Scandalo dei petroli Sospeso funzionario dell'Utif di Verona

Scandalo dei petroli Sospeso funzionario dell'Utif di Verona Scandalo dei petroli Sospeso funzionario dell'Utif di Verona VERONA — L'ingegnere capo dell'ufficio «Utif » di Verona Vieri Tafi. è stato sospeso dall'incarico per decisione del Giudice Istruttore di Treviso Felice Napolitano che conduce l'inchiesta sullo «scandalo Brunello», il traffico illegale di carburanti che ha comportato un'evasione tributaria di circa duecento miliardi di lire. Vieri Tafi, che è stato sostituito nell'incarico da un collaboratore, è accusato di omissione di atti d'ufficio per non aver sequestrato i registri di carico e scarico della società «Veneto Idrocarburi» di Sandrigo (Vicenza), di cui è titolare Augusto Grava, attualmente in Germania. Da questi documenti, secondo la magistratura, sarebbe stato possibile dedurre che il deposito di Grava (chiuso dalla autorità giudiziaria nel settembre 1977) non poteva rifornire di carburante l'azienda dei fratelli Brunello, come invece figurava nei moduli di accompagnamento «h ter» Come si ricorderà, nei giorni scorsi il dott. Napolitano ha emesso due nuovi mandati di cattura per i fratelli Bruno e Silvio Brunello, coinvolti fin dall'inizio nella vicenda giudiziaria, che devono rispondere di contrabbando e falso ideologico per aver posto in vendita benzina preparata con una miscela di toluolo e isopentano. che danneggiava i motori in cui veniva immessa. I fratelli Brunello, uno dei quali, Silvio, era stato in precedenza arrestato e quindi posto in libertà provvisoria, sono tuttora latitanti. Si attende, intanto, che i giudici della Corte d'Appello di Venezia si pronuncino in merito alla richiesta di libertà provvisoria presentata dal col. Pasquale Ausiello. ex comandante della polizia tributaria della Guardia di Finanza del Veneto, accusato di interesse privato in atti d'ufficio e collusione, un reato previsto dal codice militare e di pace per punire i finanzieri che si accordano con i contrabbandieri. Il giudice Napolitano, nel respingere la prima istanza di libertà provvisoria da parte dell'ufficiale, aveva osservato che «il pericolo di sottrarsi al giudizio da parte del col. Ausiello è tutt'altro che ipotetico, anche perché gli imputati chiave del processo si sono resi latitanti con la fuga». Secondo quanto si è appreso, il col. Ausiello avrebbe firmato, tra l'altro, un rapporto sulla ditta «Costieri Alto Adriatico» — di cui il titolare Marietto Milani di Rovigo — dagli uffici della quale il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia dott. Ennio Fortuna ha disposto recentemente il sequestro di un'ingente quantità di documenti. Da un rapporto steso nel 1976 dal col. Vitali della Guardia di Finanza, infatti, sarebbe risultato che la «Costieri Adriatico» era coinvolta nel contrabbando di prodotti petroliferi.

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