedere le richieste che comporterebbero oneri superiori a quelli citati da Lama. Per la Fulta ha parlato Ettore Masucci. illustrando i contenuti delle richieste. Secondo le organizzazioni sindacali l'onere complessivo della piattaforma non dovrebbe superare l'll% dell'attuale costo del lavoro. Gli industriali affermano invece che il nuovo contratto porterebbe a un aumento superiore al 20%. Francesco Bullo

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