Metalmeccanici e Intersind quasi rottura, poi un rinvio

Metalmeccanici e Intersind quasi rottura, poi un rinvio Le trattative saranno riprese dopo le elezioni Metalmeccanici e Intersind quasi rottura, poi un rinvio Scontro sull'inquadramento con vivace scambio di accuse - È proseguito invece il negoziato con la Federmeccanica: si è discusso sulla mobilità NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE ROMA — Del contratto per i 300 mila metalmeccanici delle aziende pubbliche Intersind si riparlerà soltanto dopo le elezioni. Il nuovo incontro, infatti, è stato fissato per il 6 giugno. Al rinvio si è giunti ieri in un'atmosfera molto polemica, al limite della rottura. Tema del dissenso è stato ancora una volta l'inquadramento unico, cioè lo stesso problema che già aveva provocato l'interruzione del negoziato il 19 maggio. Nell'incontro di martedì l'Intersind aveva presentato al sindacato un progetto di inquadramento su otto categorie (trasformazione della quinta super in sesta categoria, in modo che la sesta diventasse settima e la settima, ottava; la settima e l'ottava avrebbero dovuto essere composte di soli impiegati). Il sindacato ha subito dichiarato che la proposta Intersind non era accettabile: obiettivo della Firn, infatti, è l'abolizione della quinta super e il trasferimento di operai specializzati in sesta, in modo da realizzare ^l'intreccio tra operai ed impiegati anche in questa categorìa» ed avere soltanto la settima riservata agli impiegati. Nella riunione di ieri la delegazione Intersind. guidata dal direttore generale Capecchi, ha proposto di proseguire la discussione sull'inquadra-, mento unico: i sindacalisti, invece, hanno chiesto di passare ad altri punti della «piattaforma». Il «tira-molla» è durato poco meno di due ore (dalle 11 alle 12,30) poi le parti si sono lasciate ed è cominciata la polemica attraverso dichiarazioni e comunicati. La Firn, in una nota, ha immediatamente invitato i consigli di fabbrica delle aziende pubbliche «ad utilizzare il pacchetto di ore di sciopero con il massimo di articolazione, per garantire la piena efficacia della lotta». Le ore di sciopero sono otto fino al 10 giugno, come stabilito dall'assemblea dei delegati di Rimini. «L'incontro — afferma il comunicato sindacale —non si è svolto per l'esplicita indisponibilità dell'Intersind a proseguire un negoziato utile e produttivo al fine di rimuovere gli ostacoli che impediscono una conclusione della trattativa. La presidenza dell'Intersind — prosegue il testo — ha comunicato di essere tutt'al più disponibile a riconfermare le opinioni già note, trovandosi, allo stato attuale dei fatti, nell'impossibilità di formulare nuove proposte su tutti gli altri punti della piattaforma». Il segretario nazionale della Firn, Franco Lotito. ha commentato: «Era inutile continuare a fìngere di trattare; perciò abbiamo invitato rintersind a riflettere sulle sue posizioni, fissando un nuovo appuntamento per il 6 giugno». Ottaviano Del Turco, altro membro della segreteria nazionale Firn, ha aggiunto: «L'atteggiamento di questi due giorni dell'Intersind dimostra ampiamente che Massacesi ha fatto la sua scelta: se fino a dieci giorni fa era incerto tra le varie posizioni presenti nella de, l'atteggiamento di questi due giorni indica che nemmeno il ministro Scotti è perMassacesi una indicazione credibile per dare slancio conclusivo al negoziato». Immediata replica dell'Intersind alle accuse di «indisponibilità». In un comunicato le aziende pubbliche affermano: «Invitato ad approfondire ulteriormente i contenuti della nostra proposta sull'inquadramento, il sindacato ha invece sollecitato ulteriori aperture dell'Intersind sugli altri punti della piattaforma e si è dichiarato non ancora pronta a formulare concrete risposte in merito all'inquadramento, riservandosi di farlo in un successivo incontro». Circa la sostanza dell'inquadramento, il direttore dell'Intersind. Capecchi, ha detto: «Se si seguisse la richiesta del sindacato finirebbero per confluire nella sesta categorìa operai e capi sovrintendenti insieme con i capi gestionali e gli impiegati di alta specializzazione; questo "compattamento" verso l'alto sarebbe illogico ed impraticabile sotto il profilo organizzativo. Ciò — ha concluso Capecchi — non esìste in nessun paese: altrove vengono riservati spazi ben più ampi della nostra stessa proposta ai quadri intermedi». Controreplica di Lotito:. «L'Intersind dice una cosa falsa: non siamo stati noi a chiedere una pausa di riflessione. Al contrario ci siamo dichiarati disposti a continuare anche fino a venerdì, su tutta la piattaforma, compreso l'inquadramento Acque meno agitate nella trattativa con gli industriali privati della Federmeccanica (9 mila aziende, grandi, medie e piccole, con un milione di dipendenti). Ieri pomeriggio, dopo tre giorni di lavoro in due commissioni, è cominciato un vertice: da una parte i tre segretari generali della Firn (Bentivogli, Mattina, Galli), dall'altra il presidente della Federmeccanica Mandelli, il vicepresidente Lang. il vicepresidente dei piccoli imprenditori Signorini, il direttore generale Mortillaro e il vicedirettore generale Olivieri. Sono stati accantonati i difficili temi dell'inquadramento e del decentramento per affrontare la mobilità (una questione altrettanto spinosa ma sulla quale le distanze sembrano meno forti). Uno dei partecipanti ha detto: «.Abbiamo cominciato a scrivere una formula sulla mobilità. Se il tentativo avrà successo si potrebbe proseguire anche giovedì (cioè oggi)». Sergio Devecchi

Luoghi citati: Rimini, Roma